UN MONDO IN GUERRA – PALESTINA OGGI

Ciò che sta accadendo in Palestina è terrificante. Stiamo assistendo ad un’operazione di genocidio del popolo palestinese. Uno degli eserciti più forti e tecnologicamente avanzati del mondo uccide in pochi giorni oltre ottocento palestinesi. Massacri pianificati scientificamente che avvengono sotto l’egida della “lotta al terrorismo”, portata avanti da Israele con il silenzio/assenso degli Stati occidentali.

Altrettanto terrificante è la crescente indifferenza a livello internazionale. Nonostante le immagini dei massacri del popolo palestinese entrino nella vita di tutti, la quotidianità trascorre nella sua silente meccanicità. Oltre all’assuefazione alla visione quotidiana di guerre e massacri, c’è anche una totale estraneità alle rivendicazioni del popolo palestinese, tra cui una terra dove vivere liberamente. Una possibilità che da più di mezzo secolo viene negata.

Il sostegno che i paesi occidentali danno al colonialismo di Israele viene anche da qui.

La provincia di Trento da un lato promuove iniziative di stampo “pacifista” come questa, dall’altro finanzia collaborazioni e progetti di ricerca all’interno di Accordi-quadro tra Italia e Israele sul piano della difesa e della sicurezza.

Trento viene celebrata come Università all’avanguardia nella ricerca in campo internazionale.

Ma sono in pochi a interrogarsi sulla natura e le finalità di questa ricerca. Dietro l’abito della “collaborazione scientifica”, la Fondazione Bruno Kessler di Trento, specie attraverso la figura del suo ex-presidente Oliviero Stock, collabora da anni con Università di Haifa in Israele i cui centri di ricerca, come il Technion, sono attivamente coinvolti nella pianificazione dell’oppressione quotidiana del popolo palestinese; Eledia Lab, centro di ricerca sulle telecomunicazioni coinvolto nella progettazione di componenti high tech e sistemi di controllo a fini militari. Nello stesso dipartimento troviamo il gruppo di ricerca coadiuvato dal prof. Fausto Giunchiglia, già membro di Eurotech, gruppo controllato da Finmeccanica che sviluppa componenti elettroniche degli Uav (velivoli senza pilota).

Se in Occidente si appoggia lo Stato israeliano e le sue pratiche terroristiche – come definire altrimenti il massacro indiscriminato e il bombardamento di scuole e ospedali? – è perché Israele rappresenta un modello di sviluppo socio-economico in cui si riconoscono le democrazie occidentali. Un’organizzazione sociale in cui possono convivere la difesa dei diritti, ad esempio verso omosessuali e lesbiche, e un’apartheid interna e quotidiana. Questa guerra ci riguarda perché riflette un modello sociale molto vicino al nostro, in cui la guerra diventa parte integrante della società democratica.

Non ci si può dichiarare contro la guerra senza denunciare i meccanismi e le responsabilità precise che anche da qui la alimentano. Rompere il silenzio sulle complicità accademiche, dirette o indirette, può essere un primo passo. Con il suo carico di massacri, morti, soprusi, la guerra è ancora oggi qui a dividerci tra chi si arricchisce, chi si adopera per giustificarla e chi intende combatterla.

SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE

FERMIAMO LE COLLABORAZIONI TRA PROVINCIA DI TRENTO E STATO D’ISRAELE


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