Rin-dronati?

Tratto dal foglio Controtempo di Pisa

Un nuovo oggetto è entrato prepontentemente nelle nostre vite: il DRONE, ovvero un apparecchio telecomandato, in grado di volare, che possiede telecamere per riprendere dall’alto. I video fatti da questi “giocattoli per adulti” ormai sono migliaia, e sembra che l’ennesimo orpello tecnologico sia entrato nelle nostre vite in brevissimo tempo. Anche qui a Pisa non è raro trovare qualche bambinone troppo cresciuto intento a pilotare da terra questi aggeggi.

La favola è la solita… abituare le persone a “cose nuove” per poi quasi non farci più caso quando queste entreranno ad invadere il nostro quotidiano. Già si parla di droni “corrieri” che porteranno i pacchi del colosso AMAZON; i droni vengono già usati per riprendere le situazioni più “spettacolari”…un esempio i droni sul relitto Concordia e nel post terremoto in Emilia, oppure usati nelle riprese di eventi sportivi internazionali come le Olimpiadi, mondiali di calcio o manifestazioni. Come di consueto le persone saranno indottrinate alla benevolenza verso l’ennesima tecnologia per poi non rendersi più degli usi reali per i quali queste tecnologie sono state ideate (videosorveglianza, retate, cortei,…). Abbiamo un grande esempio nella nostra città: la I.D.S. INGEGNERIA DI SISTEMI resa nota alle cronache per la creazione dei così detti DRONI PISANI”. Questi ovviamente spacciati come mezzi di monitoraggio e controllo per usi “civili”, e per salvaguardare vite umane mediante il controllo delle frontiere e degli eventi catastrofici…, fino a qua sembrerebbe appunto l’ennesimo oggetto che migliorerà il mondo…, ma come sempre non è così… infatti l’azienda partner di questi progetti della I.D.S. è l’AUGUSTA WESTLAND, azienda di Finmeccanica specializzata guarda caso in elicotteri da guerra. Ed è proprio l’ambito militare quello che sta portando avanti la ricerca e i fondi per il mondo dei droni. Leader italiano del settore è ovviamente la SELEX GALILEO, di Finmeccanica, che sta già facendo dei grandi affari con il suo drone da guerra FALCO. Ma anche la PIAGGIO AEREO e l’ALENIA ovviamente si sono buttate a capofitto nel nuovo business… Questi mezzi ormai sono utilizzati nelle più disparate situazioni di conflitto nel globo… e si sa il mercato della morte fa gola a tanti e le università non sono da meno. Infatti dalle univesità nostrane vengono riciclati in massa i soliti ingegnerucoli per progettare questi aereo-veicoli “insetto”; al polo tecnologico di Navacchio, ad esempio, vengono create start-up apposite, dove i giovani ricercatori si fanno le ossa con progetti di droni per poi essere assunti dalle big del settore. Ovviamente questi ingengerucoli senza coscienza, perché è chiaro, in nome della scienza si può far tutto, accettano di buon grado lavori che gli permettono di applicare gli studi fatti e se poi sono anche stipendiati bene, questi ultimi dormiranno sonni tranquilli, autoassolvendosi da qualsiasi morte che i loro studi e ricerche provocano e provocheranno. Morti provocate da una guerra di una piccola elité contro le masse immense che crepano di fame nei paesi a Sud del mondo e di insulsaggine qui da noi, è da star sicuri che un domani i droni daranno la caccia a tutti gli indesiderabili in tutte le città e metropoli del pianeta, a meno che non si crei una situazione in cui questi piani di controllo siano continuamente ostacolati e sabotati fino a metterli sulla difensiva e poterli poi annientare per vivere in mondo libero.


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