Namur, Belgio: Sull’esercitazione militare “Celtic Uprise” (18-25 settembre 2019)

Da Insuscettibili di ravvedimento
Da decenni la Francia è uno dei principali fornitori di ordigni di morte ai quattro angoli del mondo. Con un fiorente complesso militare-industriale, conduce regolarmente guerre, sostiene truppe irregolari (come quelle del generale Haftar in Libia) e si addestra anche sul proprio suolo… o su quello dei suoi vicini.

Nell’ambito del programma CaMo (“Capacità Motorizzata”) firmato nel giugno 2019 con uno dei partner privilegiati della NATO, il Belgio, ha fornito a quest’ultimo 450 veicoli corazzati (382 trasportatori di truppe Griffon e 60 veicoli di ricognizione Jaguar), che saranno consegnati a partire dal 2025. L’altro aspetto di questo accordo è il rafforzamento del “partenariato strategico” tra le forze terrestri francesi e belghe, che si concretizza in particolare in addestramenti congiunti. Cosa potrebbe che fino ad ora essere più banale, se non che l’esercito ha deciso di addestrarsi non solo in caserme o centri dedicati[1] che riproducono città in miniatura… ma direttamente tra la popolazione civile eseguendo esercizi su scala reale.

E’ cosi che più di 1.000 militari belgi e francesi occuperanno la provincia di Namur (dieci comuni situati nel triangolo Walcourt-Hastière-Couvin) e Hainaut (triangolo Beaumont-Chimay-Froidchapelle) dal 18 al 25 settembre prossimo [2019]. “L’obiettivo è quello di avviare la cooperazione militare franco-belga integrando unità di entrambi i paesi in un ambiente civile. Ci permetterà inoltre di scambiare competenze e migliorare la nostra interoperabilità in molti settori, come le comunicazioni radio e l’uso delle armi“. Sì, avete letto bene, l’obiettivo è quello di muoversi su larga scala “in ambiente civile” come dopo gli attacchi del 2015, ma soprattutto di effettuare un’operazione volta a migliorare “l’uso delle armi”. Più precisamente, 150 veicoli e 600 soldati (metà e metà per ogni Stato coinvolto) saranno impiegati in questi venti paesini, con più 300 che si occuperanno dell’inquadramento (personale, esaminatori, logistica) e… e… e… 100 soldati che svolgeranno il ruolo di insorti rurali, chiamati eufemisticamente “oppositori”, che si nascondono tra la popolazione.

Questa operazione di addestramento militare, chiamata “Celtic uprise” (“Insurrezione celtica”, riferimento alla Brexit), ha come scenario “un paese fittizio in crisi”, e l’obiettivo degli assassini in uniforme non è più semplicemente camuffato dietro vaghi pretesti umanitari per assistere una popolazione, come lo era qualche anno fa, ma questa volta include ufficialmente “pattugliamenti, messa in sicurezza di punti sensibili” e naturalmente “azioni antiterrorismo”. E’ noto da tempo il fatto che l’esercito si sta preparando per interventi all’interno dei confini europei in caso di insurrezioni urbane o di guerriglie rurali, scenari che sono stati presi sul serio perfino nelle proiezioni della NATO. Da parte nostra, è giunto il momento di prendere sul serio le proposte che insistono sulla necessità di occuparsene ora[2]; mappare attentamente le industrie militari e le aziende tecnologiche, ma anche tutto ciò che è sensibile per il corretto funzionamento operativo della dominazione: reti di comunicazione, assi di trasporto, risorse e reti energetiche, riserve strategiche di materie prime e di cibo; sviluppare capacità tecniche e conoscenze precise per metterle fuori uso; pensare oggi a forme di coordinamento informale e sviluppare progettualità anarchiche, valide in tempi di pace come in tempi di guerra, in quanto la distinzione tra le due non è più appropriata…

[1]. Come i 12.000 ettari del CENTAC (Centro di addestramento al combattimento) a Mailly-le-camp (Aube), o i 6.000 ettari del CENZUB (Centro di addestramento all’azione urbana) a Sissonne (Aisne).

[2]. Ad esempio: “Rompere le righe – Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione sociale”, opuscoli anarchici internazionalisti Hourriya, ottobre 2018, 168 pagine.


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