Monthly Archives: Ottobre 2019

L’insostenibile accordo dell’Università di Messina con l’ateneo-ostaggio di Erdogan

di Antonio Mazzeo:

Un’aggressione sanguinosa ai danni della popolazione kurda, l’ennesima, e un’escalation autoritaria e repressiva che ha colpito soprattutto negli ultimi tre anni migliaia di intellettuali, docenti e studenti universitari, giornalisti, attivisti politici in tutta la Turchia. Non sembrano conoscere limiti le nefandezze del regime del sultano Erdogan, ma soprattutto sono davvero poche le voci autorevoli oggi in Italia, specie in ambito accademico, pronte a denunciare le conseguenze immediate e i pericoli globali a medio termine dell’attacco sferrato dalle forze armate turche nella Siria nord-orientale. Di contro sono ben ventisette le università italiane che continuano a mantenere stabili relazioni di cooperazione alla ricerca e collaborazione scientifica (anche in ambiti militari) con gli atenei della Turchia, nonostante la campagna governativa che ha colpito l’intero sistema educativo del paese, con illegittime condanne, arresti, ingiuste detenzioni, torture, licenziamenti e sospensioni di rettori, docenti, ricercatori e allievi.
Tra i disattenti (o cinici) partner italiani degli atenei turchi c’è l’Università degli Studi di Messina. Continue reading


Ministri, generali e ammiragli italiani alla corte del sultano Erdogan

scritto da Antonio Mazzeo:

Non sono solo gli elicotteri da guerra di Leonardo-Finmeccanica e le batterie anti-missile SAMP-T dell’Esercito schierate ai confini con la Siria a documentare la solidità della partnership strategico-militare tra l’Italia e la Turchia. Nonostante la svolta reazionaria del regime dopo il controverso golpe del luglio 2016 e la crescente escalation militare contro i Kurdi in Turchia e Siria, il Ministero della difesa italiano ha intensificato con Ankara il numero delle esercitazioni aeree, terrestri e navali, le visite ufficiali di ministri, sottosegretari e alti comandanti delle forze armate, le attività di formazione di personale turco nelle accademie di guerra e nei reparti d’elite di mezza Italia e, finanche, la “vendita” delle unità navali dismesse. Continue reading


Ecco a voi le università italiane che collaborano con la Turchia di Erdogan

scritto da Antonio Mazzeo:

Sono più di duecento i progetti di collaborazione culturale e scientifica tra le università italiane e gli atenei turchi implementati negli ultimi vent’anni. A fornire l’elenco degli accordi bilaterali e multilaterali, delle convenzioni e memorandum, dei protocolli attuativi sottoscritti, è la banca dati curata congiuntamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).
Numerosissimi i programmi di natura didattico-formativa, ricerca e mobilità di docenti e studenti ancora operativi nonostante la svolta golpista e autoritaria del governo di Ankara e le crescenti operazioni di guerra contro la popolazione kurda in Turchia e, più recentemente in Siria. Oggi sono 27 le università italiane partner di centri di ricerca accademici del paese mediorientale e ci sono accordi di mutua cooperazione firmati appena qualche mese fa, mentre altri hanno preso il via decadi fa ma vengono rinnovati tacitamente e automaticamente di anno in anno. Le aree d’intervento della ricerca e/o progettuale sono onnicomprensive, anche se è evidente la tendenza a favorire la partnership nei settori tecnico-scientifici e ingegneristici, alcuni dual use con possibili ricadute nel settore militare-industriale. Continue reading


MINI NAJA – l’arruolamento precoce degli studenti e la militarizzazione della scuola

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Genova – Cogliere le occasioni. Sul (non)convegno ATA/NATO

La 65° riunione dell’Atlantic Treaty Association (A.T.A.) in programma a Genova dal 6 all’8 novembre 2019 è stata annullata. Ne danno notizia siti web di riferimento e giornali locali, con malcelato imbarazzo. Il Comune e gli organizzatori genovesi comunicano un rinvio a primavera 2020 ma, di fatto, la 65° riunione dei Comitati Atlantici della N.A.T.O. si terrà a Bruxelles, nei medesimi giorni in cui era prevista a Genova. Le ragioni, almeno quelle che trapelano, stanno nella difficile gestione dell’ordine pubblico, in previsione di manifestazioni di protesta, legate anche a quanto sta accadendo in Rojava, con l’invasione in corso da parte dell’esercito turco – non solo membro N.A.T.O., ma il secondo esercito della stessa per dimensioni. Continue reading


Trentino – danneggiate sedi di FBK, “Voce del Trentino” e Generali e iniziative in solidarietà agli anarchici arrestati

Apprendiamo dai quotidiani locali che, tra il 13 e il 14 ottobre, sono state danneggiate, a Trento, la sede della Fondazione Bruno Kessler (dove è stata lasciata la scritta: “No ricerca bellica”) e del quotidiano reazionario on line “La Voce del Trentino”. A Rovereto sono state prese di mira le vetrate delle Generali, a fianco delle quali gli anonimi hanno tracciato la scritta: “Qui si finanzia il furto di terre in Africa”.

Trento: “Erdogan massacra, Unicredit lo finanzia”

Giovedì 17 ottobre, un gruppo di compagni si è posizionato davanti alla sede centrale dell’Unicredit di Trento con un grande striscione contro l’aggressione militare in Siria da parte dell’esercito turco. Questo il volantino distribuito:

Erdogan massacra, Unicredit lo finanzia Continue reading


Kiev, Ucraina – Anarchici incendiano un’automobile della polizia

Kiev, Ucraina: Anarchici incendiano una automobile della polizia (17/10/2019)

È un classico, è una cosa da conoscere!

La notte tra il 16 e il 17 ottobre 2019, l’automobile Toyota Prius di una pattuglia di polizia è stata ridotta in cenere. È successo nel parcheggio custodito situato nel quartiere Svyatoshinsky di Kiev. Noi, anarchici, assumiamo la responsabilità dell’incendio e pubblicheremo un filmato esclusivo in cui è possibile vedere come brucia l’auto della polizia.

Perché siamo in guerra con i bastardi della polizia?

Al giorno d’oggi, le nostre vite sono sotto il controllo ferrato dello Stato e delle multinazionali. Nessuno ci chiede se vogliamo ciò o se non lo vogliamo. Le autorità fanno ciò che ritengono giusto. Per loro siamo merce, bestiame e malviventi. Chiunque intenda opporsi a questo modo di vivere dovrebbe affrontare la repressione, la morte. Ma il controllo e la repressione non sarebbero possibili senza la polizia, il corpo marcio del Ministero degli Interni. La polizia è lo strumento principale nelle mani delle autorità. Pertanto, siamo costretti a intraprendere la guerra con la schifosa polizia – per motivi di libertà, per motivi di giustizia. Continue reading


Saint-Germain-en-Laye (Yvelines), Francia – Attacco incendiario contro un commissariato di polizia

Saint-Germain-en-Laye (Yvelines), Francia: Attacco incendiario contro un commissariato di polizia (16/10/2019)

Informazioni riformulate da un articolo dei media di regime francesi.

A Saint-Germain-en-Laye (Yvelines) l’ufficio della polizia municipale di Place des Rotondes è stato colpito da alcune bottiglie molotov nella notte compresa tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre 2019.

Intorno alle ore 2.11 una finestra dell’ufficio della è stata rotta. Dei segni neri sono stati trovati sul pavimento la mattina seguente. Secondo quanto riferito dagli investigatori, l’attacco è stato effettuato da due persone che trasportavano degli ordigni incendiari.


Far saltare lo scacchiere

tratto da finimondo:

Il terribile rombo che annuncia l’avvicinarsi degli aerei da combattimento; il lungo sibilo dei missili prima della loro esplosione; il crepitio incessante delle mitragliatrici montate sulle jeep; i muri delle case che crollano in un respiro; le fiamme che divorano tutto; le colonne di fumo nero che oscurano il cielo. Ecco la guerra appena scatenata dal presidente turco Erdogan sui villaggi e le città della Siria settentrionale, territori sotto il controllo delle milizie YPG (Unità di Protezione del Popolo), braccio armato del Partito dell’Unione Democratica, e delle altre componenti delle FDS (Forze Democratiche Siriane). Più che una guerra di conquista, una guerra di sterminio delle popolazioni curde e dei loro vicini alleati. A livello strategico, Erdogan non nasconde di preferire vedere una Siria in fiamme, con la sua accozzaglia di macellai jihadisti e governativi, piuttosto che una qualsiasi stabilità in grado di portare alla costituzione di un proto-Stato curdo ai confini con la Turchia. Continue reading


In punta di piedi, l’orrore

tratto da finimondo:

Primo Levi

Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare. Mi spiego: «comprendere» un proponimento o un comportamento umano significa (anche etimologicamente) contenerlo, contenerne l’autore, mettersi al suo posto, identificarsi con lui. Ora, nessun uomo normale potrà mai identificarsi con Hitler, Himmler, Goebbels, Eichmann e infiniti altri. Questo ci sgomenta, ed insieme ci porta sollievo: perché forse è desiderabile che le loro parole (ed anche, purtroppo, le loro opere) non ci riescano più comprensibili. Sono parole ed opere non umane, anzi, contro-umane, senza precedenti storici, a stento paragonabili alle vicende più crudeli della lotta biologica per l’esistenza. A questa lotta può essere ricondotta la guerra: ma Auschwitz non ha nulla a che vedere con la guerra, non ne è un episodio, non ne è una forma estrema.

La guerra è un terribile fatto di sempre: è deprecabile ma è in noi, ha una sua razionalità, la «comprendiamo». Ma nell’odio nazista non c’è razionalità: è un odio che non è in noi, è fuori dell’uomo, è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia. 
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