Monthly Archives: Marzo 2017

Brema: Vernice a OHB System Sa

Tratto da contrainfo

6 marzo 2017

Ieri notte a Brema c’incontrammo presso la centrale di OHB System Sa in Universitätsallee. Da banda arrabbiata attaccammo la facciata e i vetri dell’impresa produttrice d’armi con sacchetti alla vernice e pece da un estintore.

OHB System Sa (Orbitale Hochtechnologie Bremen) è una delle imprese europee più importanti e di successo nell’ambito dell’astronautica e della tecnica satellitare. Una grossa parte della produzione di sistemi satellitari sono ordinazioni dell’esercito federale o dell’ufficio federale per la tecnica di difesa. La ditta stessa si definisce gruppo astronautico e di alta tecnologia e con ciò tace che in realtà è un impresa del riarmo.

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Epilogo sulla caserma di Mattarello

Ecco l’epilogo della caserma di Mattarello che doveva essere costruita anni fa, 45 milioni di euro spesi per niente, e una zona di campagna fertile distrutta dai materiali inerti portati per mesi su e giù per le valli trentine. Ora i giornalisti dicono “che sperpero di soldi!”, bella ipocrisia quando nel periodo del 2008-2009 si facevano portavoci e propagatori della nuova caserma che avrebbe portato migliaia di soldati nel territorio e mezzi militari pronti a partire da qui per andare a fare le guerre in giro per il mondo. L’unico problema sono i soldi spesi, il resto non conta. Non conta che indipendentemente da dove sia situata una caserma, essa sia sempre e comunque strumento di morte e controllo, non importa se i soldi che sono stati spesi siano stati usati senza chiedere ai diretti interessati (il popolo?) cosa ne pensassero, essi hanno altri problema, e poi c’è il vincolo delle “opere strategiche”, come il TAV. Qui nella Provincia di Trento è tutto “trasparente” di fronte ai cittadini, ma il mangiar i soldi ci si riesce lo stesso. Opere strategiche per chi se non lo Stato, gli industriali del cemento e di armamenti? Lamentarsi ora non ha senso, il silenzio dei contadini, che allora si erano raccimolati un po’ di soldi dalla vendita dei terreni, aveva delegato il blocco dei lavori a chi la guerra non la vuole veramente; ora potranno riacquistare i terreni incoltivabili con i soldi ricevuti. Quella è stata una lotta non vinta per colpa della situazione economica in Italia dopo il 2011, è quindi lo Stato che ha mollato tutto, lasciando il lavoro di costruzione al principio, ma distruggendo intanto ettari di terreno coltivabile. Cosa vogliamo ricordare noi di questa storia? Vogliamo ricordare che appena il primo scavatore aveva iniziato a lavorare, aveva trovato del fuoco notturno a scaldarlo. Ricordiamo i migliaia di manifesti contro la guerra, convegni, campeggi, azioni di agitazione, assemblee, cortei, occupazioni, analisi per capire come fermarla e combatterla, chi c’era c’era, ognuno con i suoi mezzi. Da quella spinta è partita la lotta contro la ricerca di guerra dentro l’università, Finmeccanica, Meccatronica, Meccanica del Sarca: la lotta contro la guerra continua, mai come oggi è necessario.


Il disertore

Tratto da finimondo.org

Maurienne
Figlio di un ufficiale riservista dell’esercito francese, Jean-Louis Hurst (1935-2014) lasciò da bambino un’Algeria in cui aveva trascorso alcuni mesi della sua infanzia. Ma l’Algeria non lo lasciò mai, entrandogli nel cuore e segnando tutta la sua vita.
Dopo un viaggio in Medio Oriente che gli fa scoprire la causa palestinese e gli orrori del colonialismo, a venti anni Hurst viene chiamato sotto le armi. Egli obbedisce, anche per seguire la linea del partito comunista di cui è militante, secondo le cui indicazioni bisogna infiltrarsi nell’esercito per svolgervi un lavoro politico dall’interno. Ma lo scoppio della guerra d’Algeria lo travolge: da un lato l’amore per la sua terra d’elezione, dall’altra gli ordini dello Stato e del Comitato Centrale, concordi nel ritenere la strategia superiore ad ogni scrupolo di coscienza. Hurst sceglie, fugge all’estero e nel 1960 pubblica sotto lo pseudonimo di Maurienne il romanzo Il Disertore, autentico manifesto contro il colonialismo. È uno scandalo, il libro sarà proibito e sequestrato dalle autorità francesi che condanneranno autore ed editore per «incitamento alla disobbedienza militare».

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Domusnovas: Presidio e corteo 3 aprile


Iglesias: Incontro-dibattito sulla fabbrica di bombe RWM

Tratto da nobasi.noblogs.org

Campagna Stop Bombe RWM
VIVERE LIBERI
DALLA NECESSITA’ DI FABBRICARE ARMI

VENERDÌ 31 MARZO 2017 – ORE 17:30
SALA ROSSA – CENTRO CULTURALE – VIA CATTANEO, IGLESIAS (CI )

 

INCONTRO – DIBATTITO

➔ La Fabbrica RWM ITALIA S.P.A. di Domusnovas/Iglesias: produzione ed esportazione di ordigni che devastano lo Yemen e tanti altri paesi;
➔ Le Bombe RWM nel mondo, il ruolo dell’Arabia Saudita nella guerra in Yemen. Intervento a cura di Nicola Melis, ricercatore dell’Università degli Studi di Cagliari;
➔ Proiezione di documentari, video-report e contributi sulla produzione, esportazione di bombe e sugli effetti di queste bombe sui civili;
➔ Presentazione del PRESIDIO e CORTEO contro la fabbrica delle bombe previsto per Lunedì 3 Aprile 2017 (ORE 11) a Domusnovas.
L’incontro pubblico così come il presidio e il corteo del 3 Aprile fanno parte di un percorso di liberazione dalla produzione di armi e dalla guerra a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Non lasciamo in pace chi vive di guerra!


Presidio a Nuoro

Tratto da nobasi.noblogs.org

Oggi 4 marzo si è tenuto a Nuoro, durante il mercato del sabato in Piazza Italia, un presidio di solidarietà con i compagni e le compagne a cui sono stati notificati i decreti penali di condanna per l’ingresso al poligono di Teulada nel dicembre 2014 e per la protesta nell’aula magna della Cittadella Universitaria di Cagliari nel luglio 2016. E’ stato appeso uno striscione in piazza e sono stati distribuiti volantini sia all’interno del mercato che davanti a bar e scuole superiori nuoresi.

Qui sotto il volantino distribuito durante il presidio:

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Sulcis-Sardegna: Scritte contro la RWM

 Tratto da nobordersard

Con piacere apprendiamo che non solo in città, ma anche lungo la ferrovia per il sulcis sono apparse grandi scritte con la produzione di armi e morte della RWM.

Non lasciare in pace chi vive di guerra.

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“Hub per il Sud”: i falchi NATO per la guerra preventiva

Tratto da radioblackout

Alla riunione del Consiglio Nord Atlantico, i Ministri della Difesa della Nato hanno approvato la costituzione di un “Hub per il Sud” presso il comando alleato congiunto di Napoli (Joint Force Commando-Naples), con quartier generale a Lago Patria e un personale di circa 100 militari, con l’obiettivo di coordinare le attività e le informazioni relative alla sicurezza dell’area. L’”Hub” costituirà la base operativa per la proiezione di forze terrestri, aeree e navali in un’area estremamente estesa, dal Nordafrica al Medioriente, ma anche aree al di là di queste. Avrà in dotazione aerei-spia Awacs e droni, che diverranno presto operativi a Sigonella. Inoltre, per le operazioni militari è già pronta la “Forza di risposta” della Nato, aumentata a 40mila uomini, tra cui la “Forza di punta ad altissima prontezza operativa”, che può essere proiettata in 48 ore “ovunque in qualsiasi momento”.

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Sardegna: L’aeroporto di Tortolì rimane senza utenti

Tratto da nobordersard

L’Unione di oggi riporta in un trafiletto la notizia che l’aeroporto di Tortolì è rimasto ufficialmente senza utenti, la gara d’appalto è andata deserta. L’unica richiesta è arrivata dal solito DASS, che non pago dell’utilizzo del PISQ e prossimamente di Decimomannu vorrebbe accaparrarsi tutte le strutture sarde disponibili. E’ evidente in questi giorni l’ascesa che il DASS, capitanato dal proff. Cao, sta tentando. Oltre a essere quasi tutti i giorni sulle pagine dei giornali, sta cercando finanziamenti a destra e a manca, e come ben sappiamo non rifiuta collaborazioni con nessuno, vedi ad esempio la Vitrociset. Di pochi giorni fa la notizia di un tentativo di collaborazione con le Poste Italiane per la sperimentazione dell’uso dei droni per il trasporto della corrispondenza. E’ però importante non farsi imbrogliare dalla facciata di alcune di queste iniziative, la vera natura del DASS è quella di una ricerca e sperimentazione a braccetto con il mondo della guerra, con i militari e le industrie belliche. Per questo va contrastato in ogni luogo dove è possibile.