Monthly Archives: Novembre 2018

I carabinieri in Niger

Apprendiamo da un articolo apparso in rete sul sito “analisidifesa.it” che le prime fasi dei corsi di addestramento delle “forze di difesa e sicurezza” nigerine per il controllo delle frontiere con la Libia sono terminate. La missione ha preso il via a fine settembre, dopo aver “superato le resistenze di Parigi” (che in Niger possiede la maggior parte delle miniere di uranio essenziali alla produzione nucleare). I militari italiani sono in Niger dall’inizio del 2018 con la “Missione bilaterale di supporto in Niger” (Misin) affiancati ai militari francesi e statunitensi, in continuità con la “Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia” (MIASIT) per la difesa dei pozzi petroliferi dell’Eni. Mentre le frontiere della “fortezza Europa” si stanno spostando sempre più a sud, gli stati della Nato si stanno spartendo il Sahel.  Continue reading


Villeparisis: Fuoco alla rete

Tratto da roundrobin.info

La notte dall’11 a 12 novembre, nei dintorni di Villeparisis, abbiamo incendiato un ripetitore Orange/SNCF [Orange è l’erede di France Télécom, la SNCF è la Trenitalia francese, NdT].

Mentre in quella data veniva festeggiato cerimoniosamente l’armistizio [della Prima guerra mondiale, NdT], noi abbiamo voluto portare un contributo alla sola guerra che valga la pena combattere: quella contro il dominio.

A fianco di quelli che lottano contro la pace sociale.

Dei disertori

(tradotto da guerresociale)

fonte: anarhija.info


Sicilia: Quella buona parola dell’editore Ciancio per le autorizzazioni del MUOS

Riceviamo e diffondiamo:

Anno 2008: il progetto d’installazione a Niscemi di uno dei terminali terrestri del sistema di telecomunicazione satellitare MUOS, strategico per le forze armate degli Stati uniti d’America, rischia di arenarsi alla Regione Siciliana. C’è bisogno invece di accelerarne l’iter ottenendo le autorizzazioni per avviare le opere all’interno della riserva protetta “Sughereta” in barba ai vincoli urbanistici e ambientali. Il Comando della base di US Navy a Sigonella freme e qualcuno prova a spendere il nome di uno degli onnipotenti dell’Isola, quello dell’editore-imprenditore-costruttore Mario Ciancio Sanfilippo. A Roma come a Washington si sa che non c’è Presidente o politico isolano che non si renda disponibile alle richieste o agli inviti del patron de La Sicilia. In fondo la buona parola pro-MUOS potrebbe valere in cambio una fortuna: l’Ok del Pentagono per realizzare nel Comune di Lentini un megavillaggio per ospitare sino a 6.000 marines Usa, oltre 670.000 metri cubi di costruzioni in un’area complessiva di 91,49 ettari nelle contrade Xirumi, Cappellina e Tirirò. Buona parte dei terreni destinati a ospitare centinaia e centinaia di villette per gli statunitensi sono di proprietà della famiglia Ciancio Sanfilippo, mentre il progetto è in mano alla Scirumi S.r.l., società controllata al 51% dall’Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A. di Vicenza e per il 10% dalla Cappellina S.r.l. di Catania (soci i due figli dell’editore etneo).

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Sardegna: Lascia o raddoppia

Tratto da nobordersard

Mentre la RWM amplia il suo potenziale produttivo grazie al beneplacito delle istituzioni, anche l’Arabia Saudita, sua piu’ grande committente, allarga la sua influenza.

Mentre la fame di risorse dell’occidente aumenta di continuo e di conseguenza anche la corsa ad un neo colonialismo sfrenato, i Sauditi piazzano un punto nel Corno d’Africa facendosi garanti di un accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea in conflitto tra loro da circa vent’anni.

Il 16 Settembre infatti davanti alle maggiori cariche saudite è stato firmato un accordo tra i primi ministri dei due stati africani, cosa che garantisce un sicuro ingresso nel controllo nella regione del Mar Rosso dove i Sauditi hanno una costa di 1800 Km rendendoli così ben posizionati nella “corsa all’Africa” rispetto ai grandi imperi occidentali.

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Francia: Una miniera mortale



Tratto da finimondo.org

Dal 1971 al 1986, la miniera di Salau [sul versante francese dei Pirenei] va a pieno regime. Nonostante una forte presenza di amianto nel terreno, vi viene estratto tungsteno. Le scorie della miniera generano due discariche che rilasciano nell’ambiente particelle di amianto ed altri agenti cancerogeni. A distanza di trentatré anni, un cocktail di sostanze chimiche, tra cui arsenico e antimonio, continua a diffondersi nel terreno circostante.

Ma non sarà né l’inquinamento né il decesso per cancro di 15 minatori a far chiudere questa miniera. La causa è semplicemente legata ai rischi di concorrenza nel mondo capitalista. Non potendo più la miniera di Salau fronteggiare la produzione cinese, gli imprenditori andranno ad investire altrove lasciandosi alle spalle due cumuli di merda tossica ed altre sorprese inquinanti all’interno delle gallerie.

L’UE arma l’Egitto e il regime continua a reprimere

Nei giorni scorsi il presidente autocrate al-Sisi si è recato in visita ufficiale a Berlino (la terza dal momento della sua elezione a presidente 2014 dopo la presa del potere dei militari) in occasione del Partenariato tedesco con l’Africa per il G20. Alla fine dei colloqui privati Merkel e al-Sisi hanno dichiarato di aver discusso di alcuni temi particolari: “lotta all’emigrazione irregolare”, lotta al terrorismo, investimenti in Egitto e questioni internazionali e regionali di interesse comune (Libia e Siria).

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Studenti siciliani in alternanza scuola-lavoro sui sottomarini e i caccia da guerra

Riceviamo e diffondiamo:

Gli stage di Alternanza Scuola Lavoro per gli studenti siciliani dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Caltagirone e Mineo? Pagando 300 euro per cinque giorni tra i sottomarini, i caccia e gli elicotteri ospitati nelle basi di guerra pugliesi, con tanto di incursioni ed escursioni in compagnia dei fanti di marina del Reggimento “San Marco”.

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Berlino: Bruciato camion DB Schenker

Tratto da contrainfo

8 agosto 2018

Nella notte al 8 agosto, a Berlino Wedding abbiamo dato fuoco a un camion di DB Schenker. Quando Erdogan il 28/29 settembre verrà a Berlino, incontrerà la nostra ostilità anche qui. Chi srotola il tappeto rosso al fascista Erdogan – giorno X – deve respirare la cenere della città che brucia.

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Berlino: Fuoco a stabile della Deutsche Gesellschaft für Auswärtige Politik

Tratto da contrainfo

21 agosto 2018

Ci assumiamo la responsabilità per l’ordigno incendiario innescato la notte del 21 agosto 2018 presso lo stabile della STPE nella Drake- / Rauchstraße (Tiergarten). 13 litri di miscela di benzina e olio vogliono iniziare di farla finita con l’esistenza tranquilla e senza fastidi della STPE come consigliera politica della società di guerra tedesca.

Dall’inizio dell’anno corrente, dappertutto sul territorio controllato dalla Germania aumentarono ed aumentano tuttora gli attacchi all’industria di guerra e profittatori/finanziatori. Ci aggreghiamo a questi attacchi e da parte nostra diamo la parola al fuoco.

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E’ uscito il numero 5 di Cassandra

Qui sotto per scaricare il foglio:

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