Operazione Renata: verso la seconda udienza (con probabile sentenza)

Giovedì 5 dicembre, a Trento, si terrà la seconda udienza del processo per l’operazione anti-anarchica detta Renata.
Probabilmente, sarà anche il giorno in cui arriverà la sentenza.
Riportiamo qui di seguito tutti gli appuntamenti dei prossimi giorni:

Mercoledì 4 dicembre ore 20.30, allo spazio anarchico El Tavan in via Torre Vanga 14 a Trento, incontro-dibattito:
Dalla legge Reale (1975) ai decreti sicurezza, cinquant’anni di legislazione “speciale”; appunti storico-sociali a cura del Centro di Iniziativa “Luca Rossi” di Milano

Giovedì 5 dicembre, giorno dell’udienza:
ore 9.30 al tribunale di Trento (Largo Pigarelli), presenza solidale
ore 18.00 in Via Verdi, Trento, presidio solidale

SE SONO “INNOCENTI” HANNO TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA’,
SE SONO “COLPEVOLI”, ANCORA DI PIU’

Con l’ “Operazione Renata” lo Stato non vuole soltanto seppellire sotto diversi anni di galera sette compagni e compagne che non si sono mai tirati indietro, nelle lotte e nella solidarietà. Vero obiettivo di quest’inchiesta è togliere di mezzo una presenza scomoda e fuori contesto, a tratti inspiegabile agli occhi di lor signori: quella di un gruppo di anarchici, che anche nel pacificato Trentino da anni provano a soffiare sul fuoco del conflitto sociale, con la convinzione che prima o poi la scintilla incontrerà la polveriera.
E’ chiaro l’intento di sbirri e magistrati (e dei loro mandanti politici): da un lato mettere all’angolo e infine azzerare, magari tacciandole di “terrorismo”, tutte quelle pratiche di attacco e azione diretta che gli anarchici hanno sempre difeso e che anche in questi tempi bui continuano a diffondersi. Dall’altro mandare un messaggio a tutti quelli che in questa società hanno poco da perdere, e nella lotta un mondo da guadagnare: il livello di conflittualità ammessa o tollerata si va drasticamente abbassando, non pensate di poter alzare la testa tanto facilmente. Starà a noi, a chi sceglie il campo degli sfruttati in lotta contro i propri sfruttatori, dimostrare che hanno fatto male i loro conti, e che questa lezione proprio non la vogliamo imparare.

LIBERTA’ PER AGNESE, GIULIO, STECCO, RUPERT, SASHA, POZA, NICO
TERRORISTA E’ LO STATO


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