Gli artigli dei militari italiani e Usa sulla didattica a distanza ai tempi del Coronavirus

Riceviamo e diffondiamo:

Gli artigli dei militari italiani e

Usa sulla didattica a distanza ai tempi del Coronavirus

di A. Mazzeo

Non sarà certo la pandemia da coronavirus a porre un freno all’invasivo processo di militarizzazione del sistema scolastico. Scuole chiuse sino alla fine dell’anno? Nessun problema: anche l’Esercito ricorrerà alla didattica a distanza per mantenere stretti i legami con istituti e studenti e portare a termine nel migliore dei modi i propri programmi di formazione interdisciplinare e indottrinamento cultural-militare.

Sarà ancora una volta la Sicilia a fare da battistrada della fase 2.0 della partnership scuola-forze armate.

Dal 30 aprile scorso, i bersaglieri del 6° Reggimento della Brigata “Aosta” con sede a Trapani hanno avviato una serie di videoconferenze di orientamento e informazione per l’arruolamento nell’Esercito Italiano. “Personale specializzato Infoteam dell’unità hanno incontrato virtualmente studenti e insegnanti dell’Istituto Tecnico Economico e per il Turismo Giuseppe Garibaldi di Marsala, attraverso le piattaforme informatiche per la didattica a distanza utilizzate dal Ministero dell’Istruzione durante questo particolare periodo”, annuncia l’Ufficio stampa della Brigata Meccanizzata “Aosta”, reparto d’élite e di pronto intervento in ambito Nato di stanza in Sicilia. “Gli incontri, programmati ed organizzati dal Comando Militare Esercito e destinati agli Istituti Scolastici che hanno aderito al programma nell’arco temporale dell’anno scolastico, si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti, oltre a elementi di legalità ed educazione civica, tutte le informazioni sull’arruolamento e gli sbocchi professionali nella Forza Armata”.

Sempre l’Ufficio stampa dell’“Aosta” fa sapere che quello tra il 6° Reggimento Bersaglieri e l’ITET “Garibaldi” di Trapani “farà da apripista ad altri incontri in tutto il Paese”, per consentire agli alunni di “conoscere da vicino prospettive di carriera dei volontari in ferma prefissata e concorsi per accedere ai diversi ruoli del servizio permanente, dopo la frequenza di Scuole e Accademie Militari”.

Anche i marines Usa della grande stazione aeronavale di Sigonella si adeguano agli obblighi di distanziamento-isolamento degli studenti e alla smisurata enfatizzazione della “didattica” virtuale. Un primo esperimento di contatto a controllo remoto è stato svolto nei giorni scorsi con una classe IV dell’Istituto Superiore “Abramo Lincoln” di Enna, sezione distaccata di Agira, nell’ambito del progetto “culturale” intrapreso dall’Ufficio per le Relazioni Esterne della Marina militare degli Stati Uniti d’America di Sigonella al fine di “aiutare gli studenti a perfezionare le loro abilità linguistiche”. “In questa occasione – riporta il Comando Usa – gli studenti hanno dialogato a distanza con il cappellano Richard Graves, responsabile del programma CREDO (Chaplains’ Religious Enrichment Development Operation) di NAS Sigonella, un progetto di US Navy di assistenza psicologica volto a sostenere e promuovere la cura dei rapporti interpersonali e la costruzione di relazioni significative tra militari singoli, coppie e famiglie, nonché a prevenire condotte a rischio come il suicidio”. Parte dell’esposizione del cappellano Graves è stata dedicata alle difficoltà che i giovani incontrano in questi mesi di emergenza pandemia. “Dobbiamo rafforzare i rapporti interpersonali e i legami affettivi con i propri famigliari”, il suggerimento-imperativo del religioso “psicologo”. Prossimo appuntamento con la didattica a distanza tra i militari Usa di Sigonella e gli studenti dell’“Abramo Lincoln” il prossimo 28 maggio quando un ufficiale medico internista della base parlerà di “sana alimentazione e salute ai tempi del coronavirus”.

A puntare sulla nuova metodologia “formativa” imposta nelle scuole d’Italia dal governo Conte-Azzolina anche la 114^ Squadriglia Radar remoto dell’Aeronautica Militare di Potenza Picena che ha voluto donare all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena e Montelupone ben quattro computer da consegnare alle famiglie in comodato d’uso gratuito, affinché gli studenti possano fruire della didattica a distanza durante l’odierna emergenza. “Già dallo scorso settembre la Squadriglia aveva reso concreta la volontà di collaborare con la comunità scolastica, mettendo a disposizione i suoi uomini e i suoi mezzi per uscite didattiche e visite alla caserma e sul territorio”, riposta il Comando dell’Aeronautica militare. “Purtroppo il Covid-19 non ha reso possibile la realizzazione di ciò, ma non ha impedito alla sezione A.M. di Potenza Picena di far sentire la sua presenza”. A caval donato non si guarda in bocca, certo. Peccato che la “collaborazione” con le scuole del reparto alla guida della stazione marchigiana sia stata formalizzata solo dopo le comprovate denunce sugli effetti dell’inquinamento elettromagnetico generato dagli impianti radar sulla salute della popolazione locale.

I primi esposti risalgono alla fine degli anni ’80, quando furono documentate innumerevoli e inspiegate interferenze ad apparati radiotelevisivi e dispositivi elettrici nelle abitazioni prossime alla base radar. D’allora l’Aeronautica ha già sostituito due volte le apparecchiature con sistemi sempre più potenti e sofisticati nell’ambito di programmi predisposti dalla Nato, assicurandone la massima sostenibilità ambientale. Ciononostante il comprensorio di Potenza Picena e l’intera provincia di Macerata continua a primeggiare tra i luoghi d’Italia più colpiti da tumori, linfomi, cardiopatie, patologie al sistema nervoso, sterilità maschile, malformazioni neonatali, ecc.. Tra le possibili cause, secondo alcuni scienziati indipendenti, ci sarebbero proprio le emissioni elettromagnetiche militari …


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