È dotato di un motore che per funzionare utililizza sostanze organiche.
Miami – (Ign) – Sul campo di battaglia i cadaveri dei caduti potrebbero essere il combustibile più
facile da utilizzare per questa nuova arma robotica che, per funzionare, utilizza biomassa. Le
società costruttrici smentiscono: è ‘vegetariano’. Ma la discussione sui limiti da dare a queste
macchine, che gli scienziati prevedono saranno presto in grado di fare scelte autonome, per evitare
conflitti etici è da tempo in corso.
Miami, 21 ago. (Ign) – I robot cui oggi siamo abituati al massimo imitano i cani o sono
aspirapolvere che scorrazzano per casa alla ricerca di briciole. Ma, sempre più spesso, ‘esseri
meccanici’ svolgono compiti complessi, magari in teatri di guerra, come accade in Iraq e
Afghanistan. L’ultimo arrivato tra i robot soldato, un veicolo da trasporto che si muove grazie ad
un motore a biomassa, ovvero che brucia sostanze organiche per funzionare, crea delle perplessità
nel mondo della cibernetica. Infatti, su un campo di battaglia il combustibile più comune per lui
potrebbe essere la carne umana.
Si chiama EATR – che in inglese ha un’inquietante assonanza con la parola ‘eater’, letteralmente
mangiatore – la creazione delle società Usa Cyclone power Technologies e Robotic Technologies
commissionata dal pentagono nell’ambito del Darpa, l’Agenzia federale che si occupa dei progetti
di ricerca avanzati della difesa Usa. La sigla che lo contraddistingue, significa robot tattico
energeticamente autonomo (Energetically Autonomous Tactical Robot) ed è un veicolo da trasporto
progettato per funzionare 24 ore al giorno senza mai fermarsi o essere alimentato.
”Comprendiamo che l’opinione pubblica possa essere preoccupata rispetto ad un robot futuristico
che mangia la popolazione umana, ma non è il nostro scopo”, si è affrettato a precisare Harry
Shoell, amministratore della Cyclone, dopo le prime polemiche, sottolineando che la sua ‘creatura’ è
vegetariana e che nessuno si sognerebbe di violare l’articolo 15 della “convenzione di Ginevra” che
vieta la dissacrazione dei cadaveri dei caduti. Quindi, per EATR solo erba, pezzetti di legno e
foglie: per questo è stato costruito il suo motore. Ma cosa potrebbe succedere, si chiedono i critici,
se funzionasse male o si trovasse a corto di carburante? Potrebbe arrangiarsi con quello che trova,
rispondono, disegnando scenari inquietanti tipo ‘Terminator’ o ‘Matrix’, film di fantascienza do ve le
macchine prendono il controllo del pianeta ed utilizzano gli umani come fonti di energia.
Nella cibernetica il problema dei limiti etici da dare a queste creazioni meccaniche resta evidente,
visto che gli scienziati prevedono che molto presto sarà possibile realizzare robot in grado di
prendere scelte largamente autonome. Lo scrittore di fantascienza Isaac Asimov, autore di ‘Io,
robot’, aveva ideato a questo scopo tre semplici leggi che, in un lontano futuro sarebbero state
inculcate nei cervelli elettronici degli automi. La prima delle tre, quella fondamentale, recita: ”Un
robot non può recar danno a un essere umano né può p ermettere che, a causa del proprio mancato
intervento, un essere umano riceva danno”. Ma non aveva certo preso in considerazione il problema
di un robot che per esistere potrebbe essere costretto a divorare carne umana.
Ankronos 21 Agosto 2009-08-23
Reperibile alla pagina web:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/?id=3.0.3678331425