No all’installazione del sistema militare M.U.O.S. (Mobile User Object System) presso la base militare americana NTRF di Niscemi (CL)

Guerre stellari: ultimo atto.
Hanno già preso il via lo scorso 19 febbraio, le prime opere di movimentazione terra e di predisposizione delle piattaforme per l’installazione del MUOS a Niscemi (per il basamento di cemento armato è al lavoro la Calcestruzzi Piazza, società già comparsa nell’indagine “Mercurio-Atlantide” che non ha ottenuto il certificato antimafia!). Un ulteriore salto di qualità nel perfezionamento del controllo planetario e nella “Guerra Globale al Terrorismo”, oltre ovviamente all’impatto per ora ignoto delle onde elettromagnetiche della stazione radar sulla salute umana e sull’ambiente circostante.

La marina militare statunitense sta installando, in una stazione di telecomunicazioni della Marina USA già funzionante, un sistema di telecomunicazioni satellitare chiamato MUOS (Mobile User Object System) in grado di permettere la comunicazione da ogni parte del globo di tutti gli utenti militari mobili. Le 4 stazioni a terra previste per tutto il pianeta saranno realizzate a Niscemi, Italia – Wahiawa, Hawaii – Norfolk, Virginia – Geraldton, Australia. Il sistema MUOS permette di pilotare a distanza i droni militari (aerei senza pilota), di integrare comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera, con copertura globale attraverso la connessione con i sistemi terrestri creati appunto dalle MUOS groung station, garantendo il controllo capillare del pianeta e perpetuando così la superiorità offensiva degli Stati Uniti d’America e della Nato.

Queste stazioni comunicano con i satelliti in orbita attraverso impianti di trasmissione ad altissima frequenza (banda Ka) e potenza, nella fattispecie 3 antenne radar con parabole da 18.4 metri di diametro, che emettono costantemente dei fasci elettromagnetici per comunicare con i satelliti.
Le ground station del sistema MUOS costituiscono più che un rischio una certezza per l’inquinamento elettromagnetico del territorio in cui sono ubicate e per le zone limitrofe; i raggi principali delle antenne infatti raggiungono limiti di emissione elettromagnetica dopo molte decine di Km di distanza dalle stazioni (sarà interessata quasi tutta la Sicilia), rischi confermati da uno studio del Politecnico di Torino.

L’area prescelta per la stazione terrestre MUOS in Italia ricade nell’antico feudo Ulmo di Niscemi (CL), sito all’interno della riserva naturale “Sughereta”, definito Sito SIC (di Importanza Comunitaria) insieme al limitrofo bosco di Santo Pietro (Caltagirone), dove dal 1991 esiste già una delle più grandi stazioni di telecomunicazione della Marina USA nel Mediterraneo (144 ettari di terreni ricadenti in zona A e B della riserva, un’intera collina sventrata, centinaia di metri di terrazzamenti, la macchia mediterranea sradicata). Si tratta della “Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) N8″, utilizzata per le trasmissioni in alta e bassa frequenza (HF ed LF) dei comandi e delle forze militari operanti in una vastissima area compresa tra il Mediterraneo, l’Asia sud-occidentale, l’Oceano Indiano e l’Oceano Atlantico. Essa assicura le comunicazioni supersegrete e non, delle forze di superficie, sottomarine, aeree e terrestri. Il sistema è stato concepito dagli Stati Uniti per sopravvivere a un attacco ed esercitare il controllo sulle opzioni nucleari strategiche.
Con l’installazione del MUOS sarà fatto l’ennesimo salto di qualità e la stazione di Niscemi si affermerà come una delle maggiori infrastrutture di guerra a livello planetario, una delle più importanti da un punto di vista strategico, attraverso il controllo delle “zone calde”.

IMPEDIAMO L’INSTALLAZIONE DEL MUOS E DI TUTTI I DISPOSITIVI DI CONTROLLO! NO ALLA MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI!
NO A TUTTE LE NOCIVITA’!

Aprile 2012

Individualità anarchiche siciliane


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