lo ha annunciato il Ministro della Difesa Colombiano, Juan Carlos Pinzón
Il recente incontro tra i due paesi dimostra efficacemente come si stiano ampliando gli esempi di riferimento a livello mondiale nel campo della repressione e dell’invasione militare.
Nonostante la distanza di chilometri, le tecniche di lavaggio di immagine per portare la popolazione dalla propria parte risultano le stesse. Primo: fare scudo contro i cattivi, che siano guerriglieri, terroristi talebani, contrabbandieri o narcotrafficanti. Secondo: scovarli e tentare di spezzare le reti di legami come tentano di fare con i ribelli (prigionieri o no) in Italia, o come già fanno in Colombia con i “sovversivi”, secondo il motto “togliere l’acqua al pesce”.
La Colombia, eccellente esempio di come tutt’oggi i paramilitari si sbarazzino dei conflitti sociali facendo sparire migliaia di persone tra i morti ammazzati e le persone costrette a scappare, e l’Italia che, come si annovera nell’articolo, risplende nelle missioni di pace a suon di bombe intelligenti e con l’esempio di mercenari, che, bisogna dirlo, troppo poco spesso mostrano eroicamente al mondo intero “come muore un italiano”.
Effettivamente i contesti sono differenti ma non è difficile immaginare che il tentativo sia quello di esportare ed importare i differenti modelli “positivi” di strategie militari, di tattiche di controllo e di repressione. Di seguito una traduzione di un articolo apparso sul giornale Colombiano “El Espectador”.
A partire dal 2013 Italia e Colombia inizieranno un interscambio di personale militare con l’obiettivo di rafforzare le proprie conoscenze nei campi di strategie di combattimento, lotta contro il terrorismo e operazioni speciali.
Il ministro della Difesa Juan Carlos Pinzón e il suo omologo italiano, Almirante Giampaolo Di Paola, nella riunione di questo lunedì, hanno deciso di ampliare la cooperazione in tema di difesa e sicurezza tra i due paesi.
I militari italiani riceveranno addestramenti e potenziamento in operazioni speciali e di selva.
Secondo il ministro Di Paola, anche se l’Italia attualmente non affronta sfide di questo tipo, è comunque necessario essere preparati ad affrontare ambienti operazionali differenti.
La Colombia invierà membri della Forza Pubblica affinché si formino nella Scuola dello Stato Maggiore Italiano. Allo stesso tempo si è concordato che i due ministeri faciliteranno il proseguio dei colloqui per ottenere un accordo di cooperazione tra le forze armate dei due paesi.
Per il ministro Pinzòn, questo interscambio di personale militare ha “l’obiettivo strategico di progettare la Forza Pubblica ideale tanto del presente come del futuro”.
In questo senso le forze militari colombiane potranno conoscere l’esperienza italiana nella partecipazione ad operazioni di pace, nell’uso e nella formazione dei Carabinieri italiani, i quali operano come una Forza Militare dipendente dal Ministro della Difesa oltre a compiere funzioni di carattere poliziale.
I due ministri concordano che l’interscambio di tecnologia e l’informazione più fluida tra le due nazioni faciliterà la lotta contro la delinquenza organizzata transnazionale e permetterà maggior efficienza. Si sono quindi impegnati a rafforzare la cooperazione in questi campi.
Alla fine, il ministro Pinzón ha assicurato che l’appoggio e la cooperazione effettiva dei paesi amici è fondamentale per raggiungere gli obiettivi rispetto sicurezza, affrontare i rischi della delinquenza e del terrorismo a livello locale, regionale e mondiale.