Tratto da Contrainfo,espiv,net
Nella notte tra il 19 e il 20 gennaio 2015, abbiamo attaccato con fuochi d’artificio il RUAG Defense (sito nell’edificio al numero 7 del Tiergarten, Zurigo) e la NEOSOFT Spa (al 132 della Üetlibergstrasse, Zurigo) come parte della campagna contro il Forum Economico Mondiale (WEF). L’attacco è diretto contro due rappresentanze/simboli dell’industria bellica svizzera, la RUAG è un’azienda statale. I contratti per le armi e gli accordi militari raggiunti al summit del WEF a Davos enfatizzano l’importanza di questo ritrovo annuale per questo specifico settore economico.
Il 19 settembre 2014 il mandato sul materiale di guerra che regola le esportazioni delle armi svizzere venne alleggerito dal Consiglio Federale, dopo che il Parlamento aveva promosso questa mossa già nel marzo 2014.
Il contesto in cui si inserisce questa de-regolazione (alleggerimento legislativo) trova causa nelle lamentele delle grandi aziende produttrici di armi, dato che il loro fatturato stava collassando a causa delle severe regolamentazioni per l’export.
Dal 2008 l’esportazione di prodotti bellici venne proibita quando promossa negli stati nei quali i diritti umani fossero “sistematicamente e seriamente” negati. Questa postilla venne poi rimossa nell’autunno 2014, cosicchè oggi l’esportazione di armi è nuovamente legale, fintantochè c’è solo un piccolo rischio che queste armi vengano usate per danneggiare “in modo serio e sistematico” i diritti umani.