Bolzano: Di fronte alla cassa integrazione meglio costruire armamenti

Di fronte alla prima cassa integrazione in trent’anni di attività, che durerà da gennaio a febbraio 2016, nello stabilimento Iveco di Bolzano il sindacato UIL esulta tramite Giuseppe Joe Pelella per la nuova commessa da 103,8 milioni di dollari per la costruzione di 16 mezzi blindati anfibi destinati ai Marines americani. Questo contratto sarà in collaborazione con la ditta inglese Bae System. Iveco si occuperà del progetto dei blindati anfibi, ma anche del motore e della parte meccanica, mentre la britannica Bae (alleata dell’azienda italiana) si farà carico delle armi e degli apparati elettronici. Ma il Pelella spera più in grande, è solo l’inizio per il nuovo rilancio dello stabilimento Iveco di Bolzano, c’è un altro appalto di altri 604 blindati, cioè un miliardo e mezzo di dollari che potrebbero entrare in saccoccia. Il problema qui però sta nella concorrenza cinese e di Singapore, le quali si sono fatte avanti chiedendo solo qualche milione in più. Per risolvere il problema gli americani testeranno i tipi di mezzi costruiti in Europa e in Oriente, ma la scelta pare già orientata in Europa visto che l’Iveco fa parte del gruppo CNH Industrial e gli Stati Uniti vedono di buon occhio questo gruppo perché lo considerano come italo-americano. Quindi i problemi dei sindacati sono di natura economica e politica, ossia fare soldi e sfruttare democraticamente senza rischi i lavoratori, con licenziamenti e proroghe di casse integrazioni: d’altronde si è in Provincia di Bolzano e qui si lavora. Riguardo al fatto che vengano prodotti mezzi militari per uno degli stati più guerrafondai al mondo nessun commento, lo stesso silenzio come dopo altri contratti miliardari stipulati gli scorsi mesi da parte della Fincantieri per la costruzione di nuove navi da guerra. Il livello occupazionale deve salire, il PIL italiano anche, e si sa da tempo che per l’Italia il mercato degli armamenti pesanti pesa in positivo ogni anno sulle entrate. Chi piangerà sul latte versato di decenni di guerre colonialiste? E gli operai quando si renderanno conto della loro silenziosa collaborazione con le guerre passate, presenti e future? Riusciranno i mezzi prodotti ad arrivare serenamente a destinazione?

Romperelerighe


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