Tratto da nobordersard
Ieri mattina nella zona del Poetto, spiaggia e quartieri di Cagliari e Quartu, carabinieri e militari hanno varato “un’operazione straordinaria di controllo”. L’operazione si è svolta tramite diversi posti di blocco lungo il litorale, elicottero nei cieli e addirittura uno sbarco in spiaggia.
Appare ovvia l’inutilità di un tale dispiego di mezzi per controllare patenti e libretti o al massimo trovare qualche cannetta nello zaino dei sedicenni diretti alla prima fermata. Appare ovvio anche il senso profondo di queste operazioni-esercitazioni, cioè quello di tentare di abituarci sempre di più alla presenza di carabinieri, militari e polizia nei momenti più vari della nostra vita. Vedere uomini in mimetica armati di mitra mentre in infradito ci apprestiamo a mangiarci il cucciolone può sembrarci oggi strano, ma l’abitudine arriva in fretta, proprio come ci siamo abituati in fretta a vedere quotidianamente la celere in piazza Yenne e Matteotti o la Brigata Sassari al porto. L’infiltrazione della militarizzazione nella società e nelle città è cosa lenta, ma chi se ne sta occupando non perde occasione per muovere le sue pedine. Lo scorso weekend durante il festival Mondo Ichnusa sono stati schierati per la prima volta fuori dal capoluogo i corpi antiterrorismo, che vennero assegnati a Cagliari all’indomani degli attacchi parigini dello scorso novembre. Tanto per capirci si tratta di robocop con il passamontagna e un fucile di un metro in mano…
Sarebbe il caso di trovare tanti modi a varie intensità per continuare a far sentire poco graditi questi omini in divisa per tenerci le città il più libere e pulite possibile, i motivi per farlo sono tanti e i modi pure, qualcuno ha iniziato, bisogna continuare.