Domenica 12 novembre, allo spazio anarchico El Tavan di Trento, si è tenuto il secondo incontro sui processi per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016.
Oltre ad aver affrontato alcune questioni “tecniche” (avvocati, cassa di solidarietà, primo confronto sul “rito” processuale da scegliere, ecc.), durante l’assemblea, molto partecipata, si è discusso di quanto proposto nell’incontro precedente. L’idea è quella di intrecciare la solidarietà a imputati e indagati (diverse decine di compagne e compagni) con la ripresa di un percorso contro le frontiere e il sistema che le impone e le protegge. In particolare, di rompere il silenzio su quanto sta accedendo al largo delle coste e nel territorio della Libia; in tal senso sono stati realizzati un manifesto e un pieghevole. Per quanto riguarda la rotta da sud, lì è la frontiera più assassina. Tenendo conto del ruolo giocato dallo Stato italiano nei bombardamenti del 2011, degli accordi con signori della guerra e milizie, della complicità nella gestione dei lager libici, degli enormi interessi italiani in ballo (ENI prima di tutto), il pressoché totale silenzio in Italia è qualcosa di insopportabile. Tra l’altro, è evidente il nesso tra militarizzazione delle frontiere e militarizzazione delle città, fra espulsione di immigrati e Daspo urbani appioppati a chiunque disturbi l’ordine della merce. Che il sinistro Minniti arrivi a dichiarare che la diminuzione degli sbarchi (ottenuta con omicidi, rapimenti e stupri in Libia) ha scongiurato “il crollo della democrazia” in Italia, rivela esplicitamente su cosa si fonda la suddetta democrazia: guerra, sfruttamento e razzismo di Stato.
In vista delle udienze di appello (gennaio e febbraio) per gli arrestati durante la manifestazione del Brennero, invece di seguirne le scadenze con presenze davanti al tribunale di Bolzano, si è deciso di proporre una giornata di iniziative nelle varie città per il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana. Le stragi di Stato continuano: il Mediterraneo è un gigantesco cimitero. E in queste iniziative dal tema più ampio inserire anche il riferimento al processo del Brennero. “Abbattere le frontiere” è ogni giorno più urgente.
Si è poi deciso di costruire insieme, per gennaio o febbraio, un’iniziativa contro l’emblema del capitalismo italiano in Libia: l’ENI. E di farlo nella “sua” città: Milano. Per confrontarsi e cominciare a parlarne più concretamente, l’appuntamento è per domenica 17 dicembre, dalle ore 11,00, al Boccaccio di Monza.
compagne e compagni trentini