Domenica 18 febbraio si è svolta, a Torino, la quinta “assemblea Brennero”, dedicata, come le due precedenti, a definire alcune iniziative a Milano contro l’intervento in Libia e in Niger e contro il ruolo dell’Eni. Ci si è soffermati su due aspetti: quelli di contenuto e quelli pratico-logistici.
Si è deciso di organizzare, per sabato 21 aprile, un’assemblea nazionale in una sala pubblica, nel corso della quale sviluppare delle analisi sul rapporto guerra esterna-guerra interna, neocolonialismo-frontiere, politica di rapina in Africa-filiera del petrolchimico in Italia, lotte locali-lotte internazionali. L’idea è quella di coinvolgere anche compagne e compagni di altri Paesi per inquadrare i problemi in un’ottica internazionale e internazionalista.
L’assemblea pubblica dovrebbe essere preceduta e preparata da occasioni di confronto in Università (sul rapporto guerra-ricerca, rispetto al quale alcuni collettivi si stanno muovendo in varie città) e di iniziative in strada. Il 5 maggio, invece, ci sarà un corteo che partirà dalla stazione centrale per concludersi in una piazza della zona Imbonati, dove allestire una mostra e articolare vari interventi-comizi sui diversi temi emersi il 21 aprile.
È stato scritto e condiviso un manifesto-appello per le giornate del 21 aprile e del 5 maggio. Si è ribadito che l’iniziativa a Milano ha senso soprattutto se avrà un suo respiro a seguire e se sarà preparata e proseguita da azioni e mobilitazioni nei vari territori.
L’ultima parte della discussione è stata dedicata alla questione del fascioleghismo. L’esigenza emersa è quella di coordinarsi con le realtà più vicine e di riprendere a spostarsi quando i compagni di una città decidono di fare un certo tipo di chiamata. Se la base sociale dei gruppi reazionari non retrocederà senza lotte più ampie contro lo Stato e il capitale, la diffusione delle organizzazioni neofasciste va contrastata senza perder tempo, sul terreno dell’azione diretta. Quanto è successo nelle ultime settimane in diverse città dimostra che esiste una disponibilità a battersi e ad attaccare il dispositivo poliziesco schierato a protezione dei fascioleghisti. Se non è l’unica modalità su cui concentrarsi, si tratta comunque di un segnale importante di non-pacificazione.
La prossima assemblea si terrà domenica 18 marzo, alle ore 11,00, al Boccaccio di Monza. In quell’occasione verranno definiti gli interventi all’assemblea-convegno del 21 aprile (da pubblicizzare anche con una locandina a se stante) e gli aspetti pratici del corteo del 5 maggio.