Afrin e Wall Mapu: Leonardo specializzati in pulizia etnica

Tratto da roundrobin.info

La guerra è senza dubbio il primo tra gli strumenti utilizzati da stati e multinazionali per ottenere il dominio sulle terre, il controllo e la prevaricazione dei popoli e del vivente in generale.

Un processo che storicamente vede le banche rivestire una parte da protagonista, sia come finanziatrici e sostenitrici dei conflitti bellici che come prime beneficiarie di quello che è un business condotto sulla pelle delle persone.
Tra le più conosciute Unicredit e Deutsche Bank, si fa spazio la banca Valsabbina(presente sopratutto in Lombardia e Veneto) che veste un ruolo centrale nell’esportazione di armi all’estero, in buona parte destinate ad armare le milizie di Erdogan.


Banca Valsabbina che rientra in quel panorama bresciano che con il 25% (pari a circa 330 milioni di euro) si pone come primo esportatore di armi e munizioni all’estero, di cui il 6% sono destinati alla Turchia.
Solo a Brescia, dove ha sede la Breda Oto Melara S.P.A. (gruppo Leonardo) produttrice di armi da caccia, blindati e munizioni, sono presenti 8 filiali della banca Valsabbina.
Gruppo Leonardo che in queste ultime settimane sta incrementando le esportazioni di armamenti all’estero, allargando la già vasta gamma di clienti che vedono tra i suoi maggiori acquirenti Kuwait, Qatar, Arabia Saudita, Stati Uniti, Pakistan, Malesia, Turchia e Polonia, che nei prossimi mesi riceverà una fornitura di velivoli d’addestramento M-346 avviando così una collaborazione con l’apparato di difesa nazionale polacco.
Il 3 aprile scorso, invece, si è aperto a Santiago del Chile il Fidae Air Show: uno dei più importanti saloni espositivi nell’ambito della difesa e sicurezza aereospaziale e dove Leonardo, che recentemente ha aperto una filiale nella capitale cilena, ha ottenuto uno spazio di grande rilievo.
In esposizione il C-27J fornito all’aereonautica militare peruviana, e il più famoso e diffuso AW139, prodotto dall’azienda varesina Agusta Westland (dove vengono assemblati gli elicotteri da guerra T-129 con i quali le milizie di Erdogan hanno condotto gli attacchi su Afrin in Siria) in dotazione ai carabineros del Chile per mantenere l’ordine pubblico.
Apparecchi armati a loro volta dai sistemi operativi elaborati dalla Microtecnica: fabbrica italiana con sede nel centro di Torino dove vengono prodotti i chip necessari al funzionamento dei velivoli citati.
Carabineros cileni che in queste ultime settimane stanno conducendo una violenta opera di repressione a Temuco (sud del Chile) ai danni delle comunità Mapuche presenti, una pulizia etnica che vede le persone strappate a forza dalle strade e caricate sulle camionette ree di aver venduto frutta e verdura.
Un clima d’oppressione che offre terreno fertile a quelle corporazioni come Leonardo che fanno della logica del profitto sulla pelle delle persone il proprio business.

fonte:  earthriot.altervista.org

 


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