Riceviamo e diffondiamo:
(junge welt 24 dicembre 2018)
E’ notizia di oggi che la Russia e altri 10 stati avevano proposto all’assemblea plenaria dell’ONU un abbozzo di risoluzione dell’accordo INF (*), sottoscritto nel 1987, il cui contenuto era che USA e URSS dovevano demolire e ritirare i missili a medio raggio in Europa. Oggi gli USA propongono di annullare quell’accordo: hanno posto alla Russia un ultimatum da sciogliere entro due mesi. Tutti i paesi NATO europei, per prima la Germania, sostengono il proposito USA.
Nei giorni scorsi l’assemblea plenaria ONU è stata chiamata a votare la proposta USA. Il risultato è che: 46 stati hanno votato la proposta USA, 43 invece a favore del mantenimento dell’INF, 78 si sono astenuti. Il ministro degli esteri della Russia in proposito ha detto: “In tal modo è stato portato un altro colpo all’architettura della sicurezza e della stabilità internazionale.Con la rottura del’accordo INF adesso parecchie regioni del mondo possono essere costrette ad una corsa all’armamento o addirittura essere rovesciate in un confronto diretto.”
L’intento USA non può essere seguito. Lo stesso governo della Germania di recente aveva considerate disastrose le conseguenze della rottura di INF. Probabilmente sarebbe stato impossibile approvare una risoluzione, posta da uno stato (gli USA) che ha già infranto l’INF. Pressioni e minacce di ricatti sono sinonimo della politica estera imperialista. Questo era alla base della guerra fredda, iniziata subito dopo il 1945 ai tempi del monopolio dell’arma atomica nelle mani degli USA.
La differenza con oggi: una volta le potenze decisive parlavano l’una all’altra. Il caso presente è stato reso pubblico con la votazione all’ONU. La costruzione da parte degli USA di un sistema di missili in Europa, da 20 anni è stata connessa a inganni e menzogne nei confronti di Mosca, incontri dettagliati dagli USA sono sempre stati rifiutati. Adesso, dato che lo stazionamento di missili USA è stato respinto, viene proposto di cancellare l’INF. I rimproveri diretti a Mosca sono un pretesto propagandistico, per portare avanti l’armamento atomico, rinnovato, deciso a Varsavia nel 2016 – come negli anni 80 – per fare in modo che solo l’Europa sia il possibile campo di battaglia atomico – con tempo di preavvertimento dell’attacco missilistico di pochi minuti.
La potenza USA svanisce. La decisione di Donald Trump del ritiro da Siria e Afghanistan viene rivestita a modo suo. La risposta da Berlino è stata invece di proseguire quelle guerre. Washington si concentra sulle priorità decisive, l’avversario c’è, parla, come conferma il risultato della votazione ONU. La politica imperialista pura è indipendente dalla figura che siede accidentalmente alla Casa Bianca. Chi invece la segue, come l’apparato di potere di Berlino, si attiene con metodo alla follia dell’alleanza.
(*) Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di USA e URSS.
Il trattato fu il primo atto che pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo prima, gli SS-20 sovietici e, in seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, i missili americani IRBM Pershing-2 e quelli cruise da crociera BGM-109 Tomahawk.