tratto da roundrobin:
Nelle ultime settimane abbiamo assistito ai disordini scoppiati in diverse parti del mondo.iraq,libano,egitto,ecuador,siria,cile colombia.in questi ed altri paesi le fiamme della rivolta appaiono ben lontane dall’esaurirsi costringendo così i governi ad adottare contromisure eccezionali come il dispiegamento degli eserciti per le strade.scenari del genere sono stati ampiamente previsti dal potere(come non pensare al rapporto Nato 2020).E noi invece?da cittadini del primo mondo forti dei nostri privilegi,come ci poniamo di fronte a tutto questo?in che modo possiamo intervenire provando ad essere incisivi e dare qualche segnale?concordiamo con quei compagni greci che hanno proposto la realizzazione di azioni conflittuali come maniera per dimostrare solidarietà a chi lotta.
crediamo sia necessario provare ad intralciare il normale svolgersi della quotidianeità, assestare colpi al sistema mettendolo in crisi,avendo come orizzonte quello di bloccare tutto!rispondiamo alla chiamata partita dal cile per le giornate di diffusione del caos.è per questi motivi che in una notte di inizio novembre abbiamo ripercorso i binari del treno e arrivati a poche decine di metri dalla stazione tiburtina di roma,abbiamo incendiato il sistema semaforico che regola il transito dei treni.quegli stessi treni che trasportano merci e tra queste anche armi.in quei giorni si consumava il massacro di civili in kurdistan.pensare che in passato furono gli stessi ferrovieri a e macchinisti a bloccare e sabotare lo stesso trasporto di armamenti.
solidarietà a chi lotta,resiste e si ribellla.
solidarietà ai prigionieri/e anarchici delle operazioni scripta manent,panico,renata,prometeo, a juan,manu, amma,patrick,uzzo.
per l’internazionale nera!