Pubblichiamo questa intervista fatta ad un compagno rappresentante dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia a riguardo alla situazione a Nord della Siria dove oltre all’ulteriore aumento dei problemi sanitari riguardo alla propagazione del coronvirus, le operazioni belliche della Turchia continua incessantemente in quei territori, creando ancora più instabilità nella regione già allo stremo per la guerra in corso da mesi. Mentre i media parlano solo e soltanto dei problemi economici per l’industria nazionale, dei comportamenti “irresponsabili” delle persone nei territori in cui viviamo, la guerra, quella vera è scomparsa dagli schermi.
In Rojava continuano le operazioni belliche nonostante la pandemia globale. Lo scorso 30 aprile un attentato ha scosso la città di Afrin, occupata da due anni da milizie turche e islamiste, provocando 46 morti. La Turchia continua la sua politica di accerchiamento dell’esperienza confederale cercando di spezzare i collegamenti tra i cantoni della Federazione Democratica della Siria del Nord. Nel frattempo, sale il numero di rifugiati che trovano asilo nella Federazione, al momento oltre 600.000. Per ora non si registra un’epidemia diffusa da Covid-19, ma la situazione è fragile e le condizioni igienico-sanitarie non sono buone.
Per ascoltare l’audio: https://www.ondarossa.info/redazionali/2020/05/rojava-situazione-bellica-e-sanitaria