Un peso in meno

Il 6 aprile a Bolzano si è suicidato un Colonnello nel Comando delle Truppe Alpine. Il perché di questo gesto è facilmente comprensibile. Qualche anno fa dopo un suicidio “misterioso” di un altro militare nel 2010 all’aereoporto di Kabul si aprirono delle indagini verso alcuni ufficiali che stavano operando in Afghanistan. Esse hanno portato alla luce una frode rispetto alla difformità del livello di blindatura di tre veicoli commerciali destinati al generale Italian Senior Officer, cioè l’ufficiale italiano più alto in grado in Afghanistan, rispetto alle caratteristiche pattuite nel contratto di noleggio con una ditta afgana. I soldi spartiti erano circa 35.000 euro. Il 20 aprile sarebbe iniziato il processo contro l’ufficiale suicidato. La vigliaccheria di quest’uomo nell’affrontare il processo l’ha fatto compiere il gesto estremo. È evidente come in questo caso, come in tanti altri, la voglia di mangiarsi una fetta di torta è il principio di questi mercenari in divisa, la retorica dello Stato sull’onore della bandiera e dell’uniforme, delle Missioni di Pace è una frottola, se uno è furbo si riesce ad arrottondare il proprio grasso stipendio dei difensori della democrazia occidentale. Ebbene queste storie, sono il nesso tra l’uomo che indossa una divisa e il desiderio di denaro, tanti e tanti si tolgono la vita dopo aver messo la divisa di questo o quel corpo di polizia o simili. Un uomo che ha fatto e coperto, anche per suo interesse personale, le peggio angherie commesse dai militari italiani in giro per il mondo, non troverà in noi una lacrima, un pensiero vicino, ma un ghigno di compiacimento, un pensiero in meno, un peso in meno per una società più giusta e libera dalle guerre e da quel pensiero che le fomenta dettato dall’avidità di denaro e desiderio di potere. Noi oggi possiamo dire che dall’altra parte della barricata c’è un problema in meno a cui pensare.


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