(da junge welt 14 giugno 2017)
Airbus (*) Military comparto produttore di armi della società multinazionale aereo-spaziale Airbus ha proposto alla stessa società di sviluppare e costruire aerei da guerra ‘Tornado’ e Eurofighter’. La dirigenza di Airbus Military ricevere dai governi, in particolare di Spagna e Germania, il necessario sostegno economico, appunto, per rinnovare la produzione dei caccia. Sostiene, con i media dalla sua parte, che “ ‘Tornado’e Eurofighter’ sarebbero ‘invecchiati’. Negli ambiti del governo di Berlino, per affrontare la richiesta proveniente dall’aviazione militare tedesca, si considera di acquistare caccia “F-35”, di fabbricazione USA.
I governi di Spagna e Germania assieme alla dirigenza di Airbus Military, si stanno proponendo di costruire aviogetti militari non solo perché la corrispettiva produzione Airbus sarebbe ‘invecchiata’, ma soprattuto perché il governo USA preme sugli stati membri della NATO di versare effettivamente (come fissato negli accordi interstatali) ogni anno il 2% del proprio prodotto nazionale lordo (pnl). Ad esempio, la Germania nel 2016 ha registrato un pnl pari a 3.134 mld di euro e avrebbe dovuto perciò versare 62,68 mld di euro alla NATO; invece ne ha versati solo 35.
I governi europei discutono anche riguardo a un aumento del versamento del due percento del pnl che viene accaparrato dalla Lockheed, multinazionale USA che produce l’F-35 – per ognuno dei quali la NATO le versa 100 mln di dollari.
Airbus Military si propone di darsi gli strumenti per affrontare la concorrenza. Come ha dichiarato un suo dirigente generale, Thomas Enders, la società si propone di costruire un “sistema integrato che colleghi droni, caccia, satelliti assieme a caccia e aerei di controllo”. Il progetto ha già un nome:“Future Combat Air System” (FCAS), i governi del’UE stanno valutando la proposta.
La concorrenza è grande ed ha assunto forme grottesche. Le oligarchie bancarie della Francia (fra gli stati fondatori di Airbus) considerano Airbus esempio riuscito dell’economia nazionale, rivolgono perciò interesse particolare alla produzione di caccia. Il multimiliardario Serge Dassault, guida della finanza francese, è proprietario dell’omonima società produce e fornisce all’aviazione militare francese il caccia ‘Rafale’.
Per l’esercito tedesco la questione non riguarda tanto il finanziamento a sostegno di un nuovo caccia, ma soprattutto la necessità di affrontare il problema tecnico. Le ultime carcasse volanti del tipo ‘Tornado’ in Siria hanno svolto il compito di fotografare le posizioni dell’IS bombardate dai “partner” (gli USA). E’ vero, la Bundeswehr (forze armate della RFT) non è stata invitata a Damasco dal governo legittimo della Siria, ma l’alleanza è finita. Non tutti i partner della NATO la pensano così: la Turchia a quanto pare ha spinto la ministra della Difesa dell’RFT a spostare i caccia tedeschi dalla base NATO di Incirlik (Turchia) in Giordania.
Il compito più importante dei ‘Tornado’ in ogni caso non è fare foto. L’RFT non fornisce i caccia affinché gli USA possano bombardare. Questo non sarà il compito degli “Eurofighter”. Il corrispondente scopo finale rinvia agli accordi sulla “partecipazione al nucleare” della RFT – un contratto-bavaglio volontario, in apparenza, che sottopone la costruzione dell’aereo tedesco capace di lanciare bombe atomiche al controllo USA.
L’ ‘F-35’ può lanciare bombe atomiche. Nessun altro. E’dato per sicuro che i piloti degli ‘F-35’ riescono a respirare aria sufficientemente pulita durante i bombardamenti aerei. Oggi vengono offerte tre varianti di ‘F-35’ delle quali nessuna finora ha raggiunto comunque piena completezza. Tanto che il volume finanziario della produzione aerea USA ammonta a circa 400 mld di dollari.
Già questo dato scuote Airbus fino ad entrare in azione con il“Future Combat Air System”.
(*) L’Airbus nasce 1970 come consorzio di imprese francesi e tedesche col nome di Airbus Industrie, a cui poi si aggiungeranno aziende spagnole e inglesi (nel 2006 Airbus ha acquisito da Britisch Aerospace la partecipazione del 20% nel proprio capitale, allo scopo di riuscire a competere ad armi pari con i giganti dell’aeronautica statunitensi: Boeing, McDonnell Douglas e Lockheed Aircraft Corporation. Airbus conta una forza-lavoro composta da circa 60 mila persone. Gli impianti per la costruzione degli aerei sono insediati soprattutto in Francia. Il primo Airbus esce dalla catena di montaggio nel marzo 1974; il 10.000° Airbus è stato consegnato il 14 ottobre 2016, alla Singapore Airlines.