Breve resoconto dell’assemblea a Monza su Eni e dintorni e prossimo appuntamento

Domenica 28 gennaio, al Boccaccio di Monza, si è svolto il quarto appuntamento dell’assemblea cominciata sulla “questione Brennero”. Scopo dell’incontro era ragionare più concretamente su un’iniziativa contro l’ENI da organizzare a Milano, la “sua” città. Tenuto conto di problemi e perplessità, si è deciso di circoscrivere l’iniziativa a una sola giornata.

Si è ipotizzato un corteo e poi una presenza prolungata in una piazza con una serie di comizi che approfondiscano i vari aspetti dell’intervento militare in Africa, degli interessi in ballo, della competizione fra Stati e multinazionali d’Europa che si sta trasferendo anche oltre il Mediterraneo, delle ricadute qui da noi, del razzismo montante, del doppio sfruttamento a cui sono sottoposti gli immigrati, dei moti di rivolta che attraversano vari Paesi ecc. Questo corteo-comizio sarebbe preceduto, sempre a Milano, da un’assemblea pubblica a carattere “nazionale”. Si è poi precisato che questi appuntamenti di Milano hanno senso soprattutto se preceduti e accompagnati da varie forme di mobilitazione nelle diverse città. E si è insistito sull’importanza di riprendere a ragionare in un’ottica internazionalista, provando ad esempio a coinvolgere negli interventi delle varie giornate compagne e compagni di altri Paesi e, soprattutto, chi i campi di concentramento in Libia li ha conosciuti sulla propria pelle e chi si rifiuta di essere schiavo riconoscente della pretesa accoglienza, lottando anche qui. In questi passaggi storici, ENI è solo un angolo d’attacco, secondo la logica rivoluzionaria per cui bisogna battersi innanzitutto contro i padroni di casa propria. Ed ENI significa anche TAP, sversamenti in Basilicata e tutta la filiera del petrolchimico con la sua politica di rapina e sfruttamento.

Durante la seconda parte dell’assemblea, inoltre, ci si è confrontati rispetto a come si stanno organizzando i fascisti che, cavalcando l’onda di un razzismo dilagante, sono sempre più presenti in Europa e nelle città in cui viviamo. Ne è uscita l’esigenza di riflettere insieme come far fronte a questa presenza sempre più significativa.

La prossima volta si dovrebbero definire caratteristiche del corteo-comizio e poi date, luoghi e manifesto-appello delle varie iniziative.

L’appuntamento è sempre al Boccaccio,

domenica 18 febbraio, ore 11,00.


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