Repressione: colpito il movimento antimilitarista e di lotta all’occupazione militare in Sardegna

Riportiamo da Nobordersard:

Nel pomeriggio di ieri (ndr, 18 settembre 2019) è arrivata la prima notifica della chiusura indagini di un fascicolo a carico di 45 persone, ritenute colpevoli di aver commesso dei reati durante la stagione di lotta contro le basi militari tra il 2014 e il 2017.

Per alcuni di essi le accuse formulate dalla procura cagliaritana sono di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, per la parte più consistente degli indagati invece si tratta principalmente di reati legati alle manifestazioni di piazza.

Per i presunti appartenenti all’associazione sovversiva le accuse del pm Pani sono anche di danneggiamenti a varie aziende connesse al mondo della guerra (Vitrociset, RWM, Poste, Tirrenia), di aver organizzato dei campeggi antimilitaristi e di aver fatto in giro per la Sardegna e la penisola propaganda di un “antimilitarismo sovversivo”.

Non ci sono misure cautelari, e nel fascicolo che è stato notificato non vi è menzione neanche di eventuali richieste.

Con le poche carte a disposizione è difficile, anzi impossibile, fare un’analisi seria di questa operazione, si può solo notare quanto le indagini per 270bis siano uno strumento particolarmente utilizzato in questi ultimi tempi – ricordiamo in particolare le operazione Scintilla e Renata – , e nello specifico della situazione sarda ricordiamo che solo dodici mesi fa venne chiusa un’altra indagine associativa, che per fortuna poi non ebbe esiti particolarmente gravi.

Seguiranno aggiornamenti sia sulla parte tecnica che sulle varie iniziative che verranno organizzate nei prossimi giorni.

FACCIAMO VEDERE CHE LE LORO ACCUSE NON CI FANNO PAURA,

CHE CHI LOTTA NON E’ MAI SOLO.

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Solidarietà alle inquisite e agli inquisiti di quest’ennesima operazione repressiva, poiché è chiaro l’intento di scoraggiare e bloccare un movimento composito che negli ultimi anni, in varie forme, ha gettato nuova luce sulla questione dell’occupazione militare della Sardegna, dello sfruttamento e dell’inquinamento ad essa connesso, dell’estensione della macchina bellica che si ramifica attraverso la ricerca scientifica e le realtà produttive mortifere – come la fabbrica RWM di Domusnovas.

Oggi, sabato 21 settembre, si terrà un presidio solidale a partire dalle 17:30, di fronte al comando militare della Sardegna di via Torino a Cagliari.
Seguiranno altre iniziative nelle prossime settimane, e ricordiamo anche la Manifestada contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna, lanciata dal movimento A Foras per il prossimo 12 ottobre.


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