Monthly Archives: Maggio 2020

11 MAGGIO 1920/2020 Problemi “vecchi”, proteste nuove?

Riceviamo e diffondiamo:

11 MAGGIO 1920/2020

Problemi “vecchi”, proteste nuove?

Martedì 11 maggio 1920 a Iglesias vennero uccisi 7 operai e ferite 23 persone. La protesta era nata dalla decisione dei dirigenti della miniera di decurtare mezza giornata di salario per chiunque avesse partecipato alle proteste dell’8 Maggio, in cui donne e uomini chiedevano l’aumento delle razioni di cibo e un miglioramento delle condizioni di lavoro.

Nella mattina dell’11 maggio gli scioperanti si trovarono in assemblea nel piazzale della miniera di Monteponi. Un corteo di 3000 persone si reca sotto il palazzo del municipio. Ad attenderli il commissario Gagliani e le truppe dei reali carabinieri armati con fucili d’assalto. I caduti furono 7, colpiti dal fuoco delle forze armate.

Il giorno successivo migliaia di persone accompagnarono al cimitero di Iglesias le bare degli uccisi.

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Cannibalismo coloniale

Riceviamo e diffondiamo:

http://www.nicolettapoidimani.it/?p=1501

Cannibalismo coloniale

Non c’è nessun su o giù nello spazio esteriore della terra, dunque il nord come “su” e il sud come “giù” sono definizioni puramente arbitrarie. La rappresentazione dell’Europa e dell’America che stanno in alto sulle carte geografiche e sui mappamondi, e che è universalmente familiare, è solo un espediente visuale per rafforzare l’idea che è giusto e appropriato che la gente bianca stia sopra, domini il mondo. Per ri-orientarvi, ruotate le carte geografiche e i mappamondi di 180 gradi. Amoja Three Rivers

L’altro giorno al supermercato volevo comprare gli agretti, gustosissimi e fondamentali per il loro apporto di minerali e vitamine.

Conoscevo da decenni il loro nome popolare: le ‘barbe di frate’. Ma non ne conoscevo la versione coloniale e proprio in quella mi sono imbattuta: Erbette Negus!

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Aggressione al Venezuela

Riceviamo e pubblichiamo:

Aggressione al Venezuela

Junge Welt 8 maggio 2020

Otto morti e almeno 13 arresti – questo è il saldo dell’ “Operation Gideon” (*). Sulla base di un tentativo di invasione dell’ultra-destra, in alleanza con mercenari in Venezuela, vengono alla luce sempre più dettagli. Maduro, presidente del Venezuela, in conferenza stampa ha esposto ogni nuovo particolare sul tentativo di invasione contro il Venezuela.

Domenica (3 maggio) è stato respinto un tentativo di sbarco in Colombia di motoscafi veloci diretti verso la costa-nord del Venezuela. Nello scontro a fuoco sono stati uccisi otto invasori, due gli arrestati. Lunedì è fallito un altro tentativo di invasione. Pescatori locali hanno arrestato otto uomini e altri tre nei giorni seguenti.

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Rojava: Situazione bellica e sanitaria in tempo di Covid-19

Pubblichiamo questa intervista fatta ad un compagno rappresentante dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia a riguardo alla situazione a Nord della Siria dove oltre all’ulteriore aumento dei problemi sanitari riguardo alla propagazione del coronvirus, le operazioni belliche della Turchia continua incessantemente in quei territori, creando ancora più instabilità nella regione già allo stremo per la guerra in corso da mesi. Mentre i media parlano solo e soltanto dei problemi economici per l’industria nazionale, dei comportamenti “irresponsabili” delle persone nei territori in cui viviamo, la guerra, quella vera è scomparsa dagli schermi.

In Rojava continuano le operazioni belliche nonostante la pandemia globale. Lo scorso 30 aprile un attentato ha scosso la città di Afrin, occupata da due anni da milizie turche e islamiste, provocando 46 morti. La Turchia continua la sua politica di accerchiamento dell’esperienza confederale cercando di spezzare i collegamenti tra i cantoni della Federazione Democratica della Siria del Nord. Nel frattempo, sale il numero di rifugiati che trovano asilo nella Federazione, al momento oltre 600.000. Per ora non si registra un’epidemia diffusa da Covid-19, ma la situazione è fragile e le condizioni igienico-sanitarie non sono buone.

Per ascoltare l’audio: https://www.ondarossa.info/redazionali/2020/05/rojava-situazione-bellica-e-sanitaria


Gli artigli dei militari italiani e Usa sulla didattica a distanza ai tempi del Coronavirus

Riceviamo e diffondiamo:

Gli artigli dei militari italiani e

Usa sulla didattica a distanza ai tempi del Coronavirus

di A. Mazzeo

Non sarà certo la pandemia da coronavirus a porre un freno all’invasivo processo di militarizzazione del sistema scolastico. Scuole chiuse sino alla fine dell’anno? Nessun problema: anche l’Esercito ricorrerà alla didattica a distanza per mantenere stretti i legami con istituti e studenti e portare a termine nel migliore dei modi i propri programmi di formazione interdisciplinare e indottrinamento cultural-militare.

Sarà ancora una volta la Sicilia a fare da battistrada della fase 2.0 della partnership scuola-forze armate.

Dal 30 aprile scorso, i bersaglieri del 6° Reggimento della Brigata “Aosta” con sede a Trapani hanno avviato una serie di videoconferenze di orientamento e informazione per l’arruolamento nell’Esercito Italiano. “Personale specializzato Infoteam dell’unità hanno incontrato virtualmente studenti e insegnanti dell’Istituto Tecnico Economico e per il Turismo Giuseppe Garibaldi di Marsala, attraverso le piattaforme informatiche per la didattica a distanza utilizzate dal Ministero dell’Istruzione durante questo particolare periodo”, annuncia l’Ufficio stampa della Brigata Meccanizzata “Aosta”, reparto d’élite e di pronto intervento in ambito Nato di stanza in Sicilia. “Gli incontri, programmati ed organizzati dal Comando Militare Esercito e destinati agli Istituti Scolastici che hanno aderito al programma nell’arco temporale dell’anno scolastico, si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti, oltre a elementi di legalità ed educazione civica, tutte le informazioni sull’arruolamento e gli sbocchi professionali nella Forza Armata”. Continue reading