Author Archives: romperelerighe

La Grande Guerra della nostra Scuola

Riceviamo e diffondiamo:

Una carneficina come mai si era vista nella storia dell’umanità. “Un’inutile strage” giunse a definirla l’ultraconservatore Papa Benedetto XV nella sua lettera ai Capi di stato belligeranti l’1 agosto 1917. Pagine nerissime, indelebili nella memoria: l’olocausto di generazioni di giovanissimi; la diffusione planetaria di carestie, fame ed epidemie; le deportazioni di massa e i genocidi di popolazioni di civili; la proliferazione di ingiustizie sociali ed economiche e la negazione dei diritti e delle libertà che condizioneranno gli anni a seguire della “non pace”, generando ovunque immani dittature, fascismi e nazismi sino alla catastrofe, figlia e sorella, della Seconda Guerra Mondiale.

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Bolzano: L’Iveco Defense Vehicles continua il suo “lavoro”

E’ di qualche giorno fa la notizia che l’Iveco ha vinto una commessa da 400 milioni di euro per la fornitura di 204 mezzi anfibi ai marines statunitensi. Questi mezzi, dopo le valutazioni positive fatte dagli americani, saranno prodotti nello stabilimento di Bolzano nei prossimi anni. Questo mezzo ha notevoli capacità sia su terra ferma che nell’acqua grazie ad un propulsore da 700 cavalli. I militari dopo i test si sono ritenuti molto soddisfatti per questo prodotto dell’eccellenza Iveco. Per questo progetto l’Iveco ha collaborato a stretto contatto con la nota industria bellica Bae Systems.

Nello stabilimento in Alto-Adige sono tutti molto contenti per il loro lavoro e per la nuova commessa che rilancia un’altra volta lo stabilimento altotesino. Quest’ultimo piange sempre crisi negli anni, ma sembra che la guerra continui a finanziare le aziende che piangono pane e lavoro basato su una sola cosa, la morte delle persone.


Halstenbek, Germania: Pietre a Bohnhoff

Tratto da contrainfo

5 maggio 2018

Che cosa c’entra la cucina con la guerra? Ma sono impazzitx, lx autonomx? Si chiederanno non pochx cittadinx integrx.
Per nulla: La guerra contro Rojava inizia qui, in Germania. Qui non troviamo solo le imprese delle armi che vendono la propria merce a tutte le parti in guerra. Troviamo anche imprese presuntemente private che sostengono la guerra fornendo degli equipaggiamenti e accessori, la logistica oppure dei finanziamenti.

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Brema: Vernice e vetri rotti a Rheinmetall

Tratto da contrainfo

8 maggio 2018

Abbiamo visitato nell’oscurità uno dei siti di Rheinmetall a Brema, concretamente Rheinmetall Eastern Markets GmbH all’Osterdeich 108.
Intendiamo il nostro attacco come atto di vendetta.
Rheinmetall ha venduto delle armi alla Turchia e così sostiene direttamente la guerra contro la popolazione curda. Questa critica a Rheinmetall fu reiteratamente espressa. La risposta di come ci si pone verso le proteste e le accuse viene dal portavoce dell’impresa Rheinmetall, Oliver Hoffmann di Düsseldorf: Si rispetterebbero la libera espressione e le “posizioni critiche di chi la pensa diversamente” – “ma in materia chiediamo correttezza”. Sulla correttezza dell’export di armi, secondo Hoffmann: “Ci atteniamo alle severe norme legali.”
Perciò, per fare la nostra visita con intenzioni scorrette ci portammo dei martelli e della vernice.

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Maxi appalto ad Astaldi per la stazione dei droni NATO di Sigonella

Riceviamo e diffondiamo:

La Sicilia non sarà solo la capitale mondiale dei droni USA. Nei prossimi mesi entrerà in funzione nella grande stazione aeronavale di Sigonella anche il nuovo sistema di “sorveglianza terreste” dell’Alleanza Atlantica, l’AGS (Alliance Ground Surveillance), basato su cinque droni-spia RQ-4B Global Hawk prodotti dalla holding statunitense Northrop Grumman.

A fine maggio, la NATO ha firmato un contratto per il valore di 60 milioni di euro con il colosso delle costruzioni Astaldi S.p.A. di Roma per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di ampliamento nella base siciliana dell’area per le operazioni a terra (OPS Area) e di quella per le operazioni aeree (Flight Area) dei velivoli senza pilota impiegati con il sistema di sorveglianza AGS. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di 14 edifici per una superficie complessiva di circa 26.700 metri quadrati, da adibire ad uffici per uso militare e di “rimessaggio-attrezzaggio degli aeromobili, con specifica impiantistica radio e dati per operazioni aeree specialistiche”.

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Rovereto: Attaccata filiale della Deutsche Bank in solidarietà con Afrin

Apprendiamo dai quotidiani locali che, nella notte fra il 18 e il 19 giugno, quattro vetrate della Deutsche Bank, in pieno centro a Rovereto, sono state danneggiate con numerosi colpi di un “oggetto contundente”. Tracciata la scritta: “Afrin Libera”. Gli stessi giornali ci informano che la banca tedesca finanzia l’industria degli armamenti, compresi quelli usati dal governo di Erdogan.


Sardegna: Antimilitarismo, giornalismo e pacifismo: una risposta

Riceviamo e pubblichiamo:

Questo scritto non vuole essere una posizione collettiva o propria di un gruppo, ma solo la posizione personale di un compagno antimilitarista sardo, in risposta a due articoli riguardanti dei fatti che hanno visto protagonista chi scrive.                                               Sono gradite critiche e contributi.

ANTIMILITARISMO, GIORNALISMO E PACIFISMO: UNA RISPOSTA.

“Noi non siamo terroristi né criminali. È proprio perché amiamo la vita, perché gioiamo di fronte allo spirito umano, che siamo diventati combattenti per la libertà contro questo sistema razzista, imperialista e mortifero.”

David Gilbert

Sono passati due mesi esatti dalla Due Giorni contro la RWM (7-8 aprile 2018), un’iniziativa in cui un gruppo di compagni/e si è impegnato, con energia, tempo e determinazione.

È necessario, per me, mettere bocca su una questione nata durante la Due Giorni: la cacciata di due giornalisti di Videolina/TG3. Non ho commentato finora l’accaduto, se non in prima persona, confrontandomi con alcuni/e compagni/e:  perché credo che il report mandato in televisione parli per sé, perché ritengo che chiunque possa solidarizzare con la causa antimilitarista possa capire, non dico condividere, un gesto simile, una risposta a tono al comportamento di quei due giornalisti. Perché, nonostante io sappia che una parte del movimento contro le basi militari e l’occupazione della Sardegna non condivida quanto ha visto in televisione (anche se il tutto è caduto nel nulla, com’era ovvio che fosse), non faccio un passo indietro sulle mie azioni e me ne assumo completa responsabilità, davanti a chiunque voglia recriminarmi qualcosa. Rispondo io, delle mie azioni e delle mie scelte.

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Roma: Aperto blog contro il Pentagono italiano

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 1 Marzo 2017 appare su Repubblica un’intervista a Roberta Pinotti, in cui la ministra per la Difesa svela il progetto di realizzazione del “Pentagono Italiano”, polo unico destinato ad accogliere i vertici di tutte le forze armate, accorpate dal 2015 sotto il controllo e comando unico del Capo di Stato Maggiore della Difesa.

Il luogo prescelto per la realizzazione di questa struttura è l’ex aeroporto Baracca, situato nel Parco Archeologico di Centocelle (PAC). Le poche informazioni pubbliche sul progetto di realizzazione descrivono interventi sulla mobilità locale, l’occupazione di ettari di verde sottratti al PAC e il controllo di ciò che resta di quest’ultimo, tramite un presidio armato.

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Sardegna: La questura scrive sopratutto d’Estate

La questura cagliaritana ha ormai da anni un oscuro rituale : all’inizio della stagione estiva inizia a mandare provvedimenti o letterine di vario tipo alle compagne ed ai compagni.

Gli argomenti sono ogni anno i piu’ disparati : dagli avvisi orali, alle richieste di sorveglianza , ai fogli di via piu’ denunce e amenità varie.

Anche quest’anno per non smentirsi arrivano le letterine. A circa una decina tra compagne e compagni è arrivata o e’ in arrivo l’avviso di conclusione indagini per l’ingresso arbitrario all’interno dei confini militari del poligono di Teulada del 3 Novembre 2015.

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Berlino: Vetri rotti a filiale Allianz

Tratto da roundrobin.info

9 aprile 2018

La settimana passata abbiamo spaccato i vetri alla filiale Allianz nel Strausberger Platz. L’assicuratore Allianz finanzia e investe in tante imprese tedesche delle armi. Tra cui l’impresa delle armi Rheinmetall coinvolta direttamente nella guerra contro la rivoluzione sociale a Rojava con la produzione parziale del carrarmato Leopard 2. Consideriamo quest’azione come parte delle innumerevoli e variegate azioni degli ultimi mesi e incitiamo a continuare l’attacco ai profittatori e finanziatori della guerra con ogni mezzo a nostra disposizione. Inoltre accogliamo con favore  l’appello al giorno X (https://de.indymedia.org/node/19096) dei gruppi antifa contro l’imminente visita di Erdogan a Berlino.