di Antonio Mazzeo
Codice etico zero ma milioni e milioni di euro fatturati con le Grandi Opere dal devastante impatto ambientale (Ponte sullo Stretto, TAV, Quadrilatero Marche-Umbria, ecc.) e finanche con la nuova base dell’esercito USA al Dal Molin di Vicenza. Ma l’appetito vien mangiando e con l’autunno è giunta una commessa che fa tramontare irrimediabilmente l’immagine “sociale” della CMC – Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna, l’azienda leader del settore costruzioni della Lega delle Cooperative. Il 24 settembre 2010, il Comando d’ingegneria navale del Dipartimento della Marina militare degli Stati Uniti d’America ha assegnato alla società ravennate i lavori per realizzare a Sigonella un megacomplesso per le attività di manutenzione dei Global Hawk, i sofisticati aerei di spionaggio telecomandati delle forze armate USA e NATO, buona parte dei quali destinati ad operare dalla base siciliana. La CMC avrà tempo 820 giorni per completare quella che è stata definita dal Pentagono come un’opera d’«importanza strategica» per gli interessi USA in Europa, Africa e Medio oriente. Il Dipartimento della difesa ha dovuto sostenere un faticoso braccio di ferro con il Congresso per ottenere l’autorizzazione a realizzare il cosiddetto Global Hawk ACFT Maint Facility Sigonella Sicily. La richiesta è stata accolta solo a fine 2009: 31 milioni e 300mila i dollari posti in budget ma la CMC, contractor di fiducia del Pentagono, ha ritenuto conti alla mano di poter fare tutto e bene con metà dei fondi a disposizione. Il contratto firmato è di “soli” 16 milioni e 487mila dollari. Continue reading