riceviamo da mail anonima:
“TRENTO-ROVERETO: DIVELTI A MAZZATE 3 BANCOMAT UNICREDIT. COMPLICE DI GHEDDAFI. GUERRA ALLA GUERRA”.
(pubblicato dal sito www.inform-azione.info il 1° maggio)
MATERIALI DI LOTTA CONTRO LA GUERRA E IL MONDO CHE LA PRODUCE romperelerighe08@gmail.com
riceviamo da mail anonima:
“TRENTO-ROVERETO: DIVELTI A MAZZATE 3 BANCOMAT UNICREDIT. COMPLICE DI GHEDDAFI. GUERRA ALLA GUERRA”.
(pubblicato dal sito www.inform-azione.info il 1° maggio)
La mattina del 28 Marzo 2011, una delegazione di parlamentari guidata dal vice presidente della camera, Maurizio Lupi, ha incontrato una rappresentanza di militari italiani della NATO Training Mission Iraq nella sede dell’ambasciata italiana.
Il colonnello Riccardo Caimmi, ha descritto il quadro generale della missione e il contributo dato dai carabinieri italiani nella formazione della polizia irachena:
– circa 10000 poliziotti dell’Iraqui Federal Police addestrati dai carabinieri italiani dalla fine del 2007 ad oggi.
– oltre 400 poliziotti della Iraqui Oil Police (corpo di polizia che si occupa specificatamente nella protezione degli oleodotti e delle infrastrutture petrolifere) addestrati e in corso di formazione, con un progetto recentemente avviato dai carabinieri in risposta ad una richiesta avanzata dal ministero degli Interni iracheno.
Su come un colpo repressivo si possa trasformare in contrattacco…
Nel luglio 2007 vengono arrestati tre compagni.
Oliver, Axel e Florian sono fermati brutalmente da reparti speciali della polizia a Brandeburg/Havel, nei pressi di Berlino, poco dopo aver depositato alcuni ordigni incendiari sotto dei furgoni di proprietà dell’esercito tedesco.
Contro di loro – ed altri 4 compagni, di cui uno verrà arrestato lo stesso giorno – andava avanti da lungo tempo un’indagine condotta dalla polizia federale: tutti accusati di appartenenza al “Militante Gruppe”.
I compagni hanno subito organizzato delle iniziative di solidarietà per gli arrestati – dal presidio di fronte al carcere passando per azioni dirette – ma molti si sono trovati di fronte al classico dilemma di come esprimere solidarietà verso dei compagni accusati di partecipazione ad un gruppo in cui non ci si riconosce e, anzi, si sente spesso una distanza abissale: infatti l’MG si è sempre contraddistinto per la sua chiara impostazione comunista/antimperialista.
Per far fronte a questa situazione, alcuni hanno avuto l’idea di rilanciare la solidarietà tematizzando e facendo propria l’azione per cui i compagni erano stati arrestati, piuttosto che la loro supposta partecipazione a tale gruppo.
Per questo, nei mesi a venire, la solidarietà verrà espressa continuando a rivendicare e soprattutto accentuando in maniera pratica il chiaro rifiuto del militarismo in tutte le sue forme, un sentire già esplicitato attraverso alcuni comunicati letti durante il primo presidio che si era tenuto sotto il carcere giudiziario di Moabit (Berlino).
Pochi giorni dopo appare un manifesto che dice “ci sono troppi automezzi dell’esercito – libertà per Oliver, Florian e Axel – per l’abolizione del paragrafo antiterrorismo”; il manifesto offre un collage di immagini di vari mezzi militari tra cui alcuni recanti la scritta “sabotato”, frutto di azioni dirette avvenute in Germania durante gli ultimi anni. Continue reading