Tratto da informa-azione.info
Sabato 2 aprile abbiamo aderito alla Mobilitazione Contro la Logica della Guerra con un presidio itinerante ed un volantinaggio con striscioni, cartelli e megafono per le vie del centro. Molti i volantini distribuiti al mercato e durante un comizio dei vari sindacati.
Piccola sosta davanti alla sede del PD in Piazza del Popolo per ricordare la complicità di questo partito e del suo segretario Renzi, nelle guerre in corso con riferimento soprattutto alla situazione in Libia e Medio Oriente dove notevoli sono gli interessi economici delle aziende italiane esportatrici di armi e morte.
INCEPPIAMO LA MACCHINA BELLICA !
Segue il volantino distribuito:
LA GUERRA A CESENA
Per fare una diga ci vuole un esercito…
CONTRO CHI FA DELLA GUERRA E DEI MORTI AMMAZZATI UN CINICO BUSINESS
“Un appalto da 200 milioni per ristrutturare la diga di Mosul se lo è aggiudicato l’azienda romagnola Trevi Spa di Cesena. L’annuncio è arrivato dal governo di Baghdad, con cui Roma è in contatto per definire l’invio di circa 450 militari (con altri 750 che già partecipano all’operazione Prima Parthica che prevede tra l’altro l’addestramento delle forze curdo-irachene) a protezione dei cantieri…”.
Così i giornali italiani parlano della commessa vinta dalla Trevi Spa di Cesena, multinazionale delle trivellazione già tristemente nota per la sua partecipazione alla devastazione della Val Susa per la Tav Torino-Lione.
Nel mondo del dominio tecnologico l’approvvigionamento delle “risorse energetiche” o essenziali (come l’acqua) passa inestricabilmente per la devastazione dei territori e in questo caso anche alla guerra coloniale dell’occidente contro il medioriente. Per proteggere il cantiere della Trevi, e quindi i suoi investimenti miliardari, l’esercito italiano rinforzerà la sua presenza in Iraq: cosa devono fare di più esplicito per comunicarci che la
guerra è un gigantesco business inzuppato di sangue e macerie?