Category Archives: Industria bellica

La Tunisia ordina 500 camion italiani IVECO per l’esercito

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La Tunisia ordina 500 camion italiani IVECO per l’esercito

Camion militari made in Italy per le forze armate della Tunisia. Dopo sei anni di consultazioni, il governo di Tunisi ha autorizzato l’ordine di cinquecento veicoli 4×4 e 6×6 prodotti dal gruppo industriale Iveco. A rivelare la notizia il sito specializzato AfricaIntelligence.com. I camion destinati all’esercito saranno del tipo “Eurocargo” (4×4) e “Trakker” (6×6); in passato IVECO aveva già fornito alle forze speciali del paese nordafricano i vicoli tattici blindati multiruolo “Lince”.

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Nuove navi da guerra al Qatar, la pandemia non frena gli affari bellici di Fincantieri

Nuove navi da guerra al Qatar, la pandemia non frena gli affari bellici di Fincantieri

 


La pandemia da coronavirus non rallenta la produzione in Italia di navi da guerra destinate all’esportazione al Qatar. Nelle acque antistanti lo stabilimento Fincantieri S.p.A. di Muggiano (La Spezia) hanno preso il via nei giorni scorsi le prove del pattugliatore d’altura (OPV) Musherib destinato alla Marina militare del petro-emirato. Basato sulla classe di pattugliatori “Falaj 2” venduti dal gruppo italiano agli Emirati Arabi Uniti, il Musherib è stato varato a Muggiano il 18 settembre 2020 nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il ministro di Stato per gli Affari della Difesa del Qatar Khalid bin Mohammad al Attiyah e i Capi di Stato maggiore delle due Marine militari, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragon e il generale Abdulla Hassan Al Suleiti. Continue reading


Fiere di armi: vergognosi traffici

Tratto da https://radioblackout.org/2021/03/fiere-di-armi-vergognosi-traffici/

Fiere di armi: vergognosi traffici

Stiamo assistendo a un’escalation nel rifornimento di mezzi di morte da parte delle potenze – piccole, medie, grandi – e di test su missili balistici, impieghi di nuove macchine belliche in teatri di guerra locali con lo scopo di collaudarle… parallelamente si sta profondendo altrettanto sforzo promozionale da parte di membri del governo e di figure colluse con la vendita di armi che promuovendo lo sforzo produttivo della filiera bellica, ne esalta gli effetti: l’uso nei paesi relativamente vicini è rivolto al contenimento dell’immigrazione (spesso con una falsa e strumentale equazione fantasiosa con il terrorismo), collaborando con regimi totalitari e fondati sulla sopraffazione e sull’estrazione da giacimenti controllati da Eni, l’altra preziosa industria nazionale; la vendita a nazioni lontane e sotto embargo invece è possibile attraverso triangolazioni con paesi terzi o impiantando società in un paese con minori scrupoli ancora che fabbrica usando brevetti e know-how, smerciando direttamente a massacratori. Come è il caso della bella inchiesta di Atlante delle Guerre, Opla e altri che hanno individuato da una fotografia la dotazione di proiettili “italiani” a Tatmadaw, il famigerato esercito birmano che sta soffocando l’insurrezione contro il golpe del 1° febbraio in Myanmar: un’inchiesta che sta proseguendo quotidianamente ospitata su “il manifesto” e ripresa su “Lettera22”.

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Corazzati lancia-gas di Iveco-Fiat per l’esercito brasiliano del presidente Bolsonaro

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Corazzati lancia-gas di Iveco-Fiat per l’esercito brasiliano del presidente Bolsonaro


Granate fumogene per reprimere e disperdere le manifestazioni di protesta contro uno dei regimi più repressivi e corrotti dell’America latina. Saranno lanciate dai veicoli corazzati progettati e prodotti dall’italiana Iveco Defence Vehicle S.p.A. e dalla controllata Iveco Veículos de Defesa di Sete Lagos, Minas Gerais, Brasile.

Il sito specializzato Tecnodefesa.com ha reso noto che a fine gennaio, presso le strutture del 4° Gruppo Artiglieria Antiaerea dell’Esercito brasiliano, sono stati effettuati i test di lancio di granate fumogene dai nuovi veicoli corazzati leggeri VBMT-LR 4×4 Iveco. La validazione del progetto, l’assemblaggio, l’integrazione del sistema lanciagranate da 76 mm sul tetto e le prove di lancio “con colpi reali” sono state condotti dai militari brasiliani in collaborazione con i tecnici del gruppo Iveco.

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Leonardo-Finmeccanica con Israele per produrre software e componenti dei carri armati USA

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Leonardo-Finmeccanica con Israele per produrre software e componenti dei carri armati USA


Leonardo (ex Finmeccanica) rafforza la propria partnership con il complesso militare-industriale israeliano grazie alle commesse multimilionarie del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America.

Con un comunicato a firma della controllata statunitense dell’holding italiana (Leonardo DRS) e di Rafael Advanced Defense Systems (azienda israeliana produttrice di sistemi di intelligence e telecomunicazione avanzata), è stata annunciata la consegna finale dei sistemi di “protezione attiva” Trophy APS che saranno installati nei carri armati “Abrams” M1A1/A2 MBT dell’Esercito e del Corpo dei Marines USA. Progettato e realizzato in Israele, il sistema Trophy APS ha la funzione di proteggere i veicoli da guerra terrestri da eventuali attacchi simultanei di razzi e missili provenienti da più fonti. Leonardo DRS, partner strategico di Rafael Advanced Defense Systems, ha fornito il caricatore automatico modificato per il Trophy APS.

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L’oscena caccia-triangolazione tra Italia, Grecia e Israele

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L’oscena caccia-triangolazione tra Italia, Grecia e Israele

 


Cinque mesi di negoziati e alla fine il Ministero della difesa greco ha fatto la sua scelta: sarà Elbit Systems Ltd, una delle maggiori aziende dell’agguerrito complesso militare-industriale d’Israele, a fornire i velivoli e i simulatori avanzati destinati alla Scuola di addestramento di volo dell’Aeronautica militare che sarà realizzata a Kalamata, nel Peloponneso. L’accordo, sottoscritto dai vertici militari dei due paesi,  comporterà una spesa da parte ellenica di un miliardo e 680 milioni di dollari; Elbit Systems consegnerà dieci caccia-addestratori M-346, assicurando altresì per i prossimi vent’anni l’addestramento e le relative attività logistiche a favore del personale militare greco.

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Un centinaio di blindati da guerra, il “regalo” miliardario di fine d’anno del governo Conte agli italiani

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Un centinaio di blindati da guerra, il “regalo” miliardario di fine d’anno del governo Conte agli italiani

 


Fine 2020 con il botto per l’Esercito italiano. Il giorno di san Silvestro il consorzio militare-industriale Iveco – Oto Melara ha reso noto di aver firmato con la Direzione Nazionale degli Armamenti del Ministero della Difesa il contratto miliardario per la produzione di 86 esemplari della nuova blindo armata “Centauro 2” (con l’opzione della consegna di altre dieci unità all’Esercito) e la fornitura del relativo supporto logistico integrato e delle attrezzature di officina necessarie alla manutenzione dei veicoli. “Il contratto segna il proseguimento della fornitura iniziale dei primi dieci esemplari acquisiti nel luglio 2018 e garantisce una stabilità di lungo periodo consolidando il presidio di competenze strategiche per il settore terrestre dell’industria nazionale della Difesa e assicurando la continuità produttiva”, riporta la contorta nota delle due aziende.

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Navi da guerra Fincantieri prodotte in USA per evitare l’embargo ad Arabia Saudita

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Navi da guerra Fincantieri prodotte in USA per evitare l’embargo ad Arabia Saudita

 


L’Europa chiede di non vendere più armi all’Arabia Saudita per i suoi crimini in Yemen? Nessun problema: si può andare a produrle negli Stati Uniti d’America e da lì inviarle poi al regime di Riyad.

Da tempo pacifisti e difensori dei diritti umani invocano l’embargo militare nei confronti dei paesi più coinvolti nella carneficina yemenita, mentre il 17 settembre 2020 una risoluzione del Parlamento europeo ha esortato i paesi membri Ue “ad astenersi dal vendere armi e attrezzature militari all’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e a qualsiasi membro della coalizione internazionale, nonché al governo yemenita e ad altre parti del conflitto”. E cosa fanno allora le aziende leader del complesso militare-industriale italiano? Esternalizzano la produzione di sistemi di morte utilizzando i cantieri d’oltreoceano in mano alle proprie società controllate.

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Italia-Israele, affari e guerra. Nuovo accordo di cooperazione industriale-militare

Tratto da https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/09/italia-israele-affari-e-guerra-nuovo.html

Italia-Israele, affari e guerra. Nuovo accordo di cooperazione industriale-militare

Dodici elicotteri per l’addestramento dei piloti dell’aeronautica militare israeliana in cambio di una partita di missili aria-superficie per armare gli elicotteri da guerra dell’esercito italiano. E’ quanto previsto dal nuovo accordo di cooperazione industriale-militare tra Italia e Israele sottoscritto in video conferenza il 22 settembre dal Direttore generale del Ministero della difesa israeliano, generale Amir Eshel e dal Direttore nazionale degli armamenti, generale Nicolò Falsaperna.

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Missili di co-produzione italiana all’Egitto del dittatore Al-Sisi

 Tratto da https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/09/missili-di-co-produzione-italiana.html

Missili di co-produzione italiana all’Egitto del dittatore Al-Sisi


Più di un centinaio di missili di produzione anglo-franco-italiana per le nuove unità da guerra del dittatore Abdel Fattah al-Sisi. Secondo il quotidiano on line La Tribune, il governo egiziano ha scelto il consorzio europeo MBDA (di proprietà per il 75% delle holding Airbus e BAE Systems e per il restante 25% di Leonardo-Finmeccanica), per la fornitura dei sistemi missilistici superficie-aria destinati ad armare le quattro fregate della classe Meko A200 recentemente acquistate.

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