Category Archives: Industria bellica

Fincantieri vara navi da guerra. Destinazione Qatar

Tratto da https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/09/fincantieri-vara-navi-da-guerra.html

 

Fincantieri vara navi da guerra. Destinazione Qatar

Varo tecnico negli stabilimenti navali del Muggiano (La Spezia) del primo pattugliatore “Offshore Patrol Vessel (OPV)” commissionato dalla Marina militare del Qatar alla holding a capitale pubblico Fincantieri S.p.A.. Alla presenza del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del ministro di Stato per gli Affari della Difesa del Qatar Khalid bin Mohammad al Attiyah, il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo e l’amministratore delegato Giuseppe Bono hanno ufficialmente presentato l’unità della classe“Musherib” che sarà consegnata al Qatar entro il 2022. Alla cerimonia hanno partecipato pure i Capi di Stato maggiore delle Marine di Italia e Qatar, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragon e il generale Abdulla Hassan Al Suleiti.

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Il “capitano coraggioso” Colaninno vende navi da guerra. L’ultima all’Algeria

Il “Capitano Coraggioso” Colaninno vende navi da guerra. L’ultima all’Algeria


Nuovi affari per il complesso militare-industriale italiano in Algeria. A fine luglio, i cantieri navali Intermarine di Sarzana hanno consegnato un’unità cacciamine alla Marina militare algerina.  Lunga 52,5 metri e larga 10, la nave da guerra ha un dislocamento di 700 tonnellate circa e può raggiungere velocità massime fra i 13 e i 16 nodi. Oltre a finalità d’individuazione e neutralizzazione di mine navali, l’unità può essere utilizzata per vere e proprie attività di combattimento grazie all’imbarco di due sistemi multiruolo per l’attacco simultaneo di bersagli OTO Marlin WS con cannone da 30 mm e direzione del tiro prodotti da Leonardo-Finmeccanica S.p.A.. Leonardo ha fornito pure i sensori elettrottici per il controllo del tiro e i sistemi di comando, controllo e comunicazione. Alla realizzazione del cacciamine ha contribuito la società di ingegneria e progettazione Orizzonte Sistemi Navali S.p.A., interamente controllata dalle holding a partecipazione statale Fincantieri e Leonardo.

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Small is beautiful?

Tratto da finimondo.org

 

Small is beautiful?

«Ho studiato il fenomeno della dedizione, spesso cieca, dei tecnici per il proprio compito.

Considerando la tecnologia moralmente neutra, costoro erano privi del minimo scrupolo

nello svolgere le loro attività. Più tecnico era il mondo che ci imponeva la guerra,

più pericolosa era l’indifferenza dei tecnici davanti alle conseguenze delle loro attività anonime».


Albert Speer, architetto membro del partito nazista 

e Ministro per gli armamenti e la produzione bellica dal 1942 al 1945


 

Nel 1959, un fisico che aveva partecipato al programma di ricerca che ha portato alla costruzione della bomba atomica, fece una curiosa presentazione in una università californiana. Concluse pronunciando parole che volevano essere profetiche, come si addice ai grandi visionari della scienza: «C’è molto spazio in fondo alla scala». Per decenni la sua profezia generò più speculazioni che accurate ricerche. Fino al giorno in cui i primi laboratori di ricerca cominciarono, negli anni 80, a dedicarsi allo studio dell’«infinitamente piccolo». Battezzate «nanotecnologie», queste ricerche comprendono tutti i procedimenti di fabbricazione o di manipolazione di strutture su scala nanometrica (1 nanometro corrisponde ad 1 miliardesimo di metro; un filamento di DNA umano ha una larghezza di 2 nanometri). Il «grande balzo in avanti» è stato fatto nel 2001, quando gli Stati Uniti riconobbero le nanotecnologie come un settore strategico per la ricerca scientifica, irrorando i laboratori col più grande piano di investimenti della loro storia.


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In Italia il Grande Fratello anti-covid con le app delle forze armate israeliane

Riceviamo e diffondiamo:

 

In Italia il Grande Fratello anti-covid con le app delle forze armate israeliane

17.06.2020

Identificare, tracciare e schedare i potenziali portatori del coronavirus a partire dall’analisi della voce e di un colpo di tosse. Il supercontrollo dell’uomo da parte delle app e dell’intelligenza artificiale grazie ad un’inedita partnership tra la principale università privata-religiosa italiana e uno dei centri ingegneristici israeliani particolarmente attivo nella ricerca militare. Con un comunicato emesso il 16 giugno dall’Ambasciata italiana in Israele è stato reso noto l’avvio di una collaborazione scientifica tra l’Università del Sacro Cuore di Milano e l’Afeka Center for Language Processing di Tel Aviv per il “contrasto del Covid-19”. “Il nuovo programma di cooperazione tra le due istituzioni è stato al centro dell’incontro di oggi tra l’Ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, e il Presidente dell’Afeka Academic College of Engineering, Prof. Ami Moyal”, aggiunge l’ufficio diplomatico. “I due centri stanno infatti lavorando insieme utilizzando nella pratica clinica le loro competenze sull’elaborazione vocale e l’intelligenza artificiale. Nuovi strumenti tecnologici, che consentono il rilevamento pre-diagnostico dei potenziali portatori di COVID-19 attraverso l’analisi della voce, del parlato e della tosse dei pazienti, saranno sottoposti a studi clinici che condividono lo stesso protocollo”.

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Training militari Italia-Qatar e commesse per 5 miliardi per navi e missili

Riceviamo e diffondiamo:

 

Training militari Italia-Qatar e commesse per 5 miliardi per navi e missili

10.06.2020

I cantieri di La Spezia, la vicina stazione elicotteri di Sarzana Luni e l’Arsenale di Venezia; l’Accademia di Livorno e la grande base navale di Taranto; l’arcipelago della Maddalena e lo scalo aereo di Catania Fontanarossa. Sono le infrastrutture strategiche della Marina militare dove da quattro anni vengono formati e addestrati ufficiali, sottufficiali e tecnici dei reparti di guerra navale del Qatar, il ricco e potente emirato sempre più armato dalle industrie belliche d’Italia. La cooperazione in ambito navale è una delle più rilevanti dell’asse strategico-militare Roma-Doha. Essa scaturisce da un Memorandum of Understanding sottoscritto il 16 giugno 2016 dall’allora ministra della Difesa Roberta Pinotti e dal Ministro per gli Affari della Difesa del Qatar, Khalid bin Muhammad Al Attiyah.

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Nigeria in guerra con gli elicotteri di Leonardo-Finmeccanica

Riceviamo e diffondiamo:

Nigeria in guerra con gli elicotteri di Leonardo-Finmeccanica

Le forze armate della Nigeria intensificano la campagna bellica contro Boko Haram ed altre organizzazioni jihadiste ricorrendo alle armi prodotte dal complesso militare industriale italiano. Con un comunicato emesso dal Capo di Stato Maggiore della Marina militare nigeriana, ammiraglio Ifeola Mohammed, è stata annunciata la consegna di un nuovo elicottero da trasporto AgustaWestland AW139 da parte della Divisione elicotteri Leonardo (ex Finmeccanica). Il velivolo che può trasportare sino a 15 persone, era stato ordinato nel settembre 2016 dal Ministero della difesa nigeriano. L’accordo prevedeva la realizzazione di altri tre elicotteri della stessa tipologia, più la fornitura da parte di Leonardo di componenti e parti di ricambio e dei servizi di manutenzione.

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Aggiornamenti sulla collaborazione della politica italiana con lo Stato del Qatar

Aggiornamenti sulla situazione della politica italiana con lo Stato del Qatar

https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/05/doha-invia-materiale-sanitario-roma.html

https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/05/sfilata-della-politica-italiana-in.html

https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/05/le-armi-che-leonardo-italia-ha-venduto.html


Gli affari d’oro della nostra industria bellica in Qatar. Fincantieri connection. Aggiornato

Riceviamo e diffondiamo:

 

Gli affari d’oro della nostra industria bellica in Qatar. Fincantieri connection

Si chiama Barzan Holdings ed è una specie di cassaforte da cui l’emirato del Qatar attinge i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la compravendita di nuovi sistemi d’arma e per “rafforzare le capacità militari delle forze armate nazionali”. Fondata solo due anni fa, la società è quotata in borsa ed è interamente controllata dal Ministero della difesa. “Barzan Holdings agisce pure come porta d’ingresso commerciale in Qatar per le industrie militari e offre l’opportunità alle compagnie internazionali di collaborare nella produzione e il trasferimento di tecnologie innovative nel settore della difesa e della sicurezza”, spiegano i suoi amministratori. La sede principale è a Doha, all’interno del Parco scientifico e tecnologico realizzato dalle autorità qatarine accanto all’Education City, il grande complesso universitario, con lo scopo di facilitare lo scambio di conoscenze tra le industrie militari e il mondo accademico-scientifico. Da qualche mese, il gruppo italiano a capitale pubblico-privato Fincantieri ha stretto con essa un’alleanza strategica per poter accrescere affari e profitti nei tempestosi mercati d’armi mediorientali e africani.

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L’Esercito Italiano al Supermarket Armi di Israele

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Come potenziare le capacità di fuoco e l’efficienza bellica delle nostre forze armate? Intensificando la cooperazione con il complesso militare-industriale d’Israele. “Una delle cinque linee programmatiche dell’Esercito italiano consiste nel poter disporre di sistemi d’arma tecnologicamente avanzati e competitivi per ridurre il grave gap che comprende l’interoperabilità a livello interforze e multinazionale”, riporta lo Stato Maggiore dell’Esercito sul proprio sito istituzionale. “Tra gli strumenti adottati c’è l’intensificazione della cooperazione italo-israeliana in materia di veicoli blindati tesa a incrementare le capacità e le performance delle rispettive piattaforme nazionali, estendendo la collaborazione anche a possibili ulteriori progettualità comuni, come in tema di Main Battle Tank (grandi carri armati, n.d.a.) ecc.”. Continue reading


I dati sull’export delle armi italiane per il 2019. Aggiornato

Pubblichiamo quest’articolo redatto dalla Rete Italiana per il Disarmo, relativo ai dati dell’export italiano di armi per l’anno 2019. Pur non condividendo l’impostazione dello scritto, soprattutto per quanto riguarda l’appello al governo italiano (il cui silenzio su queste faccende ci sembra eloquente), riteniamo importante diffondere questi dati, che posti in comparazione con quelli degli ultimi decenni mostrano l’aumento delle proporzioni delle esportazioni italiane e l’entità dei principali attori in campo (non ci stupisce ritrovare Leonardo quale prima azienda esportatrice). Articolo originale disponibile qui.

Export armi italiane: nel 2019 autorizzati 5,17 miliardi, Egitto primo acquirente

Due sistemi militari su tre sono destinati a Paesi non UE e non NATO. Oltre agli 872 milioni per governo di al-Sisi, Armi per oltre 446 milioni anche al regime autoritario del Turkmenistan, mentre le consegne definitive fatturate si attestano sui 2,9 miliardi. 15 maggio 2020

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