Il business militare tra rifiuti,
cioccolatini e nucleare
Un’analisi approfondita delle nuove tendenze del militarismo in Italia
Negli ultimi anni, le forze
armate hanno goduto di uno spazio sempre maggiore sulla scena pubblica e sono
state chiamate a svolgere numerose funzioni, sia all’estero che in Italia; è del
tutto evidente che questa tendenza non è destinata ad invertirsi nel prossimo
futuro, tutt’altro.
Forti di questa consapevolezza, i
vertici dell’esercito hanno reagito immediatamente e con fermezza ai tagli che
l’ultima finanziaria prevede per il settore Difesa (2,6 miliardi di euro in
meno, nell’arco dei prossimi tre anni), avanzando proposte, per bocca del
ministro La Russa, che consentano di mantenere intatti i propri livelli
d’efficienza e i propri standard operativi.
Nasce così, in primis, la “Commissione
di Alta Consulenza per la ridefinizione del sistema di Sicurezza Nazionale”,
con il compito di formulare una bozza per una legge di riordino del modello di
difesa, ossia per valutare proprio come consentire ai militari di operare nel
migliore dei modi nei nuovi scenari in cui si troveranno impegnati, nonostante
possibili ristrettezze finanziarie dovute alla contingenza storica.
Nonostante non sia ancora pronto
il documento che questa commissione doveva elaborare, è facile immaginare gli
ambiti d’intervento individuati come prioritari; istruttiva in questo senso la
relazione del consigliere militare della presidenza della Repubblica e del
consiglio supremo di Difesa, Rolando Mosca Moschini, che nel dicembre 2008 al Centro
Alti Studi per la Difesa ha elencato i maggiori rischi dei prossimi anni. Continue reading