Monthly Archives: Aprile 2012

EuroGendFor. L’esercito privato della UE è in procinto di partire per la Grecia.

Non tutti conoscono questa unità segreto che risponde al nome di «EuroGendFor». Il quartier generale di questa speciale task force di 3000 uomini si trova a Vicenza, Italia. L’ex ministro della Difesa francese Alliot-Marie ha iniziato la formazione di questa truppa, dopo le sempre più comuni forme di battaglie di strada e saccheggi provocati da giovani in Francia. L’«EuroGendFor» è allo stesso tempo, polizia, polizia giudiziaria, esercito e servizi segreti. Le competenze di questa unità sono praticamente illimitate. Essa deve, in stretta collaborazione con i militari europei, garantire “la sicurezza nei territori di crisi europei”. Il suo compito è principalmente quello di sopprimere le rivolte. Sempre di più Stati membri dell’Unione Europea aderiscono al «EuroGendFor». Continue reading


Studenti in gita alla base Nato che arricchì la camorra

di Antonio Mazzeo

 Scuole italiane sempre più armate e militarizzate. Incontri e lezioni in classe con generali ed ammiragli, gemellaggi con i college per i figli dei militari Usa, attività didattiche sponsorizzate da forze armate e Finmeccanica, visite guidate a caserme e basi navali. L’educazione alla guerra è ormai una delle materie più gettonate dai licei, ma nessuno avrebbe mai immaginato che una delle basi radar ad alto impatto elettromagnetico, oggetto degli appetiti della camorra, sarebbe divenuta la meta delle gite primaverili di centinaia di studenti campani.

A Giugliano (Napoli), grazie ad un accordo tra il sindaco Giovanni Pianese, l’assessora alla pubblica istruzione Angela Rispo ed il comandante del 22° Gruppo Radar dell’Aeronautica militare (GRAM) Sergio Cannas, i cancelli della stazione radar di Licola verranno aperti per tutto aprile agli studenti delle scuole secondarie di 2° grado del comune. “La convenzione – spiega il sindaco – prevede la realizzazione di una visita guidata gratuita per i ragazzi frequentanti l’ultimo anno presso la struttura che, sebbene poco nota, costituisce un’eccellenza nell’organizzazione della Difesa Aerea Nazionale”. Continue reading


Il Da Vinci gemellato al MUOStro di Niscemi

di Antonio Mazzeo

 Come rafforzare l’alleanza politico-militare tra Italia e Stati Uniti e nel contempo indebolire il fronte del No all’installazione del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate Usa? Per il Dipartimento di Stato basta gemellare un liceo siciliano con una high school d’oltreoceano e il gioco è fatto. Così, lo scorso 15 febbraio, il Public Affairs Office del Consolato generale degli Stati Uniti di Napoli ha inviato una lettera all’Associazione americana degli insegnanti d’italiano (AATI), istituzione fondata in Canada nel 1924 per promuovere lo studio della lingua e della letteratura italiana nei college e nelle università nordamericane. Oggetto, lo sviluppo di un Sister School Program a Niscemi, la cittadina in provincia di Caltanissetta dove sta per essere installato uno dei quattro terminali terrestri del famigerato MUOStro per le guerre stellari. Continue reading


No all’installazione del sistema militare M.U.O.S. (Mobile User Object System) presso la base militare americana NTRF di Niscemi (CL)

Guerre stellari: ultimo atto.
Hanno già preso il via lo scorso 19 febbraio, le prime opere di movimentazione terra e di predisposizione delle piattaforme per l’installazione del MUOS a Niscemi (per il basamento di cemento armato è al lavoro la Calcestruzzi Piazza, società già comparsa nell’indagine “Mercurio-Atlantide” che non ha ottenuto il certificato antimafia!). Un ulteriore salto di qualità nel perfezionamento del controllo planetario e nella “Guerra Globale al Terrorismo”, oltre ovviamente all’impatto per ora ignoto delle onde elettromagnetiche della stazione radar sulla salute umana e sull’ambiente circostante.

La marina militare statunitense sta installando, in una stazione di telecomunicazioni della Marina USA già funzionante, un sistema di telecomunicazioni satellitare chiamato MUOS (Mobile User Object System) in grado di permettere la comunicazione da ogni parte del globo di tutti gli utenti militari mobili. Le 4 stazioni a terra previste per tutto il pianeta saranno realizzate a Niscemi, Italia – Wahiawa, Hawaii – Norfolk, Virginia – Geraldton, Australia. Il sistema MUOS permette di pilotare a distanza i droni militari (aerei senza pilota), di integrare comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera, con copertura globale attraverso la connessione con i sistemi terrestri creati appunto dalle MUOS groung station, garantendo il controllo capillare del pianeta e perpetuando così la superiorità offensiva degli Stati Uniti d’America e della Nato. Continue reading


I lavori del MUOS un crimine contro l’ambiente

di Antonio Mazzeo

Un paesaggio da incubo. La collina stuprata, sventrata. Voragini ampie come i crateri di un vulcano. Il terreno lacerato dal transito dei mezzi pesanti, ruspe, betoniere, camion. Recinzioni di filo spinato, tralicci di acciaio. Una selva di antenne. E poi ancora e solo antenne. Terrazzamenti, gli uni sugli altri, per centinaia e centinaia di metri. Uno di essi mostra già evidenti segni di cedimento. Forse per la pioggia dell’ultima coda d’inverno. In cima, tre piattaforme in cemento armato. E un primo blocco di casermette, container in alluminio e i box per i generatori di potenza. Non conoscono soste i lavori di realizzazione, all’interno della riserva naturale “Sughereta” di Niscemi, del terminale terrestre del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare USA. Scempi che si sommano ad altri scempi, l’elogio della follia della guerra, l’estrema profanazione del paesaggio e dell’ambiente. Continue reading


Stretto di Messina a rischio sottomarini nucleari USA

di Antonio Mazzeo

Dall’antichità è ritenuto uno dei corridoi marittimi più pericolosi per la navigazione. Lo Stretto di Messina vanta un triste record d’incidenti e collisioni, eppure continuano ad attraversarlo annualmente più di quindicimila imbarcazioni. Si tratta di superpetroliere, traghetti, navi da crociera e pescherecci, unità container con a bordo rifiuti radioattivi, tossici e nocivi, imbarcazioni da guerra di Stati Uniti d’America ed alleati NATO. E le portaerei giganti e i sommergibili a capacità e propulsione nucleare.

Il 5 aprile scorso l’ultimo transito atomico. Mentre alcuni curiosi assistevano all’attracco nel porto di Messina della nave da crociera “Splendida”, a pochi metri dalla costa è improvvisamente emersa l’inquietante sagoma nera di un sottomarino USA. Stamani la foto dell’hunter killer atomico a passeggio nello Stretto è stata pubblicata in prima pagina dalla Gazzetta del Sud. Continue reading


Pakistan alleato strategico del governo Monti

di Antonio Mazzeo

Stati Uniti e Nato lo guardano con diffidenza per le troppe ambiguità nella lotta al terrorismo di matrice islamica. Potenza nucleare, una lunga guerra a bassa intensità con la vicina India, il “democratico” Pakistan è vigilato a vista dall’esercito e dagli onnipotenti servizi segreti. Ciononostante sta per divenire uno dei più affidabili partner politico-militari dell’Italia nel continente asiatico.

Alla vigilia delle feste pasquali, il consiglio dei ministri ha discusso e approvato un nuovo accordo di cooperazione con i militari pakistani. “La ratifica dell’accordo nel settore della difesa – riferisce il portavoce dell’esecutivo – si inquadra in una fase particolarmente positiva dei rapporti tra i due Paesi, confermata anche dal recente incontro tra il Presidente Monti e l’omologo pakistano Gilani, in Cina, a margine del Forum dell’Asia a Boao”. Obiettivo chiave del partenariato sarà quello di “sviluppare la cooperazione bilaterale tra le forze armate dei due Paesi, nell’intento di consolidare le rispettive capacità difensive e di migliorare la comprensione reciproca sulle questioni della sicurezza”. Sempre secondo il Governo, una volta in vigore, l’accordo assicurerà anche un’adeguata cornice giuridica e istituzionale per “l’ulteriore progresso di programmi di cooperazione industriale, a beneficio dei settori produttivi e commerciali d’Italia e Pakistan”. Continue reading


Le nuove guerre dei militari USA di Vicenza

di Antonio Mazzeo

Torneranno presto nell’inferno afgano i soldati USA di stanza a Vicenza. Il Dipartimento della difesa ha reso noto che a partire della primavera 2012, due brigate di US Army verranno inviate in Afghanistan per sostituire alcuni reparti impegnati da mesi nelle operazioni di guerra. Si tratta della 173^ brigata aviotrasportata attualmente ospitata a Camp Ederle (Vicenza) e della 12th Combat Aviation Brigade di Katterbach, Germania. In vista della nuova missione bellica, oltre 3.600 uomini della 173^ brigata hanno completato un complesso ciclo addestrativo nel poligono tedesco di Hohenfels. Saranno invece 2.400 gli uomini della 12^ brigata da combattimento di US Army che raggiungeranno l’Afghanistan. Continue reading


La guerra continua. Bombe agli AMX in Afghanistan e occupazione militare della Libia

Con 415 voti a favore, il 1° di febbraio la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto di proroga delle missioni militari all’estero per tutto il 2012.

La novità più significativa è la proroga della copertura finanziaria alle missioni di guerra per un intero anno anziché per sei mesi, per il valore di 1,4 miliardi di euro.

Un emendamento autorizza la cessione a titolo gratuito al governo provvisorio libico di mezzi non più in uso alle forze armate italiane. Si segnala l’incremento proporzionale degli stanziamenti per le missioni dell’Unione Europea e della NATO contro la pirateria: 49,7 milioni di euro per tutto il 2012 a fronte dei 20,8 milioni del secondo semestre del 2011.

In linea con le risoluzioni 2009, 2016 e 2022 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, viene finanziata l’occupazione della Libia da parte dell’esercito italiano stanziando 10 milioni di euro per l’impiego di personale militare in attività di “assistenza, supporto e formazione” nel paese nordafricano, presumibilmente in compiti di addestramento della neonata polizia libica e nella protezione delle infrastrutture e dei giacimenti petroliferi (ENI ringrazia).

Per concludere, dal 18 gennaio i quattro cacciabombardieri italiani AMX schierati in Afghanistan hanno avuto l’autorizzazione a impiegare “tutti gli assetti presenti nel teatro operativo afgano senza limitazioni”, ovvero uccidere anche con le bombe e non più solo con il cannoncino.

Questa scelta del governo, già considerata ma mai approvata dall’ex ministro della Difesa La Russa, è in linea all’acuirsi dei combattimenti sul fronte afgano fra le truppe d’occupazione italiane e la resistenza della popolazione.