Vogliamo consigliare la lettura del breve libro di Éric Vuillard “L’ordine del giorno”, pubblicato nel 2018 dalle Edizioni E/O.
In questo testo si racconta il dietro le quinte dell’Anschluss del 12 marzo 1938 con dettagli e aneddoti definiti agrodolci: dalla titubanza e vigliaccheria del cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg, intimorito dalla manovra psicologica e minacciosa di Hitler, al maldestro arrivo dei mezzi militari tedeschi in territorio austriaco che, per motivi tecnici, si riversarono in panne sulle strade dell’intera Austria, rovinando così l’immagine di quella che doveva sembrare un’avanzata efficiente, la prima grande conquista del Terzo Reich. Continue reading
Category Archives: Generale
Due letture incrociate
Italiani alla guerra globale in Niger con i soldi della cooperazione allo sviluppo
di Antonio Mazzeo:
Cosa fanno le forze armate italiane in Niger? Addestrano le unità locali alla guerra globale e alla repressione delle proteste economiche e sociali. E, di tanto in tanto, distribuiscono aiuti umanitari pagati con i soldi della cooperazione allo sviluppo, sotto la supervisione delle autorità politiche e militari nigerine.
Più di un anno fa, il 15 settembre 2018, prendeva il via l’operazione MISIN (Missione Bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger), che – come riferito dal Ministero della difesa – è “finalizzata a supportare l’apparato militare nigerino, concorrere alle attività di sorveglianza delle frontiere e rafforzare le capacità di controllo del territorio dei Paesi del G5 Sahel (Niger, Mali, Mauritania, Chad e Burkina Faso)”. Alla missione concorrono 470 militari, 130 mezzi terrestri e due aerei; Continue reading
Ministri, generali e ammiragli italiani alla corte del sultano Erdogan
scritto da Antonio Mazzeo:
Non sono solo gli elicotteri da guerra di Leonardo-Finmeccanica e le batterie anti-missile SAMP-T dell’Esercito schierate ai confini con la Siria a documentare la solidità della partnership strategico-militare tra l’Italia e la Turchia. Nonostante la svolta reazionaria del regime dopo il controverso golpe del luglio 2016 e la crescente escalation militare contro i Kurdi in Turchia e Siria, il Ministero della difesa italiano ha intensificato con Ankara il numero delle esercitazioni aeree, terrestri e navali, le visite ufficiali di ministri, sottosegretari e alti comandanti delle forze armate, le attività di formazione di personale turco nelle accademie di guerra e nei reparti d’elite di mezza Italia e, finanche, la “vendita” delle unità navali dismesse. Continue reading
Ecco a voi le università italiane che collaborano con la Turchia di Erdogan
scritto da Antonio Mazzeo:
Sono più di duecento i progetti di collaborazione culturale e scientifica tra le università italiane e gli atenei turchi implementati negli ultimi vent’anni. A fornire l’elenco degli accordi bilaterali e multilaterali, delle convenzioni e memorandum, dei protocolli attuativi sottoscritti, è la banca dati curata congiuntamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).
Numerosissimi i programmi di natura didattico-formativa, ricerca e mobilità di docenti e studenti ancora operativi nonostante la svolta golpista e autoritaria del governo di Ankara e le crescenti operazioni di guerra contro la popolazione kurda in Turchia e, più recentemente in Siria. Oggi sono 27 le università italiane partner di centri di ricerca accademici del paese mediorientale e ci sono accordi di mutua cooperazione firmati appena qualche mese fa, mentre altri hanno preso il via decadi fa ma vengono rinnovati tacitamente e automaticamente di anno in anno. Le aree d’intervento della ricerca e/o progettuale sono onnicomprensive, anche se è evidente la tendenza a favorire la partnership nei settori tecnico-scientifici e ingegneristici, alcuni dual use con possibili ricadute nel settore militare-industriale. Continue reading
Genova – Cogliere le occasioni. Sul (non)convegno ATA/NATO
La 65° riunione dell’Atlantic Treaty Association (A.T.A.) in programma a Genova dal 6 all’8 novembre 2019 è stata annullata. Ne danno notizia siti web di riferimento e giornali locali, con malcelato imbarazzo. Il Comune e gli organizzatori genovesi comunicano un rinvio a primavera 2020 ma, di fatto, la 65° riunione dei Comitati Atlantici della N.A.T.O. si terrà a Bruxelles, nei medesimi giorni in cui era prevista a Genova. Le ragioni, almeno quelle che trapelano, stanno nella difficile gestione dell’ordine pubblico, in previsione di manifestazioni di protesta, legate anche a quanto sta accadendo in Rojava, con l’invasione in corso da parte dell’esercito turco – non solo membro N.A.T.O., ma il secondo esercito della stessa per dimensioni. Continue reading
Kiev, Ucraina – Anarchici incendiano un’automobile della polizia
Kiev, Ucraina: Anarchici incendiano una automobile della polizia (17/10/2019)
È un classico, è una cosa da conoscere!
La notte tra il 16 e il 17 ottobre 2019, l’automobile Toyota Prius di una pattuglia di polizia è stata ridotta in cenere. È successo nel parcheggio custodito situato nel quartiere Svyatoshinsky di Kiev. Noi, anarchici, assumiamo la responsabilità dell’incendio e pubblicheremo un filmato esclusivo in cui è possibile vedere come brucia l’auto della polizia.
Perché siamo in guerra con i bastardi della polizia?
Al giorno d’oggi, le nostre vite sono sotto il controllo ferrato dello Stato e delle multinazionali. Nessuno ci chiede se vogliamo ciò o se non lo vogliamo. Le autorità fanno ciò che ritengono giusto. Per loro siamo merce, bestiame e malviventi. Chiunque intenda opporsi a questo modo di vivere dovrebbe affrontare la repressione, la morte. Ma il controllo e la repressione non sarebbero possibili senza la polizia, il corpo marcio del Ministero degli Interni. La polizia è lo strumento principale nelle mani delle autorità. Pertanto, siamo costretti a intraprendere la guerra con la schifosa polizia – per motivi di libertà, per motivi di giustizia. Continue reading
AI CUORI ARDENTI. Scritto collettivo degli inquisiti per l’operazione “Renata”
Venerdì 18 ottobre si è tenuta a Trento la prima udienza del processo per l’operazione Renata – operazione che, nel febbraio 2019, ha portato a decine di perquisizioni e all’arresto di sette nostri compagni e compagne. Quello che segue è uno scritto collettivo che i compagni inquisiti hanno deciso di diffondere a partire dall’inizio del processo.
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“L’anarchico non guarda al successo, alla vittoria, alla comeptizione. Lotta perché è giusto. E in qualsiasi lotta la perdita fa parte della vita. Non cambia idea perché perde e tanto meno rinuncia alla lotta successiva. Il Sistema si autoalimenta per il popolo che non lotta, non perché è invincibile. Il lavoro dell’anarchico è instillare nel popolo la rivolta, non a segmenti, ma continua. Come un’onda che si ritira e poi torna. Mi chiedete se vinceremo. Mi fate la domanda sbagliata. Chiedetemi se lotteremo e vi risponderò di sì”
Luigi Galleani
Oggi abbiamo deciso di dire la nostra sull’operazione “Renata”. In altri scritti è stata analizzata l’inchiesta, sia negli aspetti repressivi generali dello Stato, sia riguardo gli strumenti tecnologici, inquisitoriali e giuridici usati per colpire chi ancora osi battersi per qualcosa di diverso e soffi ancora sulle ali della libertà.
Abbiamo deciso di non rivolgerci alla Corte che ci giudicherà, né alla solerzia dei nostri repressori. Non è l’aula di un tribunale il luogo in cui oggi scegliamo di parlare.
Vogliamo parlare in quei luoghi in cui si lotta, dove c’è ancora spirito critico, dovunque ci siano donne ed uomini coscienti che tante cose vanno cambiate ora, che questo stato di cose va rivoluzionato.
Quindi parleremo dei fatti di cui siamo imputati o che sono inseriti nell’inchiesta. Continue reading
Sardegna – richieste cinque sorveglianze speciali per la lotta antimilitarista
tratto da nobordersard:
Ieri è arrivata la notizia che il pm Guido Pani ha fatto richiesta di cinque sorveglianze speciali. I destinatari sono gli stessi cinque compagni accusati di 270bis nell’operazione Lince firmata dallo stesso Pani e notificata meno di un mese fa.
Per alcuni l’udienza dovrebbe essere il 3 dicembre.
Per tre dei cinque è la seconda volta che la procura cagliaritana tenta di affibbiargli la sorveglianza speciale, la prima volta (nel 2015) le richieste furono tutte respinte.
Presto manderemo aggiornamenti, per ora vi alleghiamo un manifesto in solidarietà. Continue reading