Author Archives: romperelerighe

Val di Susa: Contro la militarizzazione della frontiera

Nelle ultime settimane le condizioni climatiche in alta Val di Susa sono diventate molto rigide, ciononostante tutti i giorni continuano ad arrivare decine di persone disposte a perdere la vita per tentare di oltrepassare la frontiera.

La maggior parte di loro prova a passare per vie senza dubbio meno pericolose, come il treno o il bus, ma vengono fermati dalla gendarmerie, caricati sulle camionette e riportati alla stazione di Bardonecchia che spesso non è la stazione da cui sono partiti.

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Cagliari: Mezzo della Vitrociset bruciato

Tratto da nobordersard

Un lampo di luce durante le solite infauste feste natalizie, pubblichiamo una notizia giuntaci da mail anonima:

CAGLIARI COLPITO MEZZO VITROCISET FUOCO AI COMPLICI DELLA GUERRA.


Svizzera: E’ qui la festa… rivelazioni ossimoriche in avvento di catastrofe

Tratto da frecciaspezzata.noblogs.org

Un contributo pre-corteo del 23 dicembre 2017 a Lugano

La vera catastrofe è che tutto continui come prima. Così Walter Benjamin si esprimeva nei primi anni Quaranta del secolo scorso, mentre si accingeva ad affrontare le estreme conseguenze della barbarie nazifascista. Mentre tentava disperatamente di scappare (alla stregua di molta umanità di questo presente), cercando invano un varco nella ramina franco-spagnola, il filosofo ebreo-tedesco aveva capito che il suo e il nostro disastro non risiedeva tanto nel rumore degli stivali e dei mitra della gestapo, ma nel silenzio complice delle pantofole. In tutti coloro che si affidano alle comodità domestiche del progresso, pur di raccontarsi che in fondo va bene così, che tutto possa essere mantenuto fuori dall’uscio di casa, continuando a vivere come sempre.

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Sassari: Dossier “dall’università ai contesti civili: la militarizzazione del sociale”

DOSSIER
DALL’UNIVERSITA’ AI CONTESTI CIVILI:
 LA MILITARIZZAZIONE DEL SOCIALE
 
La paura determinerà la politica europea e internazionale dei prossimi anni
Marco Minniti, Ministro dell’Interno.

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Svizzera: Lugano – Corteo contro la guerra e il razzismo

Tratto da roundrobin.info

Sabato 23 dicembre: corteo a Lugano (Svizzera).

concentramento alle 14.00 in Piazza Molino Nuovo.

I SEGNI DI UNA PACE TERRIFICANTE

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Cremona: Attaccato distributore ENI

Tratto da roundrobin.info

Riceviamo e pubblichiamo:

Nella notte tra 11 e 12 dicembre abbiamo sabotato un distributore ENI a Cremona. Qualche pompa di benzina fuori uso e un self service non più utilizzabile. Lo abbiamo fatto perché il governo stupra e violenta esseri umani in Libia per conti di ENI. Oltretutto ENI devasta il mondo ed è collaboratore della costruzione del TAP in Salento. Questo basta a distruggere il silenzio assordante


Roma: Bruciate 6 auto ENI

Tratto da roundrobin.info

Roma 1° Dicembre.

Bruciate 6 auto enjoy del car sharing Eni-Trenitalia per il coinvolgimento di Eni in Libia.
Colpiamo ENI ovunque.

Solidarietà ax arrestatx ed imputatx per Scripta manentFirenze, I/le compax colpitx dalla repressione per le macchine degli sbirri incendiate in Francia e Polonia, ax imputax del Brennero ed a tuttx coloro che non si piegano a questo marcio esistente, Un saluto a Krem in isolamento.


Sardegna: Assemini- Bruciata autogrù di F.lli Rubino

Tratto da nobordersard

In ritardo e solo grazie all’imbeccata di un lettore riportiamo la notizia, apparsa sull’Unione Sarda il 9 dicembre, di un incendio doloso a una delle autogrù di Rubino, una delle tante ditte che ha appalti con l’esercito. L’attacco incendiario risale all’inizio dell’autunno (30 settembre), queste le frasi dell’articolo:

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Monza: Romanzo di una strage

12 dicembre 1969, strage di Stato in piazza Fontana.

12 dicembre 2017, agire contro lo Stato torturatore e stragista, dentro e fuori i confini!

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Sulla collaborazione del governo svizzero con la Libia

L’11 dicembre Amnesty International ha pubblicato il rapporto “Libia: un oscuro intreccio di collusione”, denunciando la complicità dei governi europei (e della Svizzera) con le torture e le violenze contro decine di migliaia di migranti e rifugiate/i detenute in Libia.

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