Author Archives: romperelerighe

Rheinmetall ottiene ordinazioni dall’Ungheria

Riceviamo e diffondiamo:

Rheinmetall ottiene ordinazioni dall’Ungheria

(junge Welt 18 agosto 2020)

Rheinmetall si è assicurata nella produzione di armi un ordine di diversi miliardi. L’azienda comunica di agire assieme alle forze armate ungheresi per la produzione di carri armati del tipo “Luchs”. Con il governo di Budapest, Rheinmetall ha definito un accordo inquadrato nella modernizzazione dell’esercito, il cui volume monetario supera due mld di euro. Dopo che Viktor Orban, presidente del governo, nei giorni scorsi aveva annunciato l’accordo, Rheinmetall ieri ne ha comunicato i dati. L’Ungheria sarebbe il primo stato membro della NATO e dell’UE che ha deciso di scegliere il carrarmato di nuova concezione fornito da Rheinmetall. Il cui dirigente-capo, Armin Papperger ha detto di essere riuscito a creare con il “Luchs” la svolta nel mercato.

Ora l’Ungheria modernizza il suo esercito. L’agenzia stampa statale MTI informa che l’obiettivo è fare il possibile affinchè raggiunga rapidamente un livello mondiale. La specialità dell’armamento di Rheinmetall è eccellente anche nella Coronacrisi, nel secondo quadrimestre si è rivelata un’ancora di stabilità per l’azienda. Mentre la produzione dell’auto soffre pesantemente le conseguenze della Pandemia, la produzione, la vendita di armi sono state in grado di aumentare chiaramente gli ordini in entrata, le vendite e il guadagno operativo. In Rheinmetall, gli affari, prima dell’accordo con l’Ungheria, erano scivolati nelle righe rosse dei conti.


USA sequestrano petrolio iraniano diretto in Venezuela

Riceviamo e diffondiamo:

USA: sequestrano petrolio iraniano diretto in Venezuela

(junge Welt 15 agosto 2020)

Quattro cisterne navali private che trasportavano petrolio in Venezuela estratto in Iran, ieri, giunte quasi a destinazione, sono state bloccate dalla marina militare Usa che le ha portate sulla rotta diretta nei vicini porti Usa. In luglio la procura Usa aveva ottenuto il diritto di sequestro da un tribunale federale (degli Usa).

Le quattro navi facevano parte di una flottiglia di nove petroliere, delle quali cinque erano iraniane, che, a dire degli ufficiali Usa, erano scortate da una nave della marina iraniana.


USA: inviano soldati ausiliari in Polonia

Riceviamo e diffondiamo:

USA: inviano soldati ausiliari in Polonia

(junge Welt 14 agosto 2020)

A conclusione del suo viaggio in Europa centrale, il ministro degli esteri Usa Mike Pompeo ha sottoscritto a Varsavia un accordo riguardo all’invio di 1.000 ulteriori soldati Usa in Polonia, comprendente l’intensificazione della collaborazione militare. L’accordo prevede anche lo spostamento di una parte del quartier generale del V. corpo d’armata Usa da Fort Knox (Kentucky) in Polonia, dove già sono stazionati 4.500 soldati Usa.

Una parte dei nuovi soldati giungeranno probabilmente dalla Germania, dove gli Usa ritirano 12.000 dei 36.000 là stazionati. In Polonia il governo di destra desidera da tempo avere più truppe Usa entro il suo territorio da opporre alla Russia – che critica l’elevata presenza della NATO nell’Europa dell’est.


L’italia rafforza la cooperazione militare con le autorità di tripoli

Tratto da https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/08/litalia-rafforza-la-cooperazione.html


agosto 10, 2020

L’italia rafforza la cooperazione militare con le autorità di tripoli

Migliaia di morti e inaudite violazioni dei diritti umani, un conflitto “interno” con sempre più numerosi attori armati provenienti da mezzo mondo, ma l’Italia mantiene stabile la sua partnership con il Governo di Accordo Nazionale e promette di potenziare gli aiuti militari alle autorità libiche.

Lo scorso 5 agosto, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è recato in visita ufficiale in Libia per incontrare il Presidente del Consiglio del GAN Fayez al Sarraj e le principali autorità politiche e militari locali. Ad accompagnare Guerini, a riprova della rilevanza del meeting bilaterale, il Capo di Stato Maggiore della Difesa gen. Enzo Vecciarelli, il Direttore dell’AISE gen. Giovanni Caravelli e il responsabile del Comando Operativo di Vertice, gen. Luciano Portolano.

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Pantelleria, isola-portaerei per le scorribande italo-statunitensi in terra d’africa

Tratto da https://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/08/pantelleria-isola-portaerei-per-le.html

agosto 12, 2020

Pantelleria, isola-portaerei per le scorribande italo-statunitensi in terra d’africa

Ai lati del cancello d’ingresso della grande base dell’Aeronautica Militare di Pantelleria ci sono due pilastri in cemento armato in cui sono scolpiti sei fasci littori. “Anno XVII” reca la scritta che immortala la data di costruzione di quella che nei deliri bellici di Benito Mussolini doveva trasformarsi nella Gibilterra d’Italia per scacciare da Malta le truppe inglesi. Ai tempi del lockdown c’è chi ha pensato di illuminare ogni sera con le luci-tricolore l’anacronistica scultura, quasi a voler sancire la continuità geo-strategica dell’isola avamposto per il controllo del Mediterraneo e di buona parte del continente africano.  

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Algeria: interventi energici del governo militare contro l’opposizione

Riceviamo e pubblichiamo:

Algeria: interventi energici del governo militare contro l’opposizione

(junge Welt 12 agosto 2020)

Il governo algerino in carica dal dicembre 2019, in sostanza controllato dalla direzione militare, ha rapporti con il movimento di protesta, l’opposizione e la stampa critica del governo, ciononostante ancora una volta viene messo alle strette.

Lunedì, 10 agosto, il tribunale della capitale ha condannato a tre anni di carcere e a una pena pecuniaria di 330 euro il noto giornalista Khaled Drareni; ed ancora, a due anni, con pena sospesa, da cui, condanna immediata soltanto a quattro mesi di carcere, gli attivisti Samir Benlarbi e Slimane Hamitouche.

Tutti e tre gli attivisti erano stati arrestati il 7 marzo scorso durante una manifestazione del movimento civile “Hirak” e liberati all’inizio di luglio. Drareni allora venne interrogato, mentre a fine marzo venne eseguito l’arresto del fondatore e capo-redattore del giornale Internet “Casbah Tribune”, che da allora è ancora chiuso in carcere. Lui venne accusato assieme ad altri due attivisti di “incitamento ad un’assemblea disarmata” e “minaccia all’unità nazionale”. Il tribunale ha inoltre accusato Drareni di aver propagato nelle “reti sociali” informazioni critiche nei confronti del governo.

Attivisti e colleghi di Drareni effettivamente si aspettavano una lieve sospensione della pena o addirittura un’assoluzione. L’opposizione algerina è stata di conseguenza sorpresa dal verdetto. Il sindacato giornalisti SNJ commenta nella sua presa di posizione, che la speranza è così divenuta incubo.

Drareni sin dall’inizio ha strettamente accompagnato e ampiamente informato le manifestazioni “Hirak”. Il movimento fra febbraio 2019 e marzo 2020 è sceso in strada intere settimane contro il governo e per un cambio politico. Anche dopo che la protesta di massa dell’aprile, ha costretto l’ex presidente dello stato Abdelaziz Bouteflika al ritiro “Hirak” ha proseguito le manifestazioni contro governo e militari. Solo lo scoppio della pandemia della corona ha costretto il movimento a interrompere le manifestazioni.

Il governo presieduto da Abdelmadjid Tebboune e la direzione delle forze armate, strumentalizzano la pandemia per scopi politici. A causa della situazione attuale è difficile tenere manifestazioni. La posizione temporaneamente tranquilla viene utilizzata dal governo per procedere contro l’opposizione, gli attivisti e la stampa critica nei suoi confronti.


Percezioni dal Nord Est

Percezioni dal Nord Est

In questo periodo estivo il clima sociale a queste latitudini è generalmente pacifico. Ma quest’estate 2020 è tutt’altro che serena, anche se non nel senso che desidereremmo: la questione dell’immigrazione sta rendendo il dibattito politico alquanto esacerbato e la risposta dello Stato si sta facendo gradatamente più repressiva.

Qualche giorno fa Casapound ha interrotto il consiglio comunale a Trieste lamentandosi per la gestione troppo “morbida” delle persone che cercano di attraversare il confine con la Slovenia, fatto che si inserisce in modo purtroppo preciso con la generale aria che tira (stesse cose le diceva il PD un anno fa). I fascisti di Casapound hanno buon gioco a sollevare il problema contro le persone più deboli, sfiancate dal viaggio, facilmente riconoscibili per l’aspetto fisico, e spesso tacciate come persone che possono trasmettere il virus, visto che, secondo la classe politica e reazionaria, possono muoversi “liberamente” su e giù per l’Italia “senza controllo”. Quest’ultimo aspetto poi è tra le accuse più vomitevoli che si possono fare verso queste persone. Equiparare il loro “viaggio” a quello di un turista italiano che si reca nelle mete turistiche più in voga, è decisamente un insulto; come se dormire in mezzo al fango ed essere braccati dalle polizie di mezza Europa fosse un divertimento o una scelta libera.

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Fratelli della costa

Tratto da https://macerie.org/index.php/2020/06/17/fratelli-della-costa-traduzione-completa/

 

Fratelli della costa

Vi proponiamo la traduzione dal francese del libro “Fratelli della costa. Memoria in difesa dei pirati somali, braccati da tutte le potenze del mondo”. Il lavoro è di grosso stimolo non solo per il racconto delle vicende repressive contro della pirateria somala, ma perché le inserisce nell’analisi della costruzione di un apparato giuridico internazionale che potrebbe diventare un modello per le operazioni di gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo. La flessibilità e la panoplia della legge si sperimenta in casi considerati limite come quello che emerge dal contesto marittimo in esame per poi rientrare nelle possibilità che ogni governance nazionale si dà contro chi considera “nemico” dell’ordine.

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Bolzano: Presidio di solidarietà internazionalista

Riceviamo e diffondiamo:

 

Raccogliamo l’appello alla solidarietà internazionale per i prigionieri politici curdi e per denunciare i crimini di guerra di cui il governo turco continua a rendersi responsabile nel Kurdistan siriano, turco e iracheno. Saremo in piazza anche per rilanciare la solidarietà con il popolo palestinese e alla sua Resistenza, contro le mire annessioniste di Israele.

SABATO 27 GIUGNO

ORE 17

PIAZZA WALTHER – BOLZANO

SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA ALLA RESISTENZA CURDA E PALESTINESE

TOGLIAMO IL RESPIRO A GUERRA E REPRESSIONE

LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI POLITICI CURDI E PALESTINESI

FERMIAMO I BOMBARDAMENTI TURCHI IN KURDISTAN

NO AL PIANO TRUMP PER LA PALESTINA

DENUNCIAMO LE COMPLICITA’ ITALIANE ED EUROPEE NELLA VENDITA DI ARMI A GOVERNI

RESPONSABILI DI CRIMINI DI GUERRA

L’emergenza COVID non ha fermato i piani di oppressione di tiranni più o meno democratici. Mentre in Turchia Erdogan, con il tacito assenso dell’Unione europea e degli altri paesi della NATO, continua la persecuzione dell’opposizione politica e del popolo curdo, in Israele il governo di estrema destra Netanyahu-Gantz si prepara ad annettere, dal 1° luglio, ampie parti della valle del Giordano, in Palestina, seppellendo definitivamente ogni possibilità di “dialogo”.

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Gli 007 italiani a difesa degli immensi giacimenti di gas del Qatar

Riceviamo e diffondiamo:

 

Gli 007 italiani a difesa degli immensi giacimenti di gas del Qatar

 

Una filiera, quella del gas naturale liquefatto (GNL), di rilevanza strategica per il sistema economico italiano, attentamente monitorata in ogni sua tappa dai servizi segreti e dall’apparato militare. Il sistema d’approvvigionamento chiave prende origine dal giacimento di North Field, nel Golfo Arabico, nelle acque nazionali del Qatar. Dopo l’estrazione, il gas viene raffreddato fino a raggiungere lo stato liquido in un mega-impianto nella città industriale di Ras Laffan, nel nord est dell’emirato. Poi il GNL viene caricato sulle navi metaniere e trasportato in Italia: un tragitto lungo 7.139 km attraverso le acque “calde” del Mar Arabico, del Mar Rosso, dello stretto di Suez e del Mediterraneo orientale. Punto d’approdo il terminale Adriatic LNG di Porto Viro, Rovigo, nell’alto Mar Adriatico, dove il gas liquefatto viene rigassificato per essere poi inviato alla rete di distribuzione nazionale. Con una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi l’anno (pari alla metà della capacità di importazione nazionale di GNL), il terminale-rigassificatore veneto assicura oltre il 10% dei consumi nazionali.

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