Category Archives: Contributi antimilitaristi

Contro i militari a Firenze

L’11 agosto 2009, mentre le autorità locali celebravano a Palazzo Vecchio il 65°anniversario della Liberazione di Firenze, alcuni anarchici e anarchiche calavano dal Campanile di Giotto lo striscione VI(A) I MILITARI e lanciavano volantini nella piazza gremita di turisti e passanti. Gli stessi che celebrano la liberazione di Firenze dall’occupazione nazifascista  mettono i militari in strada! Questo il volantino: Contro i militari a Firenze


Drone USA in azione al confine, nuova strage in Pakistan

Fra i 12 morti donne e bambini.
L’aereo senza pilota americano ha colpito nella notte una casa nell’area di Danday Darpa Khel, non
lontano da Minrashah, nel Nord Waziristan, al confine con l’Afghanistan. Testimoni hanno detto di
aver visto recuperare i corpi di almeno 12 persone dalle macerie, e ci sarebbero anche diversi feriti
che sono stati trasportati in ospedale. Alcuni di questi sarebbero in gravi condizioni.
Islamabad, 21-08-2009
E’ salito a 12 il numero delle vittime, fra le quali anche donne e bambini, provocate dal lancio di
missili da un drone americano nel nord-ovest del Pakistan. Lo riferisce la televisione pachistana.
L’aereo senza pilota americano ha colpito nella notte una casa nell’area di Danday Darpa Khel, non
lontano da Minrashah, nel Nord Waziristan, al confine con l’Afghanistan. Testimoni hanno detto di
aver visto recuperare i corpi di almeno 12 persone dalle macerie, e ci sarebbero anche diversi feriti
che sono stati trasportati in ospedale. Alcuni di questi sarebbero in gravi cond izioni.
La televisione riferisce che le vittime dell’attacco sarebbero tutte afghane e che cinque case sono
state distrutte dai missili. Come risposta, militanti talebani hanno attaccato in man iera sincronizzata
dei posti di polizia a Minrashah, Ameen, Colony e sulla Ghulam Khan Road. Non c’è stata nessuna
vittima. La polizia ha imposto il coprifuoco a Minrashah.


Creato Eatr, robot da guerra che può nutrirsi di carne: s’infiamma il dibattito sulla cyberetica

È dotato di un motore che per funzionare utililizza sostanze organiche.

Miami – (Ign) – Sul campo di battaglia i cadaveri dei caduti potrebbero essere il combustibile più
facile da utilizzare per questa nuova arma robotica che, per funzionare, utilizza biomassa. Le
società costruttrici smentiscono: è ‘vegetariano’. Ma la discussione sui limiti da dare a queste
macchine, che gli scienziati prevedono saranno presto in grado di fare scelte autonome, per evitare
conflitti etici è da tempo in corso.
Miami, 21 ago. (Ign) – I robot cui oggi siamo abituati al massimo imitano i cani o sono
aspirapolvere che scorrazzano per casa alla ricerca di briciole. Ma, sempre più spesso, ‘esseri
meccanici’ svolgono compiti complessi, magari in teatri di guerra, come accade in Iraq e
Afghanistan. L’ultimo arrivato tra i robot soldato, un veicolo da trasporto che si muove grazie ad
un motore a biomassa, ovvero che brucia sostanze organiche per funzionare, crea delle perplessità
nel mondo della cibernetica. Infatti, su un campo di battaglia il combustibile più comune per lui
potrebbe essere la carne umana. Continue reading


I militari a scuola. Il caso di Lecco

Dossier: la pace si fa a scuola?


Appello agli anarchici, ai libertari, agli antimilitaristi (ita-ing-deu)

Appello agli anarchici, ai libertari, agli antimilitaristi

Introduzione

Sull’importanza e la necessità di rilanciare la lotta
antimilitarista in Italia non crediamo ci siano dubbi. L’esercito
italiano ha le proprie truppe dislocate in ventuno paesi del mondo, il
territorio in cui viviamo è letteralmente cosparso di servitù militari
(basi NATO, USA, europee, italiane, postazioni radar, sottomarini
nucleari, centri di ricerca, fabbriche di armamenti, ecc.), l’industria
bellica italiana (Finmeccanica in testa) fornisce le proprie micidiali
armi agli eserciti e alle polizie di mezzo mondo, e ci stanno abituando
ad una crescente presenza di militari nelle città. Alla guerra esterna
corrisponde (economicamente e socialmente) la guerra interna:
condizioni di vita e di lavoro imposte sempre più con il terrore,
militarizzazione preventiva dei territori, repressione del dissenso.
Gli stessi dispositivi razzisti (deportazione di migranti, lager,
aumento delle pene per i clandestini, legalizzazione delle ronde, ecc.)
non sono separabili dal fatto che siamo in guerra. Continue reading