Category Archives: Generale

Catania-Fontanarossa per la guerra contro la Libia

di Antonio Mazzeo

C’è chi chiede più aerei, più missili e più bombe, chi vorrebbe lo sbarco dei marines e l’intervento delle forze terrestri. Tutti in ordine sparso, il coordinamento tra i comandi è scarsissimo e le divisioni in ambito NATO si fanno giorno per giorno sempre più evidenti. E alla fine, la “coalizione dei volenterosi” in guerra contro la Libia rischia di trasformarsi in un’armata Brancaleone alla nuova crociata del XXI secolo.
Ne sanno qualcosa le forze armate svedesi, tornate ad una missione militare in Africa dopo un’assenza di mezzo secolo (l’ultima volta si era trattato del Congo negli anni ’60). Dopo l’invio a Sigonella di otto caccia multiruolo JAS 39 “Gripen” (Grifone) e la partecipazione alle attività d’interdizione aerea nei cieli di Tripoli e Bengasi, finite le scorte di combustibile, la Swedish Air Force ha scoperto che i velivoli non sono omologati all’uso del carburante in dotazione agli aerei della marina e dell’aeronautica militare USA ospitati nella base aeronavale siciliana. Stop alle operazioni, dunque, e caccia a terra fino a quando non è stata trovata una soluzione d’emergenza. Le autorità italiane hanno consentito ad un aereo cisterna TP 84 (versione scandinava dell’aereo da trasporto C-130 “Hercules”) di utilizzare le piste dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa per rifornirsi di carburante presso la locale stazione Agip. Con buona pace degli attoniti passeggeri che s’interrogano sulla conversione alla guerra di quello che è il principale scalo siciliano e il terzo in Italia come volume di traffico. La Sicilia dunque sempre più trampolino di guerra alla Libia: agli attacchi dei reparti di volo USA e NATO erano già stati destinati Sigonella, Trapani-Birgi e Pantelleria. Adesso c’è pure Fontanarossa… Continue reading


Da Quirra

Un documento dalla lotta contro il poligono militare:

Scarica qui “atobiu”


I fiammiferi e le idee

 Al termine di una delle decine di perquisizioni eseguite in tutta Italia, il 6 aprile, su di un tavolo c’era il materiale sequestrato dalla Digos: una pila di giornali e volantini anarchici con sopra una scatola di fiammiferi. Una metafora variamente interpretabile.

Bruciamo le idee sovversive? Oppure le idee sovversive sono come il proverbiale fiammifero che può incendiare la prateria?

L’operazione repressiva che ha colpito le compagne e i compagni di Fuoriluogo, e che si è estesa a varie delle loro “frequentazioni non occasionali”, è indicativa dei tempi in cui viviamo.

Anni di iniziative, di assemblee, di presìdi, di manifestazioni, di occupazioni, di scontri con la polizia, di blocchi e diverse azioni anonime contro le strutture del dominio, della segregazione, della guerra diventano un’“associazione a delinquere” con tanto di capi e di sottoposti. Con l’arresto di sei compagni (uno poi rilasciato), le misure restrittive applicate ad altri sette e il sequestro di uno spazio di documentazione, la procura di Bologna non vuole solo far terra bruciata attorno ad alcuni anarchici, ma cancellarne la presenza e la minaccia.    Continue reading


Fuori la guerra dall’università

Venerdì 25 marzo presso il Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” della Facoltà di Scienze e Ingegneria dell’Università di Trento si è svolto l’Education Day, giornata dedicata alla presentazione dei corsi universitari e organizzata in stretta collaborazione con le maggiori aziende del settore. Questa serie di lezioni e incontri con docenti, ricercatori e manager è stata interrotta da un gruppo di antimilitaristi che hanno ricordato la sinergia tra ricerca universitaria, aziende produttrici di armi e guerre in corso. In particolare, attraverso una serie di interventi e in un testo distribuito, si è messa in evidenza la connessione del DISI (Dipartimento di Ingegneria e Scienze Informatiche) e di alcuni centri di ricerca ad esso collegati (Eledia Group, Rs Lab) con Finmeccanica. Nonostante la reazione stizzita di alcuni dei docenti coinvolti, in particolare di Fausto Giunchiglia, ordinario di Ingegneria e membro del comitato scientifico di Eurotech (azienda correlata a Finmeccanica), si è aperto uno spazio di discussione con alcuni studenti e ricercatori mettendo al centro le responsabilità di una ricerca scientifica sempre più al servizio di interessi privati e funzionale allo sviluppo di tecnologie che trovano applicazione in campo bellico.

Informare di queste responsabilità è un primo passo per scacciare la guerra dall’Università e dalle nostre vite.

Per maggiori informazioni sulle iniziative e su incontri di approfondimento: fuorilaguerradalluniversita@gmail.com

Leggi il volantino distribuito


Corteo a Bologna, il 16 aprile

Scarica il manifesto


Dossier sull’ENI

Scarica, stampa e diffondi il dossier sull’Eni: le sue malefatte, e le malefatte contro di lei. Da stampare preferibilmente su carta gialla, formato A3 fronte retro.


Roma, iniziativa contro Finmeccanica

Riceviamo e diffondiamo:

Finmeccanica meccanica di morte

Martedì 29 un corteo pubblico non autorizzato contro la guerra, partito da piazza Mazzini passa davanti alla sede di Finmeccanica in piazza Montegrappa, che viene colpita da lanci di vernice.
Nell’andarsene il corteo è stato rincorso e disperso dalla celere. Sei compagne ed un compagno sono stati fermati. Saranno rilasciati in serata con denunce a piede libero.
Le responsabilità di Finmeccanica, colosso del capitalismo italiano, sono enormi, i suoi affari grondano sangue.
I tornado italiani che bombardano la Libia sono di sua fabbricazione.
Le armi, i mezzi blindati, i carri armati e le armi di Gheddafi anche essi sono marchiati Finmeccanica.
Gheddafi stesso attraverso Unicredit possiede azione Finmeccanica. Dove c’è guerra questi assassini vendono armi ad entrambi gli schieramenti. Dove c’è guerra per loro c’è profitto.
L’attacco diffuso alle ditte, le imprese, gli enti di ricerca è una delle possibilità praticabili per tutti quegli antimilitaristi che hanno a cuore la distruzione di questa società e del suo sviluppo tecnologico, votato allo sfruttamento degli oppressi e al rafforzamento del dominio dei ricchi.
Contro la pace fatta di CIE, frontiere insanguinate, città militarizzate.
Contro la guerra e il suo business di morte. Contro Finmeccanica!

SOLIDARIETA’ TRA GLI OPPRESSI, GUERRA AGLI OPPRESSORI


Il 4 aprile, alle 18 a sociologia, Trento


Ipocriti e assassini: contro l’intervento militare in Libia

Dopo aver sostenuto, armato e finanziato Gheddafi per trent’anni, lo Stato italiano – qualche giorno dopo i festeggiamenti per il suo 150° anniversario – è entrato attivamente nella coalizione militare che sta bombardando la Libia.

Per “proteggere la popolazione civile”, ci dicono politici e giornalisti. La stessa popolazione che Gheddafi ha sfruttato, represso, rinchiuso e assassinato grazie ai soldi italiani e ai trattati con l’Italia.

Le bombe dei tornado italiani, come degli altri caccia alleati, non faranno altro che portare morte e distruzione. I “bombardamenti chirurgici” li abbiamo già visti in Iraq e in Serbia.

Lo scopo di questa guerra è l’accaparramento del petrolio libico, che l’insurrezione e la guerra civile rischiano di sottrarre alle potenze coloniali. Non solo. Un forte insediamento militare in Libia permette di far capire a tutti i popoli insorti nel Mediterraneo chi comanda e con chi vanno stabilite le alleanze. Continue reading


US AFRICOM e i Marines per la guerra contro la Libia

di Antonio Mazzeo

Washington annuncia la propria disponibilità a cedere a Francia e Gran Bretagna la leadership nella conduzione della guerra contro la Libia ma potenzia intanto il proprio dispositivo militare nel Mediterraneo. La forza anfibia di pronto intervento Bataan ARG salperà entro 48 ore dalla costa atlantica degli Stati Uniti d’America per raggiungere le unità navali già impegnate nelle operazioni di bombardamento contro il regime di Gheddafi. “La task force sarà attiva sin dalla prossima settimana”, ha affermato il portavoce del comando della II Flotta della marina militare statunitense. “La Bataan ARG opererà a supporto del piano d’intervento USA ed internazionale associato alla crisi in Libia ed è preparata a condurre missioni che vanno dalla presenza navale avanzata alle operazioni di sicurezza marittima, alla cooperazione di teatro e all’assistenza umanitaria”. Continue reading