Category Archives: Progetti di guerra messi a nudo

Ad Alenia la formazione dei piloti militari afgani

di Antonio Mazzeo

Il Comando generale dell’US Air Force affiderà ad Alenia North America, società controllata da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica), la formazione dei piloti e del personale addetto alla manutenzione dei velivoli da trasporto tattico C-27/G.222 che gli Stati Uniti stanno consegnando all’aeronautica militare afgana. Il contratto del valore di oltre 4 milioni di dollari prevede un anno di lezioni teoriche in aula, la formazione pratica e l’addestramento in volo dei piloti afgani e degli advisor statunitensi che saranno poi inviati a Kabul per operare con il personale dell’Afganistan National Army Air Corps (ANAAC). I corsi si terranno presso lo stabilimento Alenia di Capodichino (Napoli). Continue reading


L’assalto a Finmeccanica del colonnello Gheddafi

di Antonio Mazzeo

Cento milioni di euro per incamerare il 2% del pacchetto azionario di Finmeccanica, la holding che controlla le principali industrie del comparto militare, aeronautico e spaziale italiano. Li ha sborsati la Lybian Investment Authority (LIA), l’autorità governativa libica che gestisce i fondi d’investimento in numerosi settori, da quello immobiliare, petrolifero ed industriale alle grandi infrastrutture, al turismo e all’agricoltura, in Libia come all’estero. Ma la vera partita si giocherà nei prossimi mesi quando la LIA tenterà di acquisire perlomeno il 3% del capitale di Finmeccanica per imporre nel consiglio di amministrazione alcuni degli uomini più fidati del colonnello Gheddafi. Attualmente la soglia del 3% è superata solo dal nostro Ministero dell’Economia (la partecipazione è del 32,5%), ma dopo che il 21 gennaio 2011 la Capital Research and Management Company di Los Angeles ha ridotto la propria presenza dal 4,88 all’1,85%, l’authority libica è divenuta la seconda azionista di Finmeccanica, prima di Mediobanca che con l’1% circa del capitale controlla un terzo dei componenti del Cda. Continue reading


L’Europa avrà il suo Muro anti-immigrati

di Antonio Mazzeo

Pattugliatori, cannoniere e motovedette non saranno più sole nella guerra contro i migranti che bussano alle porte dell’Unione europea. Christos Papoutsis, ministro greco alla “protezione dei cittadini” ha annunciato in un’intervista alla Athens News Agency (ANA) che la Grecia pianifica la “costruzione di una rete divisoria ai confini con la Turchia per impedire l’ingresso di immigrati illegali”. La struttura presa a modello è quella del cosiddetto “muro della vergogna” realizzato in California, Arizona, Nuovo Messico e Texas lungo la frontiera con il Messico: la barriera greco-turca sarà lunga 206 chilometri e dotata di sofisticati sensori elettronici e strumenti per la visione notturna. Uomini armati di tutto punto presidieranno 24 ore al giorno il muro di lamiere e filo spinato con l’ausilio di veicoli terrestri ed elicotteri. Per chi riuscirà a superare la nuova trincea militare tra la “civile” Europa e l’ignoto universo del Sud ci sarà la deportazione in uno dei tanti campi-lager che popolano i centri di frontiera dell’Unione. Continue reading


Il grande affare USA dell’AGS di Sigonella

di Antonio Mazzeo
La militarizzazione del territorio e le minacce alla sicurezza dei siciliani sono inesauribile fonte di guadagno per una delle principali aziende del comparto militare statunitense. Spacciato dal ministro La Russa come importante occasione di sviluppo economico ed occupazionale, il nuovo sistema AGS di sorveglianza terrestre della NATO che sta per essere realizzato nella base di Sigonella, è invece l’occasione per trasferire enormi risorse pubbliche nelle casse di un consorzio industriale che vede in posizione dominante le statunitensi Northrop Grumman e General Dynamics.
Secondo fonti atlantiche, il programma AGS (Alliance Ground Surveillance) sarà un sistema integrato che consisterà di un segmento aereo e di uno terrestre, gestito da un NATO Force Command di 800 uomini, basato a Sigonella. L’AGS permetterà alla NATO di “eseguire la continua sorveglianza di vaste aree di territorio”, grazie all’utilizzo dei velivoli senza pilota “Global Hawk”, dotati di elevata autonomia (superiore a 30 ore di volo) ed in grado di volare fino a 60.000 piedi di altezza ed in qualsiasi condizione meteorologica. Nello specifico, i velivoli della Northrop Grumman saranno del tipo “Block 40” , equipaggiati con un sensore radar di sorveglianza del suolo (MPRIP Multi-Platform Radar Insertion Program) ed un sistema di trasmissione dati a banda larga. Continue reading


Vicenza è sempre più Africom

di Antonio Mazzeo
Dal dicembre 2008, il comando SETAF (Southern European Task Force) dell’esercito USA di stanza a Vicenza ha assunto il nome di US Army Africa, componente terrestre di Africom, l’organismo delle forze armate statunitensi che sovraintende a tutte le operazioni di guerra nel continente africano. Mentre proseguono i lavori per trasformare il vecchio scalo aeroportuale Dal Molin, la città di Vicenza rafforza il suo ruolo di base avanzata per la proiezione di Stati Uniti e alleati NATO in Africa, ospitando il principale centro di formazione strategica degli eserciti dei paesi africani (alcuni dei quali in testa nelle classifiche relative a crimini di guerra, violazione dei diritti umani e repressione di organizzazioni e movimenti sociali). Continue reading


Un miliardo di dollari per le nuove basi USA in Afghanistan

di Antonio Mazzeo
Erano 38.000 i militari USA in Afghanistan sino all’avvio della controffensiva di primavera nel sud del paese e in Pakistan. Per il Pentagono, l’obiettivo è però quello di trasferire nell’area di guerra altri 30.000 militari entro la fine dell’anno e 12.000 nel 2010. Una escalation senza precedenti che richiede la realizzazione in tempi brevissimi di infrastrutture di supporto per le nuove “brigate di combattimento”. L’US Army ha così richiesto lo stanziamento di 924 milioni di dollari per costruire “basi di proiezione avanzata”, alloggi per le truppe, scali aerei operativi, depositi di munizioni e carburante.
Una parte delle nuove infrastrutture militari sarà realizzata all’interno dell’aeroporto di Kandahar, dove sin dalle scorse settimane hanno preso il via imponenti lavori di scavo e movimentazione terra. Nello scalo dovrebbero sorgere diversi edifici da adibire a centri comando, caserme, alloggi ufficiali ed uffici. Si starebbero inoltre asfaltando ampie superfici di terreno da adibire a piattaforme per l’atterraggio di elicotteri e, entro il prossimo anno, a piste d’atterraggio e parcheggio per i velivoli da trasporto ed aviolancio “Lockheed C-130 Hercules” ed altri velivoli da guerra. I lavori sono coordinati da unità specializzate dell’esercito e della marina statunitense, tra cui il IV Battaglione d’Ingegneria appena trasferito dall’Iraq. Nell’intera regione verranno realizzate progressivamente altre infrastrutture più “leggere”. Continue reading


US Army Vicenza, Africom e il Rwanda: una lezione di cinismo

di Antonio Mazzeo
A Gabiro, 130 chilometri a nord-est della capitale Kigali, sorge la scuola di addestramento fanteria ed artiglieria delle forze armate del Rwanda. Fu aperta nell’aprile del 1994, il fatidico mese in cui un missile terra-aria abbatté l’aereo in cui viaggiavano Juvénal Habyarimana, presidente del Rwanda, e Cyprien Ntaryamira, presidente del Burundi. Con l’assassinio dei due capi di Stato, il Rwanda precipitò in una delle più sanguinose guerre civili della storia. E la scuola militare di Gabiro divenne uno dei principali centri operativi del “Rwandan Patriotic Front/Army”, l’esercito guidato dall’allora generale Paul Kagame, odierno presidente del Rwanda.
Nel presidio di Gabiro fu pure allestito un campo di prigionia per centinaia di militanti Hutu. Molti di essi, non ne uscirono vivi.
Da qualche tempo nella scuola di addestramento di Gabiro operano alcuni ufficiali di US Army Africa, il comando per le operazioni terrestri delle forze armate statunitensi nel continente africano che è stato insediato l’autunno scorso a Vicenza. I militari, congiuntamente ad un contingente dell’esercito britannico di stanza in Kenya, addestrano il personale delle forze armate ruandesi nelle tattiche d’intervento e “bonifica” di aree densamente abitate, quelle sperimentate in Afghanistan ed Iraq dalla 173^ Brigata aviotrasportata USA di Vicenza.
Non è questo l’unico intervento in terra africana del personale di US Army Africa. Continue reading


I parà USA di Vicenza in Afghanistan. Con blindati e velivoli senza pilota

di Antonio Mazzeo
Sarà la 173^ Brigata Aviotrasportata di stanza a Vicenza la punta di diamante della campagna d’autunno dell’esercito USA in Afghanistan. Lo ha confermato il Comando delle forze armate statunitensi in Europa a conclusione di una esercitazione tenutasi il mese scorso nelle colline di Hohenfels (Germania), a cui hanno partecipato 75 militari del Combat Team provenienti dalla base vicentina di Camp Ederle. Nello specifico, gli uomini hanno partecipato al primo corso per “operatori MRAP – Mine Resistant Ambush Protected”, i sistemi blindati che il Pentagono ritiene fondamentali per difendere le truppe da “attacchi terroristici”, imboscate ed esplosioni di bombe e mine. Per l’esercitazione di Hohenfels, sono stati trasferiti via nave dal Kuwait una quarantina di blindati leggeri MRAP utilizzati normalmente in ambienti urbani ed in operazioni antiguerriglia. La 173^ Brigata Aviotrasportata è stata la prima unità terrestre USA di base in Europa ad essere addestrata all’uso di questi veicoli. Un secondo ciclo di esercitazioni alla guida dei superblindati è previsto subito dopo il suo trasferimento in Afghanistan, in una località non ancora rivelata dal Pentagono. Continue reading


La Vicenza connection delle basi militari USA in Italia

di Antonio Mazzeo
A Vicenza, l’elite politica ed economica dominante ha le idee chiare. “Ormai la nuova base dell’esercito USA al Dal Molin si farà, meglio pertanto abbandonare sterili opposizioni e negoziare con il governo adeguate compensazioni finanziarie ed infrastrutturali” è il succo del pensiero dei promotori di quello che punta ad un nuovo “Patto” trasversale per la città di Vicenza. Una cascata di soldi e di cemento in cambio della trasformazione della città-gioiello del Palladio nella più grande postazione avanzata dell’US Army per le guerre in Africa, Caucaso e Medio oriente. Ma i legami tra il Pentagono e le grandi e piccole imprese vicentine del pubblico e del privato sono solidi e di antica data. Le milionarie commesse militari ne hanno rafforzato il potere economico e la capacità di penetrazione ideologica. Ed oggi esse controllano in posizione di oligopolio il business degli appalti e dei servizi nelle basi USA e NATO dal nord-est alla Sicilia. Continue reading


A Poggio Renatico il controllo delle forze aeree NATO in Europa

di Antonio Mazzeo
Entro il marzo 2010 la NATO affiderà alla base radar di Poggio Renatico (Ferrara) il controllo dello spazio aereo compreso tra l’Oceano Atlantico e il delta del Danubio e l’eventuale conduzione di raid dei cacciabombardieri alleati in quest’area. La decisione di potenziare ed estendere geograficamente le funzioni dell’infrastruttura militare italiana è stata resa nota a conclusione della conferenza annuale dei comandanti NATO della Regione Sud, tenutasi proprio a Poggio Renatico e a cui ha partecipato, tra gli altri, il generale dell’US Air Force, Maurice L. Mc Fann, comandante supremo della componente aerea dell’Alleanza Atlantica in Europa. Nel corso dei lavori, in particolare, è stata esaminata la nuova struttura dei Comandi aerei NATO che saranno riorganizzati in due soli CAOC (Combined Air Operations Center): Poggio Renatico, appunto, e quello di Larissa in Grecia che assumerà il controllo dell’area sud-orientale europea. “Si tratta del passaggio ad un dispositivo di difesa aerea ancora più integrata”, si legge nel comunicato emesso dalla NATO, “in cui il CAOC di Poggio Renatico sarà responsabile dell’Air Policing, la sorveglianza dello spazio aereo, incluso l’impiego dei velivoli intercettori, anche nei cieli di Portogallo e Spagna, oltre agli attuali paesi di Ungheria, Croazia, Slovenia, Albania e naturalmente Italia”. Sino ad oggi il controllo dello spazio europeo era attribuito a cinque centri operativi CAOC e Poggio Renatico seguiva prioritariamente le operazioni nei Balcani. Continue reading