Genova – 2 GIUGNO ANTIMILITARISTA contro il capitalismo, razzismo e fascismo

IL 2 GIUGNO VIENE RICORDATO IL REFERENDUM DEL 1947 ATTRAVERSO IL QUALE GLI ITALIANI ABOLIRONO LA MONARCHIA A FAVORE DELLA REPUBBLICA COSTITUZIONALE.
MA IL 2 GIUGNO NON SI RICORDA LA COMPROMISSIONE TOTALE DELLA MONARCHIA SABAUDA CON IL NAZI-FASCISMO, IN QUESTA DATA SI LASCIA INVECE SPAZIO ALLA PARATA MILITARE, ALLA CELEBRAZIONE DEL COLONIALISMO ITALIANO RIMASTO SEMPRE UGUALE A SE STESSO: FACCETTE NERE “AIUTATE”  A CASA LORO DA ESPORTATORI DI IMPERI PIUTTOSTO CHE DI DEMOCRAZIE. Continue reading


La Sicilia capitale mondiale delle telecomunicazioni militari USA

riceviamo e pubblichiamo: 

Dopo il MUOS di Niscemi, verrà realizzato in Sicilia un altro megacentro di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA. Il Dipartimento della Difesa ha infatti chiesto al Congresso degli Stati Uniti d’America l’autorizzazione alla spesa di 77 milioni e 400 mila dollari per costruire all’interno della stazione aeronavale di Sigonella una “infrastruttura di telecomunicazione a più piani che comprenda pure una facility per le informazioni sensibili e riservate (Sensitive Compartmented Information Facility – SCIF)”. Continue reading


La Bahri Yanbu non attracca a Genova. Sabotare la guerra è possibile.

Riportiamo qui di seguito il comunicato del CALP che spiega i motivi dell’agitazione portuale che sta avvenendo in questi giorni a Genova per impedire l’attracco della Bahri Yanbu:

CONTRO LA GUERRA, SENZA IPOCRISIE

Una nave carica di armi, la Bahri Yambu, è in arrivo nel porto di Genova. Grazie all’impegno e all’impulso di alcuni lavoratori del porto che hanno sollevato la gravità dei fatti, è in corso una mobilitazione contro l’arrivo della nave saudita e il suo carico. Una mobilitazione giusta e doverosa che dovrà porsi fino in fondo, e non solo a parole o a mezzo stampa, con quali mezzi raggiungere il proprio obiettivo: non far attraccare quella nave a Genova, bloccare il suo carico di morte! Continue reading


Iglesias – Sardegna: Bruciata la macchina di un allievo carabiniere

tratto da nobordersard:

I giornali riportano la notizia di un incendio doloso che avrebbe distrutto l’auto di un allievo carabieniere della caserma Trieste di Iglesias. Vergognoso come al solito il coro istituzionale che si è levato a difesa dell’arma, ma alcuni in modo non troppo velato hanno ammesso che il grande attaccamento di Iglesias alla caserma è in gran parte legato all’indotto che questa crea. Continue reading


Roma -Attaccate auto ENI Enjoy

tratto da roundrobin:

In una notte di fine Marzo abbiamo disposto materiale infiammabile e inneschi per incendiare 5 auto car sharing Eni Enjoy.
Attaccare lo stato e i suoi interessi neocoloniali senza indugi.
Solidarietà e vicinanza con gli/le arrestatx e gli/le indagatx per le Op. Scintilla e Renata.
Ai/alle prigionierx per le Op. Scripta Manent e Panico un saluto rosso fuoco.
A tuttx gli/le anarchicx reclusx e latitantx nel mondo, for


E l’isola di Lampedusa diventa sempre più avamposto NATO…

riceviamo e pubblichiamo:

Per anni è stata rappresentata come l’ultima frontiera dell’Unione europea e principale porto di sbarco per le imbarcazioni dei migranti in fuga dal continente africano, ma intanto segretamente Lampedusa è stata trasformata in una vera e propria piattaforma avanzata nel Mediterraneo delle forze armate nazionali, Ue e NATO. Antenne radar, centri di telecomunicazioni e per la guerra elettronica sono stati dislocati in ogni angolo dell’isola; continuo ed esasperante è il via vai di mezzi navali, elicotteri, caccia e aerei da trasporto; finanche Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere Ue, ha dislocato nello scalo lampedusano un grande drone per le operazioni d’intelligence anti-migranti.

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Da Sigonella in poi

riceviamo e pubblichiamo:

La base siciliana è stata trasformata in uno dei maggiori centri del pianeta per il comando e il controllo dei velivoli senza pilota. A partire dai droni spia a quelli killer, cosa rappresenta oggi Sigonella?

 Trump e Putin fanno sul serio? Siamo davvero tornati agli anni della Guerra fredda USA-URSS? Difficile rispondere, ma il “gioco” tra le due parti ha avuto l’effetto di rilanciare la corsa agli armamenti, primi fra tutti quelli nucleari, cancellando con un colpo di spugna i faticosi trattati contro la presenza dei missili atomici nel cuore dell’Europa. Di certo è che non c’è giorno ormai che non si assista alle provocazioni dei velivoli spia statunitensi alle frontiere occidentali della Russia, in Crimea e nel Mar Nero o alle segretissime sortite dei droni sui cieli dell’Ucraina e del Donbass.

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Giù la maschera

tratto da finimondo

Non faceva molto caldo quel giorno. Eppure il sole aveva brillato per tutto il giorno sulla capitale francese. Il 4 aprile 2019, alcuni uomini sono atterrati sull’asfalto di un qualsiasi aeroporto parigino. Venivano dalla Libia e avevano una missione: chiedere l’accordo di quello Stato per scatenare una vasta offensiva militare. Quegli uomini arrivati in tutta fretta erano emissari del maresciallo Haftar, capo dell’esercito nazionale libico (ANL). Parigi aveva dato il via libera. Qualche ora dopo, migliaia di soldati dell’ANL si sarebbero messi in marcia per conquistare Tripoli, la capitale libica nelle mani del governo di unità nazionale (GNA), riconosciuto dagli organismi internazionali come il «governo legittimo» di un territorio lacerato tra milizie, parlamenti, gruppi paramilitari, mercenari e jihadisti.

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Genova – Attaccati mezzi di Poste Italiane

tratto da roundrobin:

“Molti dei nostri sono morti, ma voi non avete potuto distruggere l’anarchia.
Le sue radici sono troppo profonde,
essa è nata nel seno di una società putrescente e che si sfascia,
essa è una reazione violenta contro l’ordine stabilito,
essa rappresenta le aspirazioni di libertà e di uguaglianza
che vengono a battere in breccia l’autoritarismo.
Essa è ovunque, il che la rende indomabile,
e quindi finirà per vincervi e uccidervi.”

Ravachol Continue reading


Trento – Volantino diffuso durante il corteo del 16 Marzo

Il testo che segue è il volantino che abbiamo distribuito al corteo del 16 marzo a Trento in solidarietà con i compagni arrestati. Crediamo utile diffonderlo perché sintetizza i ragionamenti fatti nelle varie iniziative di questi due mesi in risposta agli arresti del 19 febbraio. La natura del corteo del 16 marzo – e dei comizi anarchici che lo hanno preceduto – era ben riassunta dallo striscione di apertura: «Se sono “innocenti” hanno tutta la nostra solidarietà. Se “colpevoli”, ancora di più». Al di là delle modalità pratiche (un corteo tranquillo, con scritte, stencil, striscioni dalle impalcature e un po’ di vernice su banche, agenzie immobiliari e sulla Rai) e del dato quantitativo (oltre quattrocento persone in strada a Trento non si vedono spesso), l’aspetto per noi più importante è la stata la chiara difesa (nell’insieme e una per una) delle azioni di cui sono accusati compagne e compagni. Sul secondo striscione del corteo c’erano i nomi di tutti gli anarchici detenuti in Italia. Continue reading