Un antimilitarista in carcere

Da circa un mese Stefano, compagno di Torino molto presente alle iniziative NO TAV in Valsusa, si trova nel carcere di Ivrea, condannato a un anno e mezzo per delle scritte antimilitariste all’Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica) e attualmente detenuto per “interruzione di pubblico servizio nell’attività aeronautica”.

Non sappiamo in che senso delle scritte possano costituire “interruzione dell’attività aeronautica”. Daremo a breve informazioni più precise. Ciò che sappiamo, invece, è che l’Alenia è una delle aziende più importante del gruppo Finmeccanica, produttore industriale di morte. Se Stefano ha fatto solo delle scritte ha la nostra solidarietà, se ha cercato in qualche altra maniera di ostacolare il funzionamento di una fabbrica di armi ce l’ha ancora di più.

Stefano sarà processato il 24 febbraio alle ore 9,00 presso il tribunale di Torino. Per chi volesse spedirgli telegrammi, lettere o materiale (lui chiede in particolare ospuscoli su CIE, nano- e biotecnologie, lotte nel Delta del Niger), questo è il suo indirizzo:

Stefano Mangione

C.C. Corso Vercelli 165

10015 Ivrea (TO)


Guerra alla Libia con settecento super bombe italiane

di Antonio Mazzeo

“Le operazioni condotte nel 2011 sui cieli libici hanno rappresentato per l’Aeronautica Militare italiana l’impegno più imponente dopo il 2° Conflitto Mondiale”. È orgogliosissimo il Capo di Stato maggiore delle forze aeree, generale Giuseppe Bernardis. L’Italia repubblicana ha conosciuto i teatri di guerra dell’Iraq, della Somalia, del Libano, dei Balcani, dell’Afghanistan e del Pakistan, ma mai avevamo sganciato tante bombe e tanti missili aria-terra come abbiamo fatto in Libia per spodestare e consegnare alla morte l’ex alleato e socio d’affari Muammar Gheddafi. Una guerra record di cui però è meglio non andare fieri: secondo i primi dati ufficiali – ancora parziali – i nostri cacciabombardieri hanno martoriato gli obiettivi libici con 710 tra bombe e missili teleguidati. Cinquecentoventi bombe e trenta missili da crociera a lunga gittata li hanno lanciati i “Tornado” e gli AMX dell’Aeronautica; centosessanta testate gli AV8 “Harrier” della Marina militare. Conti alla mano si tratta di quasi l’80% delle armi di “precisione” a guida laser e GPS in dotazione alle forze armate. Un arsenale semi-azzerato in poco più di centottanta giorni di conflitto; il governo ha infatti autorizzato i bombardamenti solo il 25 aprile 2011 (56° anniversario della Liberazione) e la prima missione di strike in Libia è stata realizzata tre giorni dopo da due caccia “Tornado” decollati dall’aeroporto di Trapani Birgi.
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Asse militare tra Roma e Berlino con missili e droni

di Antonio Mazzeo

Sistemi missilistici e satellitari, apparati per le guerre elettroniche, bombe e munizioni “intelligenti”, aerei e velivoli terrestri senza pilota. Dal prossimo anno, piccole, medie e grandi industrie d’Italia e Germania avvieranno progetti congiunti di sviluppo dei più avanzati strumenti di guerra. Il 16 dicembre, è stato firmato a Berlino un accordo di collaborazione strategica tra la Federazione delle industrie italiane per la difesa e la sicurezza (AIAD) e la BDSV, l’omologa associazione tedesca del comparto militare. L’accordo che punta a promuovere la ricerca, la progettazione e la produzione di tecnologie belliche aerospaziali, navali e terrestri, è stato messo a punto dopo mesi di negoziati fra i rappresentanti dei ministeri della Difesa dei due paesi, con il supporto dei manager delle maggiori holding industriali. E segue di pochi giorni la lettera d’intenti firmata dai ministri della difesa, Giampaolo Di Paola e Thomas de Maizière, che prefigura, insieme ai nuovi progetti dei mercanti d’armi, una più stretta cooperazione operativa tra le forze armate italiane e tedesche.
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Repressione e controllo sociale: Selex Elsag a Milipol 2011

Selex Elsag, la nuova realtà industriale di Finmeccanica nata pochi mesi fa dalla fusione tra Selex Communications ed Elsag Datamat, ha preso parte a Milipol, il principale evento internazionale dedicato alle aziende internazionali che si occupano dello sviluppo di tecnologie per il controllo sociale, svoltosi presso il centro espositivo Paris Porte de Versailles, a Parigi, dal 18 al 21 Ottobre scorsi.

All’interno del proprio stand Selex ha presentato un sistema (S3I) capace di fornire in tempo reale immagini continue relative alle condizioni di sicurezza di una struttura, grazie all’integrazione di sensori, telecamere e software di controllo. Alcune grandi aziende che operano a livello internazionale, di cui non è stato fornito il nome, hanno dimostrato interesse per l’acquisto di questo tipo di sistema da utilizzare nella protezione delle proprie infrastrutture.

Selex ha presentato anche il prodotto PSS, una soluzione biometrica portatile per il monitoraggio e il controllo del territorio, sviluppata per le agenzie di sicurezza nazionale e per le forze di polizia, e il braccialetto elettronico ESSI&O (Electronic Surveillance System Indoor and Outdoor), un dispositivo di controllo che consente il continuo monitoraggio della presenza di un individuo all’interno di una determinata area.


Selex Elsag: contratto per le comunicazioni satellitari della N.A.T.O.

Selex Elsag (gruppo Finmeccanica) si è aggiudicata un importante contratto per il rinnovo dei sistemi e dell’infrastruttura per le comunicazioni satellitari della N.A.T.O.
L’azienda di Finmeccanica si occuperà di progettare, costruire, collaudare e mettere in esercizio gli aggiornamenti che permetteranno di garantire elevati livelli di capacità ed efficienza operativa. È anche prevista la creazione, in Belgio, di un nuovo stabilimento per le comunicazioni satellitari.
Le stazioni satellitari di terra ad antenna multipla in Belgio e in Italia, e i siti ad antenna singola in Turchia e in Grecia, verranno aggiornati grazie a nuove tecnologie.
Saranno inoltre effettuate attività di formazione e addestramento presso la scuola N.A.T.O. dei sistemi informatici e di comunicazione di Latina.
Phil Robinson, Senior Vice-President di Selex Elsag UK, ha dichiarato: «Il nostro team con base in Gran Bretagna guiderà un gruppo internazionale di fornitori specializzati per mettere a disposizione una capacità potenziata ma affidabile. Essa consentirà significativi risparmi e importanti benefici operativi per l’agenzia N.A.T.O. NC3A nelle sue attività di supporto alle operazioni militari dell’Alleanza in tutto il mondo».


Giornalino antimilitarista SA TIRIA

sa tiria 4, pagine 1 e 4

sa tiria 4, pagina 2 e 3


Strategie di contro-insurrezione

Complessa operazione aerea di tre UAV (aerei senza pilota) in Piemonte
Il 30 settembre scorso si è svolta la dimostrazione finale del progetto SMAT (Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio) FASE1 che ha visto, tra Cuneo-Levaldigi, Benevagienna e Torino, tre diversi UAV operare contemporaneamente e in modo integrato nello spazio aereo civile italiano, in missione di monitoraggio del terreno, decollando ed atterrando su un aereoporto civile. Per la prima volta in italia, l’ENAV e l’ENAC hanno concesso il permesso di volo da e su un’area civile.
Il progetto  SMAT FASE 1, a quanto dicono, ha lo scopo di studiare, sviluppare e testare un sistema complesso di sorveglianza del territorio e supporto delle operazioni a terra per la prevenzione delle catastrofi naturali, la gestione dell’emergenza e la protezione del territorio.
Fondamentale l’integrazione e il coordinamento in tempo reale dei sistemi aerei con le autorità e gli enti locali preposti (Protezione civile, Questura, Prefettura ). Il progetto SMAT FASE 1, cofinanziato dalla regione Piemonte con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) è stato sviluppato dall’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) costituita da Alenia Aereonautica, Selex Galileo, Altec, Politecnico di Torino, UNITO, Istituto Mario Boella e una serie di PMI piemontesi: Auconel, Axis, Blue engeneering, Digisky, Envisens e altri.


Sigonella, capitale degli aerei senza pilota USA

di Antonio Mazzeo

Aerei senza pilota a gogò per la base Usa di Sigonella. Dopo l’utilizzo come avamposto per le missioni d’intelligence e bombardamento in Libia dei famigerati droni delle forze armate degli Stati Uniti d’America, dal prossimo anno l’infrastruttura siciliana sarà una dei principali centri al mondo per il comando, il controllo e la manutenzione dei velivoli telecomandati “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper”.
È quanto rivelato dal programma delle costruzioni militari di US Air Force per l’anno fiscale 2012, in via d’approvazione dal Congresso. Con codice 141-454 UAS SATCOM Relay Pads and Facility, il piano prevede la spesa di 15 milioni di dollari per installare a Sigonella un sito fornito di antenna, ripetitori e generatori di potenza per supportare le telecomunicazioni via satellite (SATCOM) del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System – UAS) e assicurare “lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione” dei droni (una ventina solo del tipo “Global Hawk”). “Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, attrezzature e macchinari con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologia”, è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. “Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari”. Continue reading


Il radar anti-migranti nell’inferno di Melilli-Augusta-Priolo

di Antonio Mazzeo

L’ultimo regalo della ex ministra Stefania Prestigiacomo agli abitanti del triangolo della morte Melilli-Augusta-Priolo, l’area a più alto rischio ambientale di tutto il Mediterraneo. Si tratta di uno dei radar acquistati dalla Guardia di finanza in Israele per far la guerra ai migranti, lo stesso che era stato installato nella riserva naturale del Plemmirio, Siracusa, e poi smantellato per non deludere i concittadini-elettori della prima donna dei berlusconiani doc di Sicilia, fortemente preoccupati per le sue potenti emissioni elettromagnetiche.

“Lo trasferiremo da un’altra parte, lontano dai centri abitati”, aveva annunciato la Prestigiacomo. Detto e fatto. Adesso il radar anti-migranti si mostra in tutta la sua pericolosa grandezza puntando al Golfo di Augusta, in cima ad una collina calcarea di località Cugnicello Palombara, nel comune di Melilli, all’interno di quella che sino al 2000 era una delle più importanti stazioni per le telecomunicazioni della Marina militare e delle forze Usa e Nato. Continue reading


Giornalino antimilitarista SA TIRIA

sa tiria 3, pagine 1 e 4

sa tiria 3, pagine 2 e 3