Monthly Archives: Dicembre 2015

Lecce: Lacrime selettive

Tratto dal numero 4 di Brecce foglio aperiodico murale di Lecce.

Tanta gente si è riversata per le strade, la domenica del 15 novembre, per esprimere solidarietà alla Francia, scioccata dalla furia terroristica di fondamentalisti islamici, e Lecce non ha fatto eccezione, portando in piazza alcune centinaia di persone in una manifestazione organizzata dal PD, dai maggiori sindacati e dalle amministrazioni comunali. Circondati da gente sensibile, gli organizzatori non avranno mancato di condannare la strage e commuoversi per le vittime, tutte cose degne se non fosse che hanno perso di vista un fatto. Che i morti, per loro, non sono tutti uguali. Continue reading


Al regime liberticida del Bahrain cooperazione e armi italiane

Tratto da antoniomazzeoblog.blogspot.ch

 

Dopo Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Qatar, il complesso militare industriale italiano trova un nuovo partner tra i sovrani e gli emiri del Golfo. L’azienda Selex ES (Finmeccanica), produttrice di sistemi di puntamento, componenti elettroniche e radar, ha firmato un contratto di oltre 50 milioni di euro con la Royal Bahrain Naval Force, la marina militare del Regno del Bahrain, per l’ammodernamento di sei unità navali. Il programma di aggiornamento avrà una durata di cinque anni; Selex ES fornirà inoltre i servizi di formazione e di supporto post vendita. Continue reading


Distr(a)zioni

Tratto da Finimondo.org

«L’inconscio si vendica di notte»
Louis Scutenaire

Bruxelles, la capitale d’Europa, è una città sotto assedio. I soldati — mitra spianati, dito sul grilletto — la pattugliano giorno e notte.
D’ora in poi chiunque sia animato da cattive intenzioni, non solo da quelle inneggianti alla guerra santa, deve imparare a camminare per le strade rasentando i muri a testa bassa. La vita nel centro di questo paese, che è anche il centro politico del vecchio continente, deve scorrere in maniera tranquilla, normalizzata, pacificata. È l’obiettivo di ogni sorveglianza, il senso stesso della pace sociale: nulla deve accadere. Continue reading


Stato d’emergenza e pedagogia della paura a Bruxelles

Tratto da Radiocane

Che cosa è accaduto a Bruxelles con la proclamazione dello stato d’emergenza “decretato” dagli attentati di Parigi? Militari a pattugliare le strade, mezzi pubblici sospesi e divieti di manifestare; provvedimenti legittimati non già da misure politiche, bensì da atti “amministrativi”, com’è d’altra parte consueto osservare nelle odierne modalità di governo dei territori e delle popolazioni. Della situazione creatasi in Belgio nelle settimane passate, ci siamo fatti raccontare da due compagni di Bruxelles.

Per ascoltare:


Francia: Stato di Emergenza – Sulla “assignations à résidence”

Tratto da inform-azione.info

Scriviamo questa sintesi per condividere alcuni fatti successi negli ultimi giorni in Francia. Varebbe la pena fare uscire queste informazioni anche in Italia.

Come ben sapete, lo Stato di Emergenza è stato dichiarato in Francia poche ore dopo gli attentati di venerdì 13 novembre. Dopo aver permesso più di 1800 perquisizioni e più di 300 arresti arbitrari, le leggi d’eccezione vengono oggi utilizzate contro i movimenti, contro i compagni e particolarmente contro chi si stava organizzando (secondo la polizia) in vista delle proteste contro la Conferenza Mondiale sul clima che avrà luogo a Parigi tra il 29 novembre e il 12 dicembre (la famosa Cop21).

Questa ultima novità non costituisce una sorpresa. La stragrande maggioranza delle perquisizioni contro i cosiddetti “islamici radicali” non ha portato a nessuna scoperta di armi o esplosivi, e non era quello l’obiettivo. Ha permesso di fare regnare un clima di terrore nelle banlieues francesi, attacandosi in priorità ai giovani di origine nordafricana. Ha permesso sopratutto di dare un’impressione di efficienza del governo e di risposta immediata a “un’atto di guerra” per riprendere le parole del presidente Hollande. Come confessava un poliziotto in un’intervista, si tratta inanzitutto di “un’operazione di comunicazione”. Ora tocca a chi è attivo nei movimenti sociali essere trattato come un “terrorista”, perquisito di notte, confinato nella sua casa e inquadrato nella stessa categoria degli assassini del 13 novembre.

A Parigi, Rennes, Rouen et Lyon, delle perquisizioni hanno avuto luogo, eseguite in modo particolarmente duro nel caso di Rennes (porte distrutte, fucili a pompa puntati in faccia, compagni lasciati a terra ammanettati durante tutta la perquisizione, etc.). Vari divieti di andare a Parigi e almeno 24 “assignations à résidence” fino al 12 dicembre sono stati communicati a dei militanti descritti dalla polizia politica come “appartenanti all’ambiente ecologista radicale”.

Un comunicato delle persone “assignées a résidence” a Rennes si può leggere qui [in lingua francese].

L’assignation à résidence comporta:

-⁠ l’obbligo di stare a casa 12 ore al giorno, dalle 19 alle 7
-⁠ l’obbligo di firmare 3 volte al giorno in questura
-⁠ il divieto di lasciare la propria città

Ricordiamo che nessuna autorità giudiziaria interviene in questi casi. L’arbitrio della polizia politica (DGSI, Direction générale de la sécurité intérieure et SDAT, Sous-direction antiterroriste) è totale. Una grande parte delle pseudo “informazioni” che giustificano queste misure si rivelano pura invenzione (participazione a dei cortei a cui le persone non hanno partecipato, precedenti inventati, etc.)

Ricordiamo anche che tutti i tentativi di contestare in tribunale questo tipo di misure sono stati per ora respinti, e che una persona che non ha potuto firmare una volta al commissariato (essendo il comissariato chiuso per lavori quel giorno) è già stata condannata a 6 mesi di carcere.

Di fronte a questa situazione più che preoccupante, alcuni voci iniziano a farsi sentire. Domenica scorsa, un corteo in sostegno ai migranti si è svolto a Parigi nonostante il divieto. […]
Per ulteriori informazioni, le fonti disponibili sono:

– L’observatoire de l’Etat d’urgence (Osservatorio dello Stato di Emergenza) sul sito di Le Monde, aggiornato quotidianamente:

http://delinquance.blog.lemonde.fr/

-⁠ i vari siti di informazione militanti

*paris-⁠luttes.info per le informazioni su Parigi e la sua regione
*rebellyon.info per le informazioni su Lione e la sua regione
*lundi.am, che contiene articoli di fondo e riflessioni più “teoriche”, sempre di parte
*anticop21.org, sito della mobilitazione contro la Cop21
*marchesurlacop.noblogs.org, sito delle varie marcia contro la Cop21

– il sito de La Quadrature du Net, organizazzione di difesa delle libertà sulla rete:
https://wiki.laquadrature.net/%C3%89tat_urgence/Recensement

[…]


Firenze: Chi semina guerra…

Volantino diffuso negli ultimi giorni a Firenze:
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Bergamo: Le lacrime agli occhi accecano

LE LACRIME AGLI OCCHI ACCECANO
Sulla metrica del lutto e lo Stato di emergenza

Opuscolo uscito a Bergamo sui fatti di Parigi.

Per scaricare l’opuscolo: Le lacrime agli occhi


Sui fatti di Parigi: E’ troppo tardi per l’ipocrisia

E’ troppo tardi per l’ipocrisia
A proposito dei fatti di Parigi


“Gli oppressori e i soverchiatori sono responsabili non solo del male che infliggono agli oppressi e ai soverchiati, ma anche dell’odio che infondono nei loro cuori”.

A. Manzoni, I promessi sposi

Si potrebbe sintetizzare così, con le parole del tutt’altro che rivoluzionario Manzoni, il nostro giudizio sui tragici fatti di Parigi.
Ragazzi nati e cresciuti nelle periferie che forse, fino a qualche anno fa, non avevano mai letto le sure del Corano, sono disposti a darsi e a dare la morte per un nuovo Califfato islamico. La categoria del “fanatismo religioso” da sola non spiega davvero nulla.
La spiegazione di una violenza furiosa e indiscriminata non va cercata nel Cielo delle promesse, ma sulla Terra delle umiliazioni. Continue reading