Monthly Archives: Aprile 2018

Brema: Incendio doloso nell’area della ditta OHB

Tratto da contrainfo

21 febbraio 2018:

Fuoco e fiamme all’industria bellica tedesca

Ci dichiariamo solidali con il progetto rivoluzionario Rojava nel Kurdistan e con la difesa dello stesso. Con la nostra azione ci collochiamo contro la guerra d’aggressione turca contro Afrin. Incitiamo al sabotaggio dell’industria bellica tedesca!

Nella notte dal 20 al 21 febbraio 2018 abbiamo compiuto un attentato incendiario sul terreno di OHB a Brema. OHB primeggia nella tecnica spaziale. La ricerca e la produzione militare è l’affare principale di OHB. Un grande ordine viene attualmente dal servizio segreto estero tedesco BND. Per il quale OHB sta producendo un satellite spionaggio.
La responsabilità per le guerre e le crisi del mondo è spesso esattamente qui.

Fuoco e fiamme all’industria bellica tedesca!
Saluti solidali nel Wendland!

Fonte: Indymedia


Afrin e Wall Mapu: Leonardo specializzati in pulizia etnica

Tratto da roundrobin.info

La guerra è senza dubbio il primo tra gli strumenti utilizzati da stati e multinazionali per ottenere il dominio sulle terre, il controllo e la prevaricazione dei popoli e del vivente in generale.

Un processo che storicamente vede le banche rivestire una parte da protagonista, sia come finanziatrici e sostenitrici dei conflitti bellici che come prime beneficiarie di quello che è un business condotto sulla pelle delle persone.
Tra le più conosciute Unicredit e Deutsche Bank, si fa spazio la banca Valsabbina(presente sopratutto in Lombardia e Veneto) che veste un ruolo centrale nell’esportazione di armi all’estero, in buona parte destinate ad armare le milizie di Erdogan.

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Sardegna: Fuori i militari dall’università


Aggiornamenti sulla due giorni in Sardegna contro RWM

LA DUE GIORNI E’ INIZIATA CON UNA SERA DI ANTICIPO!!

VISTO L’AFFLUSSO DI COMPAGNI E COMPAGNE DA FUORI CAGLIARI ABBIAMO OCCUPATO POCHE ORA FA L’EX CAVA DI MONTE URPINU.

CHI VOLESSE ARRIVARE GIA’ DA STASERA E’ IL BENVENUTO. ALLE NOVE CI SARA’ LA CENA.

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Svizzera: Visite al Rheinmetall

Tratto da RoundRobin :

Oggi (mercoledì 4 aprile) hanno avuto luogo a Zurigo e a Berna delle azioni di fronte agli stabilimenti di produzione della Rheinmetall, azienda tedesca di armamenti. A Zurigo tre persone sono state arrestate per un breve periodo e altre sono state controllate. È stato distribuito il seguente volantino:

La Turchia bombarda, Rheinmetall profitta

Da quando il 20 gennaio scorso lo Stato turco ha iniziato la sua guerra di aggressione ad Afrin, vengono impiegati anche armamenti europei. L’azienda Rheinmetall gioca un ruolo importante a riguardo. La fornitrice a livello mondiale di piccole parti di armamenti produce per esempio componenti del Leopard-2-Panzer, il quale tra il 2006 e il 2011 è stato impazientemente acquistato dal governo turco. Il materiale del principale esportatore tedesco viene attualmente impiegato dall’esercito-NATO-turco nel suo attacco all’avanzato progetto in Rojava. Ora Rheinmetall, spinta dal governo turco, dovrebbe ammodernare circa 100 panzers. Non è quindi un caso che le azioni della Rheinmetall siano attualmente a un livello record. Il conto è semplice: Dove cadono le bombe e marciano gli eserciti, l’industria degli armamenti ne trae profitto!

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Mostra sugli interessi dell’ENI e della politica italiana in Africa

Qui sotto il pdf dove scaricare la mostra:

pannelli


Milano: ATTACCHIAMO I PADRONI (prima gli italiani): assemblea pubblica e corteo contro ENI, devastazioni e guerre

Attacchiamo i padroni (prima gli italiani)
Guerra all’esterno e militarizzazione della società segnano sempre di più il nostro presente. Per mantenere pacificate le “retrovie” mentre governi e multinazionali si lanciano nel saccheggio dell’Africa come prolungamento della loro concorrenza in Europa, i padroni soffiano sul vento razzista della guerra fra poveri. Vento che alimenta la proliferazione dei gruppi neofascisti, sempre più legittimati e protetti.

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Cagliari: Scritte contro la CISL

Tratto da nobordersard

I giornali di oggi riportano la notizia di un imbrattamento alla sede della CISL di via Ancona a Cagliari.

Imbrattata di vernice la targa e l’insegna e una scritta “CISL COMPLICI RWM”. I vari giornali individuano nelle posizioni prese negli ultimi tempi da Confindustria e CISL, nei confronti dei lavoratori RWM, il motivo dell’attacco. Da mesi infatti i sindacati difendono i lavoratori e il lavoro offerto dalla fabbrica domusnovese, e la posizione è stata nuovamente ribadita proprio ieri dal segretario generale del sindacato Marco Nappi: “Sto a prescindere da questi atti vandalici con i lavoratori e il lavoro. Sono contro le guerre ma so anche che la responsabilità è di chi le fa esplodere e non di chi le fabbrica”. Gavino Carta, segretario regionale della Cisl sarda , spiega ancora meglio le posizioni del sindacato: “La Cisl difende il lavoro non l’attività e credo sia ingeneroso scaricare le responsabilità sul sindacato”.

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I flussi si spostano, la militarizzazione resta

Tratto da hurriya.noblogs.org

Tratto dall’ultimo numero di Nunatak – Rivista di storie, culture, lotte della montagna che ringraziamo per averci risposto.

I flussi si spostano, la militarizzazione resta

Achtung

Con l’arrivo dei militari francesi nel sud delle Alpi Marittime, durante l’estate 2016, una parte dei flussi migratori si è spostata più a nord, interessando altre vallate delle Alpi occidentali. Ma il controllo della frontiera, nella zona compresa tra Fanghetto, dal lato italiano, e Breil e Sospel, dal lato francese, è rimasto pressoché totale, impegnando centinaia di militari della Legione Straniera, della Gendarmerie, della Police Nationale, della PAF. I controlli si effettuano sulle principali strade di comunicazione, con la richiesta di aprire il vano bagagli a ogni vettura in transito. Pattugliamenti, rilevamenti termici e appostamenti sono predisposti anche sui sentieri e lungo i corsi dei fiumi.

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Il tramonto del machiavellismo

Tratto da finimondo.org

Il tramonto del machiavellismo

Georges Henein
Le luci delle grandi città sono troppo docili. Sono sempre pronte a spegnersi al primo ordine. Così avvenne in un crepuscolo del settembre 1939. Degli uomini percorrevano le strade e passarono una mano di scuro sui lampioni. Fu come se le metropoli dell’occidente si vestissero a lutto, in una brusca e malefica vedovanza.