Riceviamo e pubblichiamo questo testo di Antonio Mazzeo, insegnante in una scuola superiore di Messina, pacifista e antimilitarista. Pubblichiamo il suo comunicato perché quello che sta succedendo a lui è una cartina di tornasole di come la scuola italiana si stia sempre più avvicinando al mondo militare, e di come l’opposizione alla guerra sia repressa in ogni sua forma. Noi non condividiamo le sue conclusioni politiche e non siamo dei pacifisti, rispettiamo però il suo lavoro di controinformazione e la sua tenacia nella lotta a tutte le guerre ed ad un mondo basato sulla guerra e sfruttamento.
“Aver più volte denigrato l’operato di codesta istituzione scolastica, screditando la figura dirigenziale e danneggiando l’immagine il decoro della scuola sui social networks”. Queste le motivazioni della contestazione di addebito e avvio del procedimento disciplinare nei miei confronti da parte della dirigente dell’Istituto Comprensivo “Cannizzaro-Galatti” di Messina, dove insegno ininterrottamente da 34 anni. Un’accusa grave, che mi ferisce dolorosamente, scaturita dalle mie prese di posizioni in una lettera aperta alla dirigente e in successivi articoli giornalistici, relativamente all’adesione (mai formalizzata dagli organi collegiali) all’evento-progetto “Studenti e Militari uniti nel Tricolore” che la Brigata Meccanizzata “Aosta” dell’Esercito italiano, reparto d’elite e di pronto intervento NATO negli scacchieri di guerra internazionali, ha promosso in alcuni istituti scolastici della provincia di Messina.