Monthly Archives: Ottobre 2019

Tre comunicati in solidarietà agli indagati dell’ “Operazione Lince”

Zustissa mala

Ki sa zustissa est mala è una sorta di avvisaglia, un eco che abbiamo sempre sentito dai nostri avi fino ai giorni nostri. La storia della nostra terra è piena di episodi che certificano la valenza di questo modo di dire e di pensare; rappresaglie, pestaggi e arresti hanno sempre dimostrato la prepotenza dello Stato, il suo tallone di ferro sulle popolazioni e le sue modalità di attacco e di difesa, usando la divisa e i suoi burocrati come dei veri e propri devastatori sociali. I nostri paesi sono pieni di episodi dove sa zustissa mala ha cercato di instaurare il suo dominio, spesso riuscendoci, ma altrettanto spesso rimanendo nella difensiva, accusando i colpi e arretrando di malavoglia, ed è in questi casi che nasce la logica vendicativa dello Stato, costruendo i suoi percorsi, accentuandone la sua malvagità. Negli ultimi mesi i suoi artigli si sono stretti su delle lotte più rappresentative degli ultimi tempi, quella dei pastori e di chi ha partecipato solidalmente con loro, e quelle cosi dette antimilitariste, che erano riuscite, in parte, Continue reading


Cagliari – iniziativa contro il comando militare in solidarietà agli antimilitaristi indagati

Sabato 21 Settembre a Cagliari un folto gruppo di antimilitaristi si è radunato in un presidio sotto il comando militare di via Principe Amedeo, dando vita successivamente ad un corteino per le vie del centro. Il presidio era stato chiamato perché appena due giorni prima si è scoperto che la Procura di Cagliari ha chiuso le indagini nei confronti di 45 persone per fatti riguardanti il ciclo di lotte antimilitariste degli anni 2014-2017. Nell’indagine compaiono quaranta persone indagate per fatti specifici riguardanti cortei e campeggi mentre su cinque persone grava anche l’accusa di 270bis.
Il corteo, aperto dallo striscione “contro le basi azione diretta”, ha percorso qualche via del centro ribadendo piena solidarietà agli indagati e in difesa delle pratiche che con questa indagine vengono colpite.


Regno Unito, Bristol: Attaccate cisterne di carburante aereo

Tradotto da AnarchistsWorldWide

Nel cuore di Easton, accanto ad una scuola, in un’affollata area residenziale compresa fra una stazione ferroviaria e un’autostrada, si trova sufficiente carburante aereo da causare un’enorme esplosione. Questo carburante contiene più di 2000 diverse sostanze chimiche: una volta incendiato, si rivela ben più distruttivo della benzina e può bruciare molto più a lungo. A Bristol se ne trovano sei cisterne bianche, lunghe 18 metri ciascuna.
Veniamo spesso etichettati come “terroristi”, ma se lo fossimo, allora… boom! Ciao ciao! Invece, abbiamo deciso di attaccare queste cisterne con della vernice blu scuro.
Nel compiere questo piccolo atto di ribellione speriamo di evidenziare la loro esistenza ed il pericolo che rappresentano. Questo scherzo è stato fatto anche per aggiungersi al dibattito e alle campagne in atto rispetto all’espansione dell’aeroporto di Bristol. La grossa quantità di carburante aereo è mantenuta come scorta in caso di carenza nell’aeroporto. La realtà è che l’esistenza di queste cisterne mette a rischio ogni giorno le vite di molte persone, soltanto per far sì che le compagnie possano proseguire nei loro affari come hanno sempre fatto, a qualsiasi costo. Continue reading


Germania, Brema: attacco incendiario ad un mezzo del Bundeswehr (forze armate tedesche)

Tradotto da: AnarchistsWorldWide

Disarmo notturno nel centro di Brema!

Sappiamo che l’unica cosa più forte del bisogno di libertà è l’odio contro coloro che portano via i nostri compagni. La Stazione Centrale di Brema è stata potenziata con 52 nuove telecamere ad alta risoluzione ed una nuova grande stazione di polizia. Le persone che non rientrano nell’immagine pulita del consumatore o del lavoratore pendolare vengono molestate, criminalizzate e represse dalla polizia. Anche con l’alleanza rossoverde [NDT: si fa riferimento alla coalizione fra socialdemocratici e partito verde in Germania] la presenza poliziesca continua ad aumentare. Questa non è una coincidenza. Ci si aspetta che ci abituiamo alla presunta forza del potere regolatore dello Stato, alla vista di poliziotti ben equipaggiati e pesantemente armati. Ci si aspetta che percepiamo la presenza delle uniformi, siano esse polizia di stato, vigilanza privata, soldati o poliziotti come qualcosa di normale. Normale come le pubblicità delle forze armate tedesche (Bundeswehr) assassine e fasciste che ci circondano ogni giorno. Dovremmo lasciare agli sbirri un sacco di spazio nelle nostre teste per consentire il massimo del controllo e della disciplina delle nostre vite. Continue reading


Genova: incendiato veicolo ENI

Da: Anarhija

30 luglio 2019

“Noi attacchiamo solo per noi stessi, per fare e rifare un’esperienza intima del rifiuto di questo mondo. Il senso e la consistenza delle nostre vite emergono solo in questi pochi secondi”[1]

Il principale motivo che ci spinge a metterci in gioco, in prima persona, senza farci mettere le spalle al muro dalla paura delle possibili conseguenze repressive, è la consapevolezza che non siamo liberi. Anche se fuori dalle mura di uno schifosissimo carcere, viviamo in un mondo realisticamente paragonabile ad una galera a cielo aperto. Le catene che indossiamo sono in parte accettate come normali necessità, dai più sono percepite alla pari, se non ancora più indispensabili, dei bisogni fisiologici, vedi l’utilizzo di computer, smartphone, mezzi di trasporto… Queste catene ci vengono imposte dall’alto di quello che si rivela sempre più somigliante al “grande fratello” di Orwell. Chi governa sa benissimo di aver svolto un notevole lavoro in termini di distrazioni di massa, bisogni indotti e confusione architettata ad arte per far sì che anche gli oppressi puntino ad essere oppressori, individuando il nemico in chi si trova nel gradino più in basso. Continue reading


Turchia: attacchi del HBDH contro lo Stato e l’esercito turco

L’ HBDH (Peoples’ United Revolutionary Movement, Movimento Rivoluzionario dei Popoli Uniti), è un movimento nato nel 2016 dall’alleanza fra diverse organizzazioni di stampo comunista, socialista, rivoluzionario, curde e turche, con l’obiettivo di combattere il partito nazionalista AKP ed il regime fascista e autoritario instaurato dal suo principale esponente, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. L’HBDH ha portato a termine svariati attacchi contro il regime, le sue articolazioni e i suoi sostenitori: riportiamo qui di seguito le rivendicazioni di alcuni attacchi avvenuti nel corso degli ultimi mesi.

[tradotto da svariati articoli pubblicati su: AnarchistsWorldWide]

30 luglio 2019. Konya, Turchia: Unità di Vendetta del HBDH attaccano una fabbrica di armi del distretto di Beyşehir Continue reading


Germania: Feministische Autonome Zellen (Cellule Femministe Autonome). Perché la notte ci appartiene

Da insuscettibile di ravvedimento

Because the night belongs to lovers,
Because the night belongs to us
– Patti Smith

Da qualche tempo osserviamo con preoccupazione la direzione in cui le lotte emancipatorie nei paesi di lingua tedesca si sono spostate negli ultimi anni. Noi, persone che sono state politicizzate all’interno di queste strutture negli ultimi anni, da allora abbiamo sentito un senso sempre crescente di responsabilità nella direzione dei nostri gruppi e movimenti. Allo stesso tempo, abbiamo sperimentato che le preoccupazioni e le paure personali su cosa dovremmo fare della nostra vita e su come dovremmo affrontare, ad esempio, le pressioni economiche e repressive, non sono state o non sono adeguatamente intercettate da queste stesse strutture. La nostra fiducia nella responsabilità della sottocultura radicale di sinistra vacillò. Le crisi personali hanno coinciso con quelle che abbiamo visto come carenze strutturali e come dubbi sulle nostre connessioni e sul “movimento”:
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