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Lecce: Cineforum sulla prima guerra mondiale: “Il leone del deserto”

Tratto da roundrobin.info

Cineforum sulla prima guerra mondiale “Dov’é la vittoria” alla Biblioteca Anarchica Disordine via delle Giravolte 19/a Lecce, da giovedì 6 dicembre con “E johnny prese il fucile” e per i due giovedì successivi con “Il leone del deserto” e “Uomini contro”

Almeno 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti e mutilati, tra militari e civili, secondo le stime più ottimistiche. Questo si sono trovati a celebrare, lo scorso 11 novembre a Parigi, oltre 70 capi di Stato e personalità politiche di tutto il mondo.
I massacratori di oggi si sono riuniti per celebrare i massacri compiuti ieri dai loro predecessori, tacendo su quelli che loro stessi oggigiorno continuano a perpetrare in giro per il mondo. Hanno commemorato una delle più grandi carneficine di tutti i tempi tra un pranzo di gala e una stretta di mano, perché in fondo le guerre interessano questi assassini in doppiopetto solo in termini di potere, in termini economici e di gestione delle frontiere, che in passato erano interessati ad ampliare, ed oggi a sorvegliare attentamente. Ma quando questa gente parla della prima guerra mondiale non fa altro che riempirsi – è il caso di dire! – la bocca di un cadavere, perché a subirla nella propria carne furono milioni di proletari arruolati in maniera coercitiva e le popolazioni civili costrette a subirla passivamente, proprio come accade oggi per mano di un manipolo di assassini prezzolati ben remunerati, perché nonostante il cambiare dei tempi e delle epoche il ruolo del soldato resta sempre e soltanto uno:
uccidere


Trento: Due incontri contro le frontiere e il loro mondo

Due incontri
CONTRO LE FRONTIERE E IL LORO MONDO
 
Martedì 11 dicembre, CONTRO IL DECRETO SICUREZZA 
Il decreto Salvini è un atto di guerra verso tutti gli sfruttati. Lo Stato ed i padroni Italiani, mentre soffiano sul fuoco della guerra fra poveri, rendono tutti più ricattabili, trasformano con un tratto di penna migliaia di persone in “clandestini”, rafforzano il circuito di detenzione amministrativa per gli stranieri, affinano gli strumenti di repressione delle lotte (quattro anni di carcere per un’occupazione, dodici per un blocco stradale) e, con la propagandata “difesa delle frontiere”, espandono i loro interessi coloniali sulla sponda africana e nel Mediterraneo. Un incontro per ragionare assieme sul decreto sicurezza appena approvato e sui modi per contrastarlo.
 
Mercoledì 19 dicembre, Presentazione di ‘TRAME: SFILARE IL TESSUTO DEL MILITARISMO’
Un opuscolo di analisi del territorio vicentino come un “fronte di guerra”, da cui la guerra viene diretta, coordinata, monitorata, insegnata, grazie a siti militari, istituti di formazione del personale di polizia, esercitazioni, addestramenti internazionali, industria bellica. Quelli che viviamo sono innanzitutto tempi di guerra, e la guerra ai diseredati di tutto il mondo viene preparata (anche) vicino a noi. La migliore solidarietà a chi approda sulle “nostre” coste scappando dalle guerre dell’occidente è attaccare il militarismo di casa nostra.
Gli incontri inizieranno alle 20.30
allo spazio anarchico El Tavan (via dei Muredei 34/3 Trento).

Trentino: Lavoratori in sciopero alla Meccanica del Sarca

Il 24 novembre alla Meccanica del Sarca si è svolto uno sciopero dei lavoratori (FIOM-CGIL-FIM) per il nuovo contratto integrativo. I lavoratori dell’azienda della valle del Sarca sono 120, e chiedono il rinnovo del contratto bloccato dal 2014. Oltretutto, visto che il lavoro non manca mai, l’azienda ha anche assunto 20 persone tramite le agenzie interinali.

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I carabinieri in Niger

Apprendiamo da un articolo apparso in rete sul sito “analisidifesa.it” che le prime fasi dei corsi di addestramento delle “forze di difesa e sicurezza” nigerine per il controllo delle frontiere con la Libia sono terminate. La missione ha preso il via a fine settembre, dopo aver “superato le resistenze di Parigi” (che in Niger possiede la maggior parte delle miniere di uranio essenziali alla produzione nucleare). I militari italiani sono in Niger dall’inizio del 2018 con la “Missione bilaterale di supporto in Niger” (Misin) affiancati ai militari francesi e statunitensi, in continuità con la “Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia” (MIASIT) per la difesa dei pozzi petroliferi dell’Eni. Mentre le frontiere della “fortezza Europa” si stanno spostando sempre più a sud, gli stati della Nato si stanno spartendo il Sahel.  Continue reading


Villeparisis: Fuoco alla rete

Tratto da roundrobin.info

La notte dall’11 a 12 novembre, nei dintorni di Villeparisis, abbiamo incendiato un ripetitore Orange/SNCF [Orange è l’erede di France Télécom, la SNCF è la Trenitalia francese, NdT].

Mentre in quella data veniva festeggiato cerimoniosamente l’armistizio [della Prima guerra mondiale, NdT], noi abbiamo voluto portare un contributo alla sola guerra che valga la pena combattere: quella contro il dominio.

A fianco di quelli che lottano contro la pace sociale.

Dei disertori

(tradotto da guerresociale)

fonte: anarhija.info


Sicilia: Quella buona parola dell’editore Ciancio per le autorizzazioni del MUOS

Riceviamo e diffondiamo:

Anno 2008: il progetto d’installazione a Niscemi di uno dei terminali terrestri del sistema di telecomunicazione satellitare MUOS, strategico per le forze armate degli Stati uniti d’America, rischia di arenarsi alla Regione Siciliana. C’è bisogno invece di accelerarne l’iter ottenendo le autorizzazioni per avviare le opere all’interno della riserva protetta “Sughereta” in barba ai vincoli urbanistici e ambientali. Il Comando della base di US Navy a Sigonella freme e qualcuno prova a spendere il nome di uno degli onnipotenti dell’Isola, quello dell’editore-imprenditore-costruttore Mario Ciancio Sanfilippo. A Roma come a Washington si sa che non c’è Presidente o politico isolano che non si renda disponibile alle richieste o agli inviti del patron de La Sicilia. In fondo la buona parola pro-MUOS potrebbe valere in cambio una fortuna: l’Ok del Pentagono per realizzare nel Comune di Lentini un megavillaggio per ospitare sino a 6.000 marines Usa, oltre 670.000 metri cubi di costruzioni in un’area complessiva di 91,49 ettari nelle contrade Xirumi, Cappellina e Tirirò. Buona parte dei terreni destinati a ospitare centinaia e centinaia di villette per gli statunitensi sono di proprietà della famiglia Ciancio Sanfilippo, mentre il progetto è in mano alla Scirumi S.r.l., società controllata al 51% dall’Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A. di Vicenza e per il 10% dalla Cappellina S.r.l. di Catania (soci i due figli dell’editore etneo).

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Sardegna: Lascia o raddoppia

Tratto da nobordersard

Mentre la RWM amplia il suo potenziale produttivo grazie al beneplacito delle istituzioni, anche l’Arabia Saudita, sua piu’ grande committente, allarga la sua influenza.

Mentre la fame di risorse dell’occidente aumenta di continuo e di conseguenza anche la corsa ad un neo colonialismo sfrenato, i Sauditi piazzano un punto nel Corno d’Africa facendosi garanti di un accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea in conflitto tra loro da circa vent’anni.

Il 16 Settembre infatti davanti alle maggiori cariche saudite è stato firmato un accordo tra i primi ministri dei due stati africani, cosa che garantisce un sicuro ingresso nel controllo nella regione del Mar Rosso dove i Sauditi hanno una costa di 1800 Km rendendoli così ben posizionati nella “corsa all’Africa” rispetto ai grandi imperi occidentali.

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Francia: Una miniera mortale



Tratto da finimondo.org

Dal 1971 al 1986, la miniera di Salau [sul versante francese dei Pirenei] va a pieno regime. Nonostante una forte presenza di amianto nel terreno, vi viene estratto tungsteno. Le scorie della miniera generano due discariche che rilasciano nell’ambiente particelle di amianto ed altri agenti cancerogeni. A distanza di trentatré anni, un cocktail di sostanze chimiche, tra cui arsenico e antimonio, continua a diffondersi nel terreno circostante.

Ma non sarà né l’inquinamento né il decesso per cancro di 15 minatori a far chiudere questa miniera. La causa è semplicemente legata ai rischi di concorrenza nel mondo capitalista. Non potendo più la miniera di Salau fronteggiare la produzione cinese, gli imprenditori andranno ad investire altrove lasciandosi alle spalle due cumuli di merda tossica ed altre sorprese inquinanti all’interno delle gallerie.

L’UE arma l’Egitto e il regime continua a reprimere

Nei giorni scorsi il presidente autocrate al-Sisi si è recato in visita ufficiale a Berlino (la terza dal momento della sua elezione a presidente 2014 dopo la presa del potere dei militari) in occasione del Partenariato tedesco con l’Africa per il G20. Alla fine dei colloqui privati Merkel e al-Sisi hanno dichiarato di aver discusso di alcuni temi particolari: “lotta all’emigrazione irregolare”, lotta al terrorismo, investimenti in Egitto e questioni internazionali e regionali di interesse comune (Libia e Siria).

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Studenti siciliani in alternanza scuola-lavoro sui sottomarini e i caccia da guerra

Riceviamo e diffondiamo:

Gli stage di Alternanza Scuola Lavoro per gli studenti siciliani dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Caltagirone e Mineo? Pagando 300 euro per cinque giorni tra i sottomarini, i caccia e gli elicotteri ospitati nelle basi di guerra pugliesi, con tanto di incursioni ed escursioni in compagnia dei fanti di marina del Reggimento “San Marco”.

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