Category Archives: Progetti di guerra messi a nudo

Obiettivo Somalia per gli aerei senza pilota USA

di Antonio Mazzeo

Il nuovo direttore della CIA, Leon Panetta, ne è profondamente convinto. Dopo la controffensiva USA in Afghanistan e Pakistan e la morte di Osama bin Laden, il baricentro della crociata internazionale contro il “terrorismo” deve trasferirsi in Corno d’Africa. Target, le milizie somale degli Shabab, accusate dall’agenzia d’intelligence di essere parte della rete di al-Qaeda. “Abbiamo parecchi indizi che mostrano che gli Shabab stanno per colpire obiettivi anche fuori dalla Somalia”, ha dichiarato Panetta nel corso di una recente audizione al Senato. “Al-Qaeda sta trasferendo i suoi affiliati in Yemen, Somalia e nord Africa per fornire aiuti e addestramento al combattimento, ed è in queste regioni che potrebbe emergere il suo nuovo leader carismatico. La CIA sta lavorando con il Comando congiunto per le operazioni speciali USA per cercare di potenziare le forze antiterrorismo”.
Contro la “grande minaccia” rappresentata dalla penetrazione in Africa orientale delle milizie antigovernative sono stati mobilitati i reparti di USAFRICOM, il Comando interforze per le operazioni USA nel continente africano, a partire dagli oltre duemila marines di stanza nello scalo aeronavale di Gibuti. E per scovare e annientare gli Shabab, Washington è pronta ad intervenire con le tecnologie militari più moderne e sofisticate, come i velivoli senza pilota UAV del tipo Global Hawk, Predator e Reaper, ampiamente utilizzati per l’attacco alla Libia. Continue reading

Un battaglione logistico per US Army Africa Vicenza

di Antonio Mazzeo
Il Dipartimento della difesa potenzia US Army Africa, il comando militare statunitense con sede a Vicenza che sovrintende alle operazioni terrestri nel continente africano. Da un mese circa, è stato attivato in Veneto un piccolo battaglione dell’esercito USA, denominato “Headquarters and Headquarters Battalion”, che avrà il compito di fornire servizi e supporto logistico al personale impegnato in Africa. “Con l’attivazione del nuovo battaglione, il comando di US Army Africa (USARAF) potrà focalizzare la propria attenzione all’organizzazione e alla gestione delle operazioni nel continente nero, mentre l’Headquarters and Headquarters Battalion si dedicherà solo ai militari e ai civili di USARAF”, ha spiegato il generale David Hogg, comandante di US Army Africa Vicenza. “L’attivazione di questa unità è un’ulteriore conferma del processo di trasformazione di USARAF in un comando pienamente funzionante, in grado di portare avanti con successo la propria missione militare”. Continue reading

Fincantieri e il business di guerra africano

di Antonio Mazzeo
Orizzonte Sistemi Navali, società controllata da Fincantieri e partecipata da Selex Sistemi Integrati (gruppo Finmeccanica), si è aggiudicata un contratto dal ministero della difesa dell’Algeria per la costruzione di un’unità da sbarco e supporto logistico destinata alle forze armate nazionali. Il valore della commessa è di circa 400 milioni di euro. Secondo la testata on line Dedalonews, l’imbarcazione sarà una “derivazione progettuale molto potenziata”, sul piano delle capacità operative, delle navi da sbarco portaelicotteri (LPD) della classe “San Giorgio”, utilizzate dalla Marina militare italiana a partire dagli anni ‘90 per intervenire nei maggiori teatri di guerra internazionali (Somalia, Balcani e Kosovo, missioni “Antica Babilonia” in Iraq e “Leonte” in Libano, più recentemente in Libia), per contrastare le imbarcazioni dei migranti nel Mediterraneo o deportare gli immigrati dall’isola di Lampedusa ai centri di reclusione sparsi in mezza Italia.
A differenza delle “cugine” San Giorgio, San Marco e San Giusto, l’unità destinata all’Algeria avrà una lunghezza più ridotta (40 metri), una larghezza di 21 e un dislocamento di circa 8.000 tonnellate. Sarà in grado di imbarcare sino a 350 uomini, 35 veicoli corazzati, motoscafi veloci ed elicotteri da attacco AB212, NH90, SH-3D ed EH-101.
La nave sarà costruita in buona parte negli stabilimenti Fincantieri del Muggiano di La Spezia e in quelli di Riva Trigoso, mentre sarà responsabile dell’integrazione dei sistemi di bordo la società Seastema (Genova) operante nella progettazione e realizzazione di sistemi di automazione destinati ad imbarcazioni civili e militari, di proprietà Fincantieri e della holding svizzera ABB. Nella realizzazione dell’unità saranno coinvolte pure alcune aziende di Finmeccanica specializzate in sistemi di comunicazione, comando e controllo e di combattimento. Continue reading

Al referendum con 2 reattori nucleari USA nel Golfo di Napoli

di Antonio Mazzeo

Due pericolosissimi reattori nucleari con una potenza di 194 MW a presidio del voto referendario dei napoletani. Da sabato 11 giugno sono approdate nel Golfo di Napoli le unità navali USA componenti il George H.W. Bush Carrier Strike Group, la task force navale salpata un mese fa dal porto di Norfolk (Virginia) e diretta dalla USS George H.W. Bush, l’ultima portaerei della classe “Nimitz”, una delle più grandi imbarcazioni militari mai costruite nella storia, 333 metri di lunghezza, 77 di larghezza e un peso di 104.000 tonnellate. I due reattori nucleari che consentono la propulsione della portaerei sono del tipo A4W (dove A sta per Aircraft Carrier Platform, 4 per quarta generazione e W per Westinghouse Electric, la società statunitense produttrice) e hanno un’autonomia di circa 20 anni. Continue reading


Quattordici nuovi radar in Italia per le guerre NATO

di Antonio Mazzeo

Nuovi impianti radar per potenziare la rete operativa dell’Aeronautica militare italiana ed integrarla ancora di più nella catena di comando, controllo, comunicazione ed intelligence dell’Alleanza atlantica. Dodici sistemi Fixed Air Defence Radar (FADR) RAT31-DL sono stati commissionati alla Selex Sistemi Integrati, società del gruppo Finmeccanica, e sono in via d’installazione in altrettanti siti dell’AMI sparsi in tutta Italia. Ad essi si aggiungeranno anche due sistemi configurati nella versione mobile DADR (Deployable Air Defence Radar) che saranno consegnati entro il 2013.

“Si tratta di un progetto dall’alta valenza tecnica, importante per la sicurezza aerea nazionale e necessario per migliorare la nostra efficienza militare”, ha spiegato il generale Mario Renzo Ottone, comandante del COA, il Comando Operazioni Aeree nazionali e del Combined Air Operations Center della NATO, di stanza a Poggio Renatico (Ferrara). “Il FADR costituisce la struttura portante del programma con cui l’Aeronautica militare ha avviato la sostituzione dei propri sistemi di sorveglianza aerea per rendere disponibili le frequenze necessarie all’introduzione della nuova tecnologia Wi-MAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) di accesso internet ad alta velocità in modalità wireless”. Continue reading


Partnership Italia-Israele nel nome delle armi

di Antonio Mazzeo

Peggior giorno non poteva scegliere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per recarsi in Israele a ricevere il Dan David, il premio da un milione di dollari che il finanziere a capo del colosso internazionale delle apparecchiature fotografiche per fototessera (Photo-Me International Plc), riconosce annualmente ai vip distintisi nella “difesa dei valori universali della giustizia, della democrazia e del progresso”. La consegna del mini Nobel è avvenuta il 15 maggio a Tel Aviv nell’intervallo tra un incontro con il presidente Shimon Peres e quello con il premier Benjamin Netanyahu, mentre alla frontiera di Israele con il Libano e la Siria era in atto la feroce repressione dei manifestanti che commemoravano la Nakba, il giorno della “catastrofe” del 1948 quando con la creazione dello stato d’Israele, decine di migliaia di palestinesi furono costretti ad abbandonare la regione nativa. Almeno una ventina le persone uccise dall’esercito, ancora una strage che per l’ennesima volta non ha turbato l’élite politica ed economica italiana che insegue lucrosi affari con le imprese israeliane. Continue reading


Decollano da Sigonella i Predator contro la Libia

di Antonio Mazzeo

Operano da Sigonella gli aerei senza pilota UAV MQ-1 Predator che il Pentagono ha destinato per le operazioni di bombardamento in Libia. La notizia, filtrata nei giorni scorsi su alcuni quotidiani statunitensi, ha trovato l’autorevole conferma dell’International Institute for Strategic Studies (IISS) di Londra. Secondo l’ultimo rapporto del centro studi sulle unità alleate impegnate nell’operazione “Unified Protector”, meno di una settimana fa due squadroni dell’US Air Force con velivoli Predator sono stati schierati nella base siciliana. Un drone è stato utilizzato la prima volta sabato 23 aprile per distruggere una batteria di missili libici nei pressi del porto di Misurata; un secondo raid è stato sferrato invece a Tripoli nella tarda mattinata del 24 contro un sistema anti-aereo “SA-8”. Quest’ultimo attacco avrebbe subito un ritardo sulla tabella di marcia stabilita dagli operatori di terra del Predator. “Nei pressi della postazione missilistica sorge un campo di calcio dove era in corso un incontro di football tra numerosi civili”, riporta una nota del comando NATO per le operazioni di guerra in Libia. “L’attacco è stato eseguito solo dopo che tutte le persone si erano allontanate dall’area suddetta”. Continue reading


Golfo di Augusta sempre più a rischio Chernobyl-Fukushima

di Antonio Mazzeo

Gli abitanti del polo chimico e petrolifero di Augusta-Melilli-Priolo, in provincia di Siracusa, sanno di vivere in una delle aree più a rischio e inquinate d’Italia. Lo chiamano giustamente il “golfo della morte”. Alle spalle, le grotte e le cave naturali dei monti Climiti, per decenni depositi delle armi chimiche in dotazione alle forze armate italiane e statunitensi. Sulla costa, selve di ciminiere, raffinerie e oleodotti: hanno avvelenato le acque e i fondali con arsenico, mercurio, metalli pesanti, diossine, idrocarburi e scorie cancerogene. Infine il porto, uno dei più grandi d’Italia, 6,8 km di pontili dove si movimentano annualmente oltre 31,5 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi. Un’area del complesso è off limits: serve per gli attracchi delle unità della marina militare impegnate nei pattugliamenti del Canale di Sicilia e per rifornire di carburante e munizioni la VI Flotta USA e le navi da guerra degli alleati NATO. Con la guerra alla Libia il via vai militare si è fatto ancora più intenso ed è sempre meno raro osservare nel golfo le minacciose sagome dei sottomarini nucleari delle classi “Ohio” e “Los Angeles” della US Navy, quelli che hanno sferrato gli attacchi con centinaia di missili da crociera “Tomahawk” all’uranio impoverito. Presenze dall’insostenibile impatto ambientale che mettono ancora più a rischio la sicurezza e la salute della popolazione, ignara – stavolta – di convivere a fianco di reattori simili a quelli della famigerata centrale di Chernobyl. Continue reading


Catania-Fontanarossa per la guerra contro la Libia

di Antonio Mazzeo

C’è chi chiede più aerei, più missili e più bombe, chi vorrebbe lo sbarco dei marines e l’intervento delle forze terrestri. Tutti in ordine sparso, il coordinamento tra i comandi è scarsissimo e le divisioni in ambito NATO si fanno giorno per giorno sempre più evidenti. E alla fine, la “coalizione dei volenterosi” in guerra contro la Libia rischia di trasformarsi in un’armata Brancaleone alla nuova crociata del XXI secolo.
Ne sanno qualcosa le forze armate svedesi, tornate ad una missione militare in Africa dopo un’assenza di mezzo secolo (l’ultima volta si era trattato del Congo negli anni ’60). Dopo l’invio a Sigonella di otto caccia multiruolo JAS 39 “Gripen” (Grifone) e la partecipazione alle attività d’interdizione aerea nei cieli di Tripoli e Bengasi, finite le scorte di combustibile, la Swedish Air Force ha scoperto che i velivoli non sono omologati all’uso del carburante in dotazione agli aerei della marina e dell’aeronautica militare USA ospitati nella base aeronavale siciliana. Stop alle operazioni, dunque, e caccia a terra fino a quando non è stata trovata una soluzione d’emergenza. Le autorità italiane hanno consentito ad un aereo cisterna TP 84 (versione scandinava dell’aereo da trasporto C-130 “Hercules”) di utilizzare le piste dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa per rifornirsi di carburante presso la locale stazione Agip. Con buona pace degli attoniti passeggeri che s’interrogano sulla conversione alla guerra di quello che è il principale scalo siciliano e il terzo in Italia come volume di traffico. La Sicilia dunque sempre più trampolino di guerra alla Libia: agli attacchi dei reparti di volo USA e NATO erano già stati destinati Sigonella, Trapani-Birgi e Pantelleria. Adesso c’è pure Fontanarossa… Continue reading


US AFRICOM e i Marines per la guerra contro la Libia

di Antonio Mazzeo

Washington annuncia la propria disponibilità a cedere a Francia e Gran Bretagna la leadership nella conduzione della guerra contro la Libia ma potenzia intanto il proprio dispositivo militare nel Mediterraneo. La forza anfibia di pronto intervento Bataan ARG salperà entro 48 ore dalla costa atlantica degli Stati Uniti d’America per raggiungere le unità navali già impegnate nelle operazioni di bombardamento contro il regime di Gheddafi. “La task force sarà attiva sin dalla prossima settimana”, ha affermato il portavoce del comando della II Flotta della marina militare statunitense. “La Bataan ARG opererà a supporto del piano d’intervento USA ed internazionale associato alla crisi in Libia ed è preparata a condurre missioni che vanno dalla presenza navale avanzata alle operazioni di sicurezza marittima, alla cooperazione di teatro e all’assistenza umanitaria”. Continue reading