Contro i pirati, aerei USA alle Seychelles. Li controlla Sigonella

di Antonio Mazzeo
L’amministrazione Obama potenzia ulteriormente il dispositivo militare per combattere la pirateria marittima a largo delle coste dell’Africa orientale. Tre aerei P-3 Orion e 112 militari in forza al VP-26 “Tridents”, lo squadrone dell’US Navy con base a Maine, sono stati trasferiti nell’aeroporto internazionale di Mahe, Seychelles. Gli Orion opereranno congiuntamente ai velivoli senza pilota UAV “MQ-9 Reaper” che il Comando navale statunitense per l’Europa e l’Africa NAVEUR NAVAF (con sede a Napoli) ha trasferito nell’arcipelago qualche mese per eseguire missioni d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento delle imbarcazioni dei pirati. I velivoli P-3 Orion sono stati messi a disposizione di Africom, il Comando delle forze armate statunitensi per il continente africano, ma la pianificazione e il coordinamento delle operazioni sono stati assegnati alla Combined Task Force (CTF) 67 di Sigonella (Sicilia) che dirige le forze aeree della Marina USA nel Mediterraneo. Continue reading


Il risultato di una delega

Qualche giorno fa la terza commissione del consiglio provinciale di Trento ha discusso a proposito della petizione contro la base militare di Mattarello, petizione inviata tempo addietro dal comitato di Mattarello e presentata dal presidente della commissione, il Verde Bombarda.
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HAITI: IL MILITARISMO DIETRO GLI “AIUTI UMANITARI”

Vi proponiamo una
riflessione su come la gestione della catastrofe ad Haiti sia
funzionale alla militarizzazione della società. Quello che abbiamo
visto a L’Aquila, si mostra in tutta la sua evidenza
nell’amministrazione del dopo terremoto a Haiti. Un altro, tragico
esempio di come le situazioni di emergenza siano un terreno propizio
per l’invio di truppe al fine di accelerare processi di potere
altrimenti più lenti e per impedire l’autorganizzazione della gente. Il
ruolo degli eserciti (e delle guardie private) si fa sempre più
esplicito. In nome dell’aiuto umanitario…

 haiti mp3   
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Marchio Legacoop sui Global Hawk delle forze armate USA

di Antonio Mazzeo
Codice etico zero ma milioni e milioni di euro fatturati con le Grandi Opere dal devastante impatto ambientale (Ponte sullo Stretto, TAV, Quadrilatero Marche-Umbria, ecc.) e finanche con la nuova base dell’esercito USA al Dal Molin di Vicenza. Ma l’appetito vien mangiando e con l’autunno è giunta una commessa che fa tramontare irrimediabilmente l’immagine “sociale” della CMC – Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna, l’azienda leader del settore costruzioni della Lega delle Cooperative. Il 24 settembre 2010, il Comando d’ingegneria navale del Dipartimento della Marina militare degli Stati Uniti d’America ha assegnato alla società ravennate i lavori per realizzare a Sigonella un megacomplesso per le attività di manutenzione dei Global Hawk, i sofisticati aerei di spionaggio telecomandati delle forze armate USA e NATO, buona parte dei quali destinati ad operare dalla base siciliana. La CMC avrà tempo 820 giorni per completare quella che è stata definita dal Pentagono come un’opera d’«importanza strategica» per gli interessi USA in Europa, Africa e Medio oriente. Il Dipartimento della difesa ha dovuto sostenere un faticoso braccio di ferro con il Congresso per ottenere l’autorizzazione a realizzare il cosiddetto Global Hawk ACFT Maint Facility Sigonella Sicily. La richiesta è stata accolta solo a fine 2009: 31 milioni e 300mila i dollari posti in budget ma la CMC, contractor di fiducia del Pentagono, ha ritenuto conti alla mano di poter fare tutto e bene con metà dei fondi a disposizione. Il contratto firmato è di “soli” 16 milioni e 487mila dollari. Continue reading


out now

E`uscito il numero 9  di Rompere le Righe

il foglio antimilitarista contro la base di Mattarello e contro la guerra

scarica il pdf: romperelerighe 9


Vicenza città cantiere delle forze armate USA

di Antonio Mazzeo
Spuntano come i funghi nel vicentino i centri e le infrastrutture logistiche dell’esercito USA. Mentre nell’ex aeroporto Dal Molin procedono i lavori ad altissimo impatto ambientale per realizzare la grande base operativa della 173^ Brigata aviotrasportata, il reparto d’élite impiegato negli scacchieri di guerra mediorientali, ingegneri e tecnici del genio militare statunitense lavorano a decine di cantieri della provincia. Qualche giorno fa sono state consegnate due nuove facilities costate più di 60 milioni di dollari, un complesso ospedaliero avanzato all’interno della base di Camp Ederle e un centro di assistenza all’infanzia nel cosiddetto “Villaggio della Pace”, il residence-bunker che ospita una parte dei militari USA di Vicenza. Continue reading


A fuoco un escavatore nel cantiere per la base militare di Mattarello

Apprendiamo dai quotidiani locali una buona notizia. Nella notte tra il 3 e il 4 dicembre, nel cantiere preliminare per la base militare di Mattarello, un escavatore è stato distrutto da un incendio.


Come ce lo devono dire?

 Il premio Nobel
per la pace Barak Obama ha deciso di inviare in Afghanistan, entro il
2010, altri trentamila marines. Dai diecimila del 2001, i soldati americani
stanno raggiungendo quota centomila. Imporre la propria egemonia politico-militare
costa: 30 miliardi di euro solo per il 2010 e solo per l’Afghanistan.
Senza contare i non pochi soldati che tornano a casa nelle bare, i casi
sempre più diffusi di diserzione, il dissenso interno.

Cosa ne pensi
la popolazione afghana del premio Nobel per la Pace (che tanti cuori
ha conquistato a sinistra, No Dal Molin compresi…) ce lo dicono le
mille forme della sua resistenza, che sta trasformando la missione a
stelle e strisce in un secondo Vietnam.

Il governo
italiano, militarista e reggicoda come pochi altri, ha dichiarato subito
che “farà la sua parte”: altri mille soldati. Soldati che partono
e partiranno dalle caserme e dalle basi militari – comprese quelle
di Trento – a portare la “pace” con blindati, cacciabombardieri
e velivoli senza pilota.

Orami il ministero
della Guerra e quello degli Esteri ci elencano orgogliosi gli strumenti
di morte che sono in dotazione ai “nostri ragazzi”. “Ragazzi”
che di ritorno in patria saranno pronti, Alpini in testa, per pattugliare
le città, i siti di inceneritori e discariche nonché i futuri cantieri
delle centrali nucleari. E per sorvegliare, in modo sempre meno discreto,
i movimenti e le proteste della gente.

Poi si continua
a chiedersi come mai tagliano i fondi all’istruzione e alla sanità
o come mai reprimano così pesantemente ogni forma di dissenso.

Siamo in
guerra
: come ce lo devono dire?   


Tutti in mimetica?

Volantino distribuito il 3 dicembre a Trento, durante una manifestazione studentesca

La ricetta del ministro Gelmini e quella dell’assessore provinciale Dalmaso sono simili. La logica che le muove è la stessa: tagliare i fondi all’istruzione.

Il ministro e l’assessore ritengono che, fatta salva la specializzazione per pochi tecnocrati, l’istruzione media sia un ferro vecchio, un’inutile zavorra per questa società in cui governano le merci e la televisione.

Gli si può forse dar torto? Continue reading


Difesa Servizi s.p.a.

Il business militare tra rifiuti,
cioccolatini e nucleare

Un’analisi approfondita delle nuove tendenze del militarismo in Italia

Negli ultimi anni, le forze
armate hanno goduto di uno spazio sempre maggiore sulla scena pubblica e sono
state chiamate a svolgere numerose funzioni, sia all’estero che in Italia; è del
tutto evidente che questa tendenza non è destinata ad invertirsi nel prossimo
futuro, tutt’altro.

Forti di questa consapevolezza, i
vertici dell’esercito hanno reagito immediatamente e con fermezza ai tagli che
l’ultima finanziaria prevede per il settore Difesa (2,6 miliardi di euro in
meno, nell’arco dei prossimi tre anni), avanzando proposte, per bocca del
ministro La Russa, che consentano di mantenere intatti i propri livelli
d’efficienza e i propri standard operativi.

Nasce così, in primis, la “Commissione
di Alta Consulenza per la ridefinizione del sistema di Sicurezza Nazionale”,
con il compito di formulare una bozza per una legge di riordino del modello di
difesa, ossia per valutare proprio come consentire ai militari di operare nel
migliore dei modi nei nuovi scenari in cui si troveranno impegnati, nonostante
possibili ristrettezze finanziarie dovute alla contingenza storica.

Nonostante non sia ancora pronto
il documento che questa commissione doveva elaborare, è facile immaginare gli
ambiti d’intervento individuati come prioritari; istruttiva in questo senso la
relazione del consigliere militare della presidenza della Repubblica e del
consiglio supremo di Difesa, Rolando Mosca Moschini, che nel dicembre 2008 al Centro
Alti Studi per la Difesa ha elencato i maggiori rischi dei prossimi anni. Continue reading