Jacques Prévert: Poesie contro la guerra

Jacques Prévert: Poeta e sceneggiatore, nato domenica 4 febbraio 1900 a Neuilly-sur-Seine (Francia), morto lunedì 11 aprile 1977 a Omonville-la-Petite (Francia)

 

Le chiavi della città

Le chiavi della città

Son macchiate di sangue

L’Ammiraglio ed i topi han lasciato la nave

Già da lungo tempo

Anna Anna sorella mia

Non vedi venir nulla

Vedo nella miseria il piede nudo di un bimbo

E il cuore dell’estate

Già stretto dentro i ghiacci dell’inverno

Io vedo nella polvere macerie della guerra

E cavalieri d’industria pesante

A cavallo di ufficiali di cavalleria leggera

Caracollare sotto l’arco

Al suono di una musica da circo

E padroni dalle ferriere

E maestri di ballo

dirigere una quadriglia gelida ed immobile

Dentro la quale le famiglie povere

In piedi davanti al buffè

Guardan senza dir nulla i fratelli liberati

I fratelli liberati

Di nuovo minacciati

Da un vecchio mondo senile esemplare e tarato

E vedo te Marianna

Povera sorella mia

Ancora una volta impiccata

Nella camera buia della storia

Col collo incravattato dalla Legion D’onore

E vedo te

Barbablù bianco rosso

Sorridente e impassibile

Mentre consegni le chiavi della città

Le chiavi macchiate di sangue

Ai grandi servitori dell’Ordine

L’ordine dei grandi potentati dell’oro

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Sardegna: Nuove proposte, vecchi interessi

Tratto da nobordersard

La regione Sardegna annuncia di aver presentato una proposta al nuovo governo circa la creazione, preferibilmente nell’aeroporto militare di Decimomannu orfano dei tedeschi, di una International Flight Training School per addestrare i piloti militari con sistemi tecnologicamente innovativi.

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Berlino: Linee di rifornimento nemiche attaccate

Tradotto da contrainfo

Nella notte dell’8 agosto nel quartiere di Wedding a Berlino, abbiamo bruciato un camion della DB Schenker. Quando Erdogan arriverà a Berlino, fra il 28 e il 29 settembre, troverà la nostra ostilità. Chi srotola il tappeto rosso per il fascista Erdogan dovrà sentire nell’aria le ceneri della città in fiamme.

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Sardegna: Inaugurazione della Caserma di Pratosardo

Tratto da nobordersard

Domani a Nuoro verrà inaugurata la caserma di Pratosardo. Vi si accomoderanno 250 militari della Brigata Sassari, comandati dal generale Claudio Graziano. L’ennesimo avanzamento dell’occupazione militare della Sardegna è servito, ci sono voluti anni, e purtroppo non per l’opposizione di qualcuno, ma solo perchè i lavori sono sempre andati a rilento, ma da domani la mega caserma della periferia nuorese sarà lì, bella e attiva. Il motivo di un distaccamento così imponente di militari, in una zona totalmente priva ai fini strategici (apparenti) o addestrativi, va a confermare la mai troppo celata intenzione dello stato italiano di militarizzare tutte le zone della Sardegna, con un occhio particolare verso quelle dell’interno.

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Testo su Roveré della Luna in tedesco

Über den Brand der Militärfahrzeuge in Roveré della Luna

In der Nacht vom 26. bis 27. Mai wurden in Roveré della Luna, an der Grenze zwischen dem Trentino und Südtirol, auf dem Kasernen-, Übungs- und Schiessübungsareal des 2. Regimentes der Pionier- und Störertruppe einige Militärfahrzeuge angezündet. Mit schwerem Schaden: es brauchte 30 Mann um die Flammen zu löschen. Das wäre die Nachricht: die für sich spricht. Und doch möchten wir uns über das äussern, was die Medien, Lokalpolitiker und das Polizeipräsidium von Trient von sich gegeben haben. Bekennungen? Seit einiger Zeit nennt die Lokalpresse “Bekennungen” was auf Bewegungsseiten und -blättern von dem erscheint, was in Italien und anderswo geschieht. Uns scheint, dass diese Geistesblitze dem Staat dazu dienen, ein bestimmtes Klima gegenüber gewissen Aktionen zu schüren. Wer Aktionen kommentiert oder über Tatsachen berichtet, kann auf die Liste derjenigen geraten, gegen die ermittelt wird. Acht verbrannte Militärfahrzeuge sind einen Tatsache.

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Pubblicato l’opuscolo sulla RWM “Nessuno Scrupolo”

Tratto da nobordersard

L’antimilitarismo non è solo uno dei modi più sinceri e diretti per esprimere solidarietà con chi viene massacrato in Paesi lontani. Lottare contro il comparto bellico-industriale è lottare contro i nostri stessi nemici, contro chi ci sfrutta, chi ci controlla e tenta di decidere delle nostre vite, chi distrugge il territorio in cui viviamo, chi cerca di creare un mondo a misura dei ricchi e dei potenti. Non stiamo parlando solo di remote organizzazioni internazionali, ma di aziende, basi militari, università, reti, muri, mezzi, persone con cui spesso condividiamo lo stesso territorio.

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Unterlüß, Germania: “Disarmiamo Rheinmetall – La guerra inizia qui”

Tratto da roundrobin.info

Chiamata: „Disarmiamo Rheinmetall : La guerra inizia qui“

Le armi tedesche sono coinvolte nelle uccisioni in tutto il mondo. La Germania è il quarto esportatore di armi al mondo ed il secondo nell’UE. Negli ultimi 10 anni, Rheinmetall è stato in grado di diventare – senza molte proteste – uno dei maggiori fornitori di munizioni al mondo.

Tramite filiali all’estero, la Rheinmetall riesce persino a eludere le poche normative e regole di esportazione di armi esistenti ed a vendere i suoi prodotti nelle regioni di guerra e di crisi.

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Berlino: Incendiata auto appartenente al fornitore di polizia e militari Dräger

16.07.18: La scorsa notte un’auto appartenente alla compagnia Dräger è stata incendiata in via Hänsel street a Baumschulenweg.Tra le altre cose, questa azienda che è quotata in borsa produce maschere antigas per la polizia e per usi militari.

Nel 2010, i locali di Dräger a Berlino e Cologna erano stati attaccati con la vernice:

“Abbiamo colpito Dräger perché è uno dei più grandi sostenitori della tortura internazionale e dell’omicidio, e oltre a sponsorizzare il congresso di polizia, Dräger è una compagnia di punta nell’ambito della sicurezza internazionale e delle tecnologie mediche”.

Dal report annuale di Dräger:

“La richiesta per i nostri prodotti è cresciuta nel 2017, soprattutto in Polonia, Gran Bretagna, Austria e Germania, così come in Romania, Russia e Turchia…. La crescente domanda per prodotti di sicurezza in particolare ha contribuito anche allo sviluppo positivo della crescita degli ordini per tecnologie mediche”.

Libertà Per Tutti i Prigionieri del G20!

fonte: 325.nostate.net


Germania: Vernice a monumento al soldato

Tratto da contrainfo

3 maggio 2018

In occasione dell’anniversario della disfatta definitiva della Wehrmacht tedesca abbiamo colorato il monumento al soldato di Marbach. Il monumento glorifica la morte per la patria ed è un avanzo della dittatura nazi. Noi diciamo via con questa merda e ci rallegra di aver dato un piccolo contributo alla denazificazione del volto della città.

Storicx criticx


Cooperazione civile-militare: Guerra e Democrazia tra sicurezza e guerra umanitaria il ruolo delle ONG

Tratto dal numero del “Seme anarchico” n°31, giugno 2018

Negli ultimi decenni si è formato un concetto del tutto nuovo sull’evento bellico. E’ definitivamente tramontata, con la caduto del muro, la netta contrapposizione ideologica tra i due mondi per fare spazio ad una polverizzazione dei conflitti dove l’elemento ideologico è meno chiaro e visibile. Se nell’epoca “pre muro” i valori corrispondevano a due diversi (o presupposti tali) modelli sociali ed economici, ora bisogna riscoprire altri valori che possono giustificare la necessità di una struttura militare e la sua messa in campo. Nella ricerca di tali valori ha sempre più preso piede la concezione che la “democrazia” sia l’unico modello possibile, anzi preferibilmente “esportabile”, e quindi la colpa dei conflitti deriva da quegli stati o aggregazioni sociali che non condividono il modello democratico e che prendono il nome di “autoritarismo”. Da qui il binomio democrazia-pace autoritarismo-guerra. l’intervento bellico diventa quindi necessario ed indispensabile per “garantire la pace”. Scolora del tutto nel vocabolario e nella percezione comune la parola guerra per far posto ad altri vocaboli che ormai sono entrati nel linguaggio comune quali, operazioni di peacekeeping, operazioni a “bassa intensità” o ”operazioni chirurgiche” da attuarsi sotto il profilo tecnico militare attraverso strumenti sempre più sofisticati a costosi. Nell’immaginario la guerra diventa una “operazione di polizia” e qui entra in gioco il concetto della sicurezza. Continue reading