da “bello come una prigione che brucia” [trasmissione di radio blackout]
Mentre la rappresaglia del regime siriano contro i manifestanti ha reclamato più di 3000 vite a partire dal marzo 2011, i tecnici italiani di Area Spa, stanziati sul territorio, sono tuttora particolarmente impegnati a fornire a Bashar Al-Assad il potere di intercettare, scansionare e catalogare potenzialmente ogni e-mail circolante attraverso il paese.
Ad occuparsi di installare il sistema, sotto supervisione di agenti dei servizi segreti siriani, sono appunto gli impiegati della Area Spa, una compagnia con sede nel varesotto, che insieme a Innova, Rcs e Sio, è una delle aziende con le quali il ministero della Giustizia nostrano è indebitato per circa 160 milioni di euro per il servizio di intercettazioni offerto al governo italiano. Fonti che hanno lavorato al programma, riferiscono delle continue pressioni del regime siriano su Area Spa per accelerare i tempi di realizzazione del progetto, vista la necessità di tracciare, identificare ed eliminare il dissenso interno. Il contratto è stato stipulato nel 2009, prima che iniziassero a dilagare le contestazioni, mentre a partire da febbraio di quest’anno, poche settimane prima dell’inizio delle proteste e della sanguinosa repressione, gli impiegati dell’azienda italiana hanno iniziato a muoversi verso Damasco, dove alloggiano in un appartamento nell’area residenziale della capitale. Continue reading